martedì 23 dicembre 2014

ALL YOU NEED IS LOVE The Beatles

All you need is love è stata messa insieme per Our World, una trasmissione televisiva dal vivo del 25 giugno 1967 che collegava ventiquattro nazioni in mondovisione via satellite.
All you need is love, per metà ingenua, per metà sarcastica - esprimeva sia lo spirito del tempo dove tutto ciò che richiedeva fatica, contrasti e difficoltà sembrava comicamente stupido; sia l'atteggiamento acritico che i Beatles, nell'abbacinante luce dell'LSD, mantenevano nei confronti della loro musica.

Amore, amore, amore, amore, amore, amore, amore, amore, amore.
Non c'è nulla che tu possa fare che non sia possibile fare,
nulla che tu possa cantare che non sia possibile cantare,
nulla che tu possa dire,
ma puoi sempre imparare
le regole del gioco
è facile.
Non c'è nulla che tu possa fare che non sia possibile fare,
non c'è nessuno che tu possa salvare che non potrebbe essere salvato,
non ti resta che imparare
come essere te stesso al momento giusto,
è facile.
Basta solo un po' d'amore, basta solo un po' d'amore,
basta solo un po' d'amore, amore, basta solo un po' d'amore,
basta solo un po' d'amore, amore, basta solo un po' d'amore.
Non puoi conoscere nulla che non sia noto.
Non puoi vedere nulla che non sia visibile.
Non puoi essere in nessun posto che non sia
dove intendevi essere
è facile.
Basta solo un po' d'amore, basta solo un po' d'amore,
basta solo un po' d'amore, amore, basta solo un po' d'amore,
Basta solo un po' d'amore (tutti insieme adesso)
basta solo un po' d'amore (tutti)
basta solo un po' d'amore, basta solo un po' d'amore,

domenica 14 dicembre 2014

I PROSCRITTI di Victor Sjöström

Evaso dal carcere, Kari trova lavoro nella casa di una giovane e ricca vedova, Halla, su cui avanza pressanti mire il cognato. Kari e Halla si innamorano; ma avendo il cognato scoperti il passato di Kari, debbono fuggire, e si rifugiano in una baita in montagna. Qui i due (che hanno avuto una figlioletta) vivono isolati, tra stenti e fatiche, invano braccati dal cognato e dalle guardie. Dopo varie peripezie (duranti le quali muore, uccisa dalla stessa Halla, la figlioletta), laceri, invecchiati, stanchi di vivere, cercheranno insieme la morte in una tormenta di neve.

" Ho sempre detestato parlare della mia opera e di me stesso r ho avuto sempre per principio di seguire il vecchio proverbio che, rivolgendosi agli artisti, li consiglia di fare il lavoro ma di non parlarne. 
(Victor Sjöström, 'As I Remember' Swdish Institute, Stockholm 1952)

lunedì 8 dicembre 2014

La parola Anarchia

E' sorprendente come certe parole abbiano in se la caratteristica di spaventare gli animi, proprio mentre l'idea alla quale corrispondono se ne va per il mondo e, purché si nasconda sotto un altro nome, è tranquillamente accolta. Una di queste è la parola anarchia.  (César De Paepe)

Gli anarchici intendono vivere senza dio e senza padrone; senza principali e senza direttori; a-legali, senza leggi così come senza pregiudizi; a-morali, senza obblighi così come senza morale collettiva; vogliono vivere liberamente. Nel loro intimo sono sempre degli a-sociali, refrattari, al-di-fuori, marginali, fiancheggiatori, disadattati. E se saranno obbligati a vivere in una società la cui costituzione ripugna al loro carattere, vi si stabiliranno come forestieri. (Emile Armand) 

Si può essere cattolici, liberali, radicali, socialisti, sindacalisti persino, senza nulla cambiare nella propria esistenza... L'anarchia invece obbligava innanzitutto a conciliare perfettamente parole e azioni, esigeva un totale cambiamento del proprio modo di essere. (Victor Serge)

lunedì 1 dicembre 2014

GINESTRA COMUNE

Pianta arbustiva alta 1-2 metri o più, fusto quasi senza foglie, rami verdi e lisci; foglie solo sui rami nuovi, corte e strette, più o meno lanceolate, con la parte superiore glabra e l'altra sewrica; fiori grani, gialli, formanti rametti prolungati alla sommità dei rami; frutto allungato, nero a maturità; semi schiacciati, giallastri.
Fiorisce da maggio a giugno. Cresce su terreno smosso, pendii, terrapieni e in zone assolate (0-600 metri).
Nel Sud del Perù, le foglie sono addizionate alla chica (bevanda fermentata a base di mais, tipica del Centro e Sud America, nella cui preparazione rientrano altri ingredienti psicoattivi), per renderla più inebriante: In Ecuador e Perù, la pianta è nota come retama.
In Ecuador, si prepara un thè per abortire o prevenire le nascite, mentre le foglie si fumano contro l'asma. In Perù, invece, si impiega in miscele contro i reumatismi.
In un caso, l'ingestione di un'infusione di foglie ha determinato una percezione più viva di colori, mentre un thè preparato con semi e punte dei rami ha causato ebbrezza, disturbi visivi e vomito. Potrebbe essere leggermente allucinogena.

lunedì 24 novembre 2014

La questione sociale e l'anarchia

Se dovessi rispondere alla domanda: "Che cos'è la schiavitù", potrei con una parola rispondere: "E' l'assassinio", e tutti capirebbero immediatamente cosa intendo dire ... E a quest'altra domanda, dunque "Che cos'è la proprietà?" perché non potrei rispondere ugualmente: "E' un furto", con la certezza di essere compreso? Quest'ultima affermazione non è. infatti, che la prima, appena trasformata. (P.J. Proudhon)

Ecco degli operai che si danno da fare per prosciugare questo pantano, a strapparne alberi e cespugli, per dirla in breve a ripulire il terreno; essi vengono così ad aumentarne il valore ... Questo valore che essi vi aggiungono è loro ripagato sotto forma di alimenti e di salario giornaliero, ma diventa così definitivamente proprietà del capitalista  (P.J. Proudhon)

Anarchia assenza di padrone, di sovrano, è questa la forma di governo alla quale ogni giorno più ci accostiamo (P.J. Proudhon)


martedì 18 novembre 2014

SCIOPERO

Una fabbrica è percorsa da uno stato di agitazione, che si trasforma in sciopero quando un lavoratore, ingiustamente accusato di aver compiuto un furto, si impicca. Gli operai non si limitano alla protesta per la morte del loro compagno, ma chiedono la riduzione dell'orario di lavoro e un aumento salariale. Queste richieste non vengono accettate dalla direzione della fabbrica che, di fronte alla determinazione dei lavoratori, non esita a far ricorso a tutte le armi della provocazione e infine alla repressione più spietata.

"Mai prima di allora era comparsa sullo schermo l'immagine di un'azione collettiva. Si trattava ora di rappresentare il concetto di collettività. Ma il nostro entusiasmo produsse una rappresentazione unilaterale delle masse e del collettivo ... Sono tuttavia convinto che in quel periodo questa deviazione era non solo naturale ma necessaria. Importava che lo schermo fosse soprattutto penetrato dalla visione generale, il collettivo unito e spinto da un unico desiderio. L'individuale nel collettivo, il significato più profondo che chiediamo oggi al cinema, difficilmente avrebbe potuto affermarsi se la via non fosse stata aperta dal concetto generale." 
                                      (Sergej M. Ejzenstejn, 1934)

mercoledì 12 novembre 2014

Tutto è di tutti

Si dicono delle belle cose sulla necessità di dividere ciò che si possiede con coloro che non hanno nulla. Ma chiunque provi a mettere in pratica questo principio è subito messo in guardia che tutti questi grandi sentimenti son buoni soltanto per i libri di poesie, non certo per la vita reale ... E ci abituiamo, ed educhiamo i nostri figli a vivere con una moralità a doppia faccia, da ipocriti! ... Ma una società non può continuare a vivere in questo modo; essa deve ritornare alla verità o sparire.

Tutto è di tutti! E purché l'uomo e la donna arrechino la loro quota di lavoro, hanno diritto alla loro quota di ciò che sarà prodotto da tutti. E questa quota concederà loro come minimo l'agiatezza. Finiamola con queste formule ambigue quali il diritto al lavoro, o a ciascuno il prodotto integrale del suo lavoro. Ciò che noi proclamiamo è il diritto all'agiatezza - l'agiatezza per tutti! 
(Petr A. Kropotkin)

venerdì 7 novembre 2014

Jacob Bohme calzolaio

Nell'anno 1600 il calzolaio Jacob Bohme all'età di venticinque anni, stando alla testimonianza del suo discepolo e biografo Abraham von Franckenberg, fu colto dalla luce divina e, alla vista improvvisa di un recipiente di zinco (e del piacevole e amichevole suo riflesso) stringe il fondamento primo o, centro della natura occulta.
Lo stesso Bohme afferma di aver infranto, per un quarto d'ora, le porte dell'inferno. Ho riconosciuto e ho visto in me stesso tutti e tre i mondi e ho riconosciuto tutto ciò che è nel male e nel bene, e come l'uno abbia origine dall'altro. E ho visto che come in un caos la tutto giace, ma il suo sviluppo mi è rimasto oscuro. Egli riconosce che tutte le cose esistono nel sì e nel no, e questi non sono due cose distinte, bensì una cosa sola. E tolti questi due poli costantemente in conflitto, tutto era immerso nella notte, e le ore silenziose e immobili".
E soprattutto nell'incessante lotta delle sette qualità naturali, nel vorticare della ruota della paura, che la natura si manifesta. Bohme fu il primo a concepire la vita del cosmo come una guerra accanita, un movimento, un processo, un'eterna genesi.
Come il suo precursore, il pastore luterano Valentin Weigel (1533-1588), Bohme si rifà a una tradizione di ottica visionaria che si sviluppa da Agostino a Boezio fino a Ugo di San Vittore (1096-1141). Quest'ulyimo distingue tre piani della visione: in ordine d'importanza, l'occhio della carne, quello della ragione e quello della contemplazione mistica. Con l'occhio carnale, dice Bohme, nessuna conoscenza è possibile; è possibile, invece, con l'occhio che genera in me la vita. Bohme parla di penetrare con lo sguardo fino al fondo, al di sopra e al di là della natura.
La potente influenza esercitata da Bohme nelle direzioni più disparate ha fatto sì che egli fornisse utilissimi argomenti ad acerrimi nemici della visione newtoniana del mondo, quali Goethe e Blake, e insieme l'ispirazione che consentito a Newton di formulare la sua teoria sulla gravitazione e quella sul carattere della luce. Nell'opera di Bohme si trova anche, il primo Keplero, la visionaria intuizione delle orbite ellittiche dei pianeti, risultanti dalla polarità di due fuochi o centri.

sabato 1 novembre 2014

Il boll weavil, l'alluvione e il blues

Il boll weavil, un insetto che si nutre di cotone, era apparso nel Texas tra il 1890 e il 1900, e si era rapidamente diffuso in un'ondata devastatrice su miglia e miglia di acri coltivati a cotone. Nel 1915 aveva raggiunto il Mississipi, gettando la comunità in una crisi ancora più profonda. Molti dei primi blues  avevano per argomento il boll weavil, che era presentato spesso come un amichetto un pò canaglia con il quale molti neri sembravano identificarsi, per il suo istinto distruttivo e per la sua ricerca di una casa.
Un altro colpo fu la serie di alluvioni disastrose tra il 1915 e il 1916, con aree enormi completamente distrutte e molti piantatori e piccoli proprietari rovinati. Non erano le prime né le ultime alluvioni del Mississipi: nel 1927 un'altra devastò la zona e ispirò Charley Patton uno dei suoi dischi migliori High Water Everywhere, un pezzo sofferto e appassionato. E' un opera profondamente seria, la voce, accompagnata dagli accenti lugubri delle corde basse, con la tensione e l'acqua che salgono al suono delle dita sulla cassa della chitarra, é tesa, con una raucedine che la soffoca e la spezza. In certi punti cede alla rassegnazione, sottolineandola con pizzichi delicati alle corde alte.

Backwater at Blythville, doctor weren't around, 
Backwater at Blythville, done took Joiner Town,
It was fifty families and children, suffer to sink and drown.

The water was risin', up at my friend' door,
The water was risin', up at my friend' door,
The man said to his womenfolk
"Lord we'sbetter'd row"

The water was risin'; got up in my bed,
Lord the water rollin', got up to my bed,
I thought I would take a trip Lord out on a big ice-sled.

Oh I hear, Lord, Lord, water upon my door,
You Know what I mean? Same here,
I hear the ice boat Lord went sinking down.

(Blytville allagata, e non c'erano dottori, / Blytville allagata, e poi anche Joiner Town, /  cinquanta famiglie e bambini che finivano affogati.
L'acqua saliva fino alla porta del mio amico, / E lui disse alle donne di casa: "Mio Dio, è meglio filarsela".
L'acqua saliva eccola al mio letto, / Signore, l'acqua saliva, avanzava fino al mio letto,  / mi sembrava di andare in slitta, Signore!
Ascolta, Signore, Signore, l'acqua era alla mia porta, / Non so se mi spiego. Proprio a quel punto, / mi dicono che la nave di ghiaccio è affondata.)  

lunedì 27 ottobre 2014

Assenza di padrone

Io sono un sostenitore convinto dell'uguaglianza economica e sociale, poiché so che al di fuori di questa uguaglianza, la libertà, la giustizia, la dignità umana, la moralità ed il benessere degli individui, allo stesso modo che la prosperità delle nazioni, non saranno mai altro che menzogne. Ma, essendo anche sostenitore della libertà, condizione prima dell'umanità, io penso che la uguaglianza debba stabilirsi nel mondo tramite l'organizzazione spontanea del lavoro e della proprietà collettiva delle associazioni produttrici liberamente organizzate non tramite l'azione suprema e tutelare dello Stato. (Bakunin)
La libertà di ogni individuo maggiorenne - uomo o donna - deve essere assoluta e completa. La libertà di andare e venire, di professare apertamente tutte le opinioni, di essere fannullone o attivo, immorale o morale, insomma di disporre a piacimento della propria persona e dei propri beni, senza renderne cono a nessuno; libertà di vivere sia onestamente del proprio la voro, sia sfruttando vergognosamente la carità o la fiducia del singolo, purché siano volontarie e prodigate da individui maggiorenni. (Bakunin)

lunedì 20 ottobre 2014

Lo spettacolo è il capitale

Lo spettacolo compreso nella sua totalità, è nello stesso tempo il risultato e il progetto del modo di produzione esistente. Non è un supplemento del mondo reale, la sua decorazione sovrapposta. E' il cuore dell'irrealismo della società reale.  In tutte le sue forme particolari, informazione o propaganda, pubblicità o consumo diretto di divertimenti, lo spettacolo costituisce il modello presente della vita socialmente dominante. Esso è l'affermazione onnipresente della scelta già fatta nella produzione, e il suo consumo ne è il corollario. Forma e contenuto dello spettacolo sono entrambi l'identica giustificazione totale delle condizioni e dei fini del sistema esistente. Lo spettacolo è anche la presenza permanente di questa giustificazione, in quanto occupazione della parte principale del tempo vissuto al di fuori della produzione moderna

mercoledì 15 ottobre 2014

TEMPI MODERNI

Un operaio, alienato dal lavoro alla catena di montaggio di una fabbrica, finisce in manicomio. Quando esce dal manicomio è disoccupato; capita in una manifestazione operaia ed è portato in galera. Qui scopre che è più facile per lui risolvere i problemi della sopravvivenza dietro le sbarre che fuori. Ma viene messo in libertà. Conosce una ragazza povera, cerca di costruire con lei un'esistenza sicura, ha diverse disavventure, ma non perde la sua fiducia nel futuro.

"Il film è nato da un'idea astratta da un impulso a dire qualcosa sul mondo in cui la vita viene standardizzata e incanalata, e come gli uomini vengono costretti a diventare macchine e a dire quello che io ne pensavo. Sapevo di voler fare tutto questo, prima ancora di pensare ai dettagli. (Charles S. Chaplin) 

martedì 7 ottobre 2014

DAY TRIPPER The Beatles

Anche se John Lennon non si era ancora avviato nel suo periodo di LSD a tempo pieno, evidentemente si sentiva già sufficientemente esperto nella controcultura associata alla droga da potersi far beffe di coloro che prendevano l'LSD senza cambiare il loro punto di vista sul mondo. Il testo di DAY TRIPPER, spiegò in seguito era un attacco agli hippies del weekend, quelli che portavano camicie floreali e nastri nei capelli per ascoltare l'acid rock nelle pause del lavoro d'ufficio.

Viaggiava per un solo giorno
Avevo una buona ragione per squagliarmela
avevo una buona ragione per squagliarmela - subito.
Lei era una che viaggiava per un solo giorno,
biglietto di sola andata, sì
ci ho messo tanto per trovarla e l'ho trovata.
Lei è una gran seccatrice, mi ha preso a mezza strada,
lei è una gran seccatrice, mi ha preso a mezza strada - subito.
Lei era una che viaggiava per un solo giorno,
biglietto di sola andata, sì
ci ho messo tanto per trovarla e l'ho trovata.
Ho cercato di piacerle, ma lei si prestava solo per una sera, 
ho cercato di piacerle, ma lei si prestava solo per una sera - subito.
Era una che viaggiava per un solo giorno,
un'automobilista della domenica, sì
ci ho messo tanto per trovarla e l'ho trovata.
Viaggiava per un solo giorno, sì.

giovedì 2 ottobre 2014

Frammento di un appello di Joyce Mansour

La mia bocca va e viene
Tra il telefono e il tetto
Viaggi cesellati
Da strani riccioli bruni
Vene varicose di un legno assai vecchio
Che cosa scrivervi
I lunghi peripli
Del dormiveglia
I passaggi mutevoli
Del minimo mio gesto
Le mie frasi maliziose nelle scarpe di raso
Inciampano sui meandri del sentiero
Esangue per il Grande Tetano
Che ora può essere?
Incollata alle pareti dell'attesa
Ti ascolto
E da qualche parte in lontananza
Un ubriaco chiamato Dovere
Vomita

venerdì 26 settembre 2014

CHARLEY PATTON

"Charley Patton era un pagliaccio armato di chitarra. Se la metteva in mezzo alle gambe, dietro la testa, la posava sul pavimento, senza mai smettere di suonarla!"
Così Sam Chatmon ricordava il suo fratellastro Charley Patton, forse il più grande tra i vecchi cantanti del Mississipi, e quello che esrcitò l'influenza maggiore; a volte fu chiamato fondatore del Delta blues.
Anche Howling Wolf si ricordava di Patton:
"Era un bravo ragazzo, ma gli piaceva bere, come a tutti gli altri musicisti. Era un gran bevitore. Non mi ricordo che fosse un giocatore, o che avesse altri vizi del genere... ma quanto al bere! Sapevo che suonava bene, sembrava un po' un Portoricano. Veniva dalla piantagione di Will Dockery, un posto fuori Ruleville... Si spostava qua o là in quella zona.
Suonava nelle piantagioni, o a casa di questo o di quello. Lo invitavano a cena: erano, se vuoi chiamarli così, i quattro salti in famiglia del sabato sera, una cosa del genere. Non c'erano locali come ci sono adesso, e il fine settimana si passava così, il più delle volte. Lui suonava in diversi posti, stasera qui e domani sera là, e avanti così".
Charley Patton suonava spesso la chitarra con la tecnica dello slide, passando sulle corte un coltello o servendosi di un collo di bottiglia spezzato, infilato in un dito della mano sinistra. In alcune canzoni completava il suono di una parola con un glissato come in Spoonful Blues a sfondo erotico.

"I'm got to go jail about yhis spoonful,
An'all a spoon, aw that spoonful,
women goin' crazy everyday in their life 'bout a...
it's all I want, in this creation is a...
i go home .
Wanna fight,
'bout a...
doctors dyin'
Way in Hot Springs,
just 'bout a...
These women goin' crazy everyday in their life 'bout a..."

(Me ne devo andare in prigione per colpa di questa cucchiaiata / tutto per una cucchia oh, cucchiaiata, / le donne vanno pazze ogni giorno della loro vita per una... / e tutto quel che voglio al mondo è una... / vado a casa. / Voglio fare a cazzotti, / per una... / muoiono i dottori / laggiù a Hot Springs, / per una... / e le donne vanno pazze ogni giorno della loro vita per una...)  

sabato 20 settembre 2014

ROBERT CRUMB

Riuscendo miracolosamente a scansare il pericolo di finire impagliato nel museo dei sixties, l'allampanato giovanotto convinto di essere la reincarnazione di un frullato genetico dei cartoons degli anni trenta, continuando a disegnare quello che più gli piace per il solo gusto di farlo, è diventato un vero classico. Anarchico, ma classico.
Una pesante sessione con qualche strana sostanza psichedelica, a New York nel 1965, lo lasciò in uno stato confusionale per un paio di mesi. Durante quel periodo gli si materializzarono in testa tutti gli scoppiettanti personaggi della sua commedia umana, un'esplosione di immagini dissociate di cui prese diligentemente nota: Mr. Natural, Mr. Snoid, Angel Food, Le Demoni Avvoltoio, Schuman the Human etc. Fu come se l'inconscio collettivo  della nazione si fosse messo in contatto con lui tramite dei cartoni animati sgangherati, fu un'esperienza religiosa di cui uscì sano di mente grazie al trip successivo. Calato dalla costa Est a San Francisco, in piena Summer of Love, coi suoi disegni aveva scioccato la colorata folla del distretto di Haight Ashbury, l'ombelico dell' hippiedom mondiale, diventando un cult istantaneo. I suoi pupazzetti schizzati a china con un segno sferzante e potente rimangono uno dei più formidabili strumenti di iniziazione retinica degli ultimi decenni. 

lunedì 15 settembre 2014

Bakunin è il marxismo

"Questa rivoluzione marxista consisterà nell'espropriazione sia graduale che violenta dei proprietari e dei capitalisti attuali, e nell'appropriazione di tutte le terre e di tutto il capitale da parte dello Stato, il quale per poter assolvere la sua grande missione sia economica che politica, dovrà necessariamente essere molto forte e molto concentrato.
Lo Stato amministrerà la coltivazione delle terre tramite esperti da esso stipendiati, che avranno sotto di sé gruppi di lavoratori rurali, organizzati a questo scopo. Intanto, a scapito di tutte le banche esistenti, esso stabilirà un'unica banca, cui farà capo tutto il lavoro ed il commercio nazionale... sarebbe per il proletariato un regime da caserma, nel quale la massa livellata dei lavoratori e delle lavoratrici si sveglierebbe, si addormenterebbe, lavorerebbe e vivrebbe al suono del tamburo". 

martedì 9 settembre 2014

Contro il metodo

L'idea di un metodo che contenga principi fermi, immutabili e assolutamente vincolanti come guida nell'attività scientifica si imbatte in difficoltà considerevoli quando viene messa a confronto con i risultati della ricerca storica. Troviamo infatti che non c'è una singola norma, per quanto plausibile e per quanto saldamente radicata nell'epistemologia, che non sia stata violata in qualche circostanza. diviene evidente anche che tali violazioni non sono eventi accidentali, che non sono il risultato di un sapere insufficiente o di disattenzioni che avrebbero potute essere evitate. Al contrario, vediamo che tali violazioni sono necessarie per il progresso scientifico. In effetti, uno fra i caratteri che più colpiscono delle recenti discussioni sulla storia e la filosofia della scienza è la presa di coscienza del fatto che eventi e sviluppi come l'invenzione dell'atomismo nell'antichità, la rivoluzione copernicana, l'avvento della teoria atomica moderna, il graduale emergere della teoria ondulatoria della luce si verificarono solo perché alcuni pensatori o decisero di non lasciarsi vincolare da certe norme metodologiche "ovvie" o perché involontariamente le violarono.
È chiaro, quindi, che l'idea di un metodo fisso o di una teoria fissa della razionalità poggia su una visione troppo ingenua dell'uomo e del suo ambiente sociale. Per coloro che non vogliono ignorare il ricco materiale fornito dalla storia, e che non si propongono di impoverirlo per compiacere ai loro istinti più bassi, alla loro brama di sicurezza intellettuale nella forma della chiarezza, della precisone, dell'obbiettività, della verità, diventerà chiaro che c'è un solo principio che può essere difeso in tutte le circostanze e in tutte le fasi dello sviluppo umano. È il principio: qualsiasi cosa può andar bene.  

giovedì 4 settembre 2014

DULCAMARA

Suffrutice annuale o perenne alto 30-200 centimetri; fusto legnoso inferiormente, spesso rampicante, più o meno peloso o glabro; foglie ampiamente lanceolate, non divise o con 1 o 2 lobi alla base; fiori violetti, infiorescenza in cima ombrelliforme con 10-20 fiori; frutto come bacca rossa; semi numerosi, piatti, gialli.
Fiorisce da aprile a luglio. Cresce in boschi umidi, lungo gli argini dei fiumi, in zone disboscate, terreni antropizzati e spiagge ciottolose (1-100 metri). Piuttosto comune.
La pianta si potrebbe identificare con lo stricno narcotico di Dioscoride. Nell'antichità, la corteccia della radice si beveva nel vino come sonnifero. La pianta era nota ai Germani come narcotico. Sarebbe stato anche un ingrediente dell'unguento delle streghe europee. Nel Medioevo, le bacche erano portate al collo come amuleto protettivo contro la diffamazione. Inoltre, il fusto essiccato era identificato con il nome di un nemico e appeso alla sua porta a scopo vendicativo. La pianta si usava anche per l'incantesimo della licantropia.
Nella cultura alpina nordica, vi era una malattia che si manifestava di notte nel sonno, attraverso un demone. Tale malattia poteva essere curata con la dulcamara.
Nella medicina popolare messicana, la pianta (nota come jazmincillo) è usante come calmante narcotico. Nella fitoterapia moderna, si usa per iperviscosità sanguigna, acne, eczema, dermatosi squamosa, herpes, psoriasi, asma, pertosse, polmonite, pleurite, bronchite cronica, foruncolosi, reumatismi, gotta, scrofola, ascessi, emorroidi e contusioni.

domenica 31 agosto 2014

L'uomo della rivoluzione

Niente dittatura, né di cervello sui calli, né dei calli sul cervello, ché ogni uomo ha un cervello e il pensiero non sta nei calli. Chi da colpi di piccone contro il privilegio è l'uomo della rivoluzione
Chi partecipa alla soluzione dei problemi della produzione e dello scambio con sicura competenza, con maturata esperienza e con onesto animo è l'uomo della rivoluzione.
Chi dice chiaramente il proprio pensiero senza cercare applausi e senza temnere le collere è l'uomo della rivoluzione.
(Tratto da Camillo Berneri, Umanesimo e anarchismo in "L'adunata dei refrattari" New York 22 e 29 agosto 1936)

mercoledì 27 agosto 2014

Gli anarchici e gli operai di Luigi Galleani

Il movimento anarchico ed il movimento operaio battono vie parallele ed è geometricamente constatato che le linee parallele non sono fatte per incontrarsi, per coincidere mai. In altre parole mentre l'anarchico con una diagnosi acuta, rigorosa, positiva, affonda il bisturi a recidere la causa prima del malessere sociale, pur non nascondendosi le difficoltà, la lunga e penosa durata della cura, la grande massa rimane empirica, non discute la proprietà, meno ancora la nega, vorrebbe soltanto che fosse meno esosa; non disconosce il padrone, esige soltanto che sia più buono; non ripudia lo Stato, la legge, i tribunali, i gendarmi, i birri, vuole soltanto lo Stato paterno, le leggi più eque, i tribunali giusti, i gendarmi ed i birri più umani.

venerdì 22 agosto 2014

L'autorità corrompe

L'autorità corrompe. Oserei dire che praticamente nessuno è sfuggito alla sua azione demoralizzante. Ecco perché mi sembra di formulare un assioma dicendo che l'esercizio dell'autorità è una delle forme più pericolose di sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Perché colui che compie la volontà di un altro è sfruttato da questo. Ora, in questo campo, l'uso è inseparabile dall'abuso. Non si sa dove finisce l'uno, dove comincia l'altro. Nella pratica quotidiana di una rivoluzione, l'autorità è la maggior parte delle volte l'arbitrio, e gli abusi, piccoli e grandi, diventano così numerosi che sarebbe puerile volerli considerare casi isolati. Ed è cosa spaventosa e penosa vedere come l'esercizio di un potere, anche se momentaneo, può trasformare il primo venuto in tiranno. La mania di comandare, di prescrivere, di decretare, di arrestare e di vessare, soprattutto quando conquista le masse incolte, è stata una delle più grandi cause di crudeltà e di errori della rivoluzione russa. Esperienza molto vecchia del resto. Si rilegga la storia della dittatura giacobina.

domenica 17 agosto 2014

Mother Nature's Son The Beatles

Scritta in India sotto l'influsso di una conferenza del Maharishi, Mother Nature' Son è una piana e semplice evocazione della campagna. Diversamente dal metropolitano pop della corrente principale, aveva, grazie al suo radicamento nei valori della controcultura, un forte spirito di ritorno alla natura. in effetti, i musicisti rock contemporanei erano tanto consapevoli di questo simbolico spartiacque tra i due generi che i loro obbligatori ritiri allo scopo di rimettere in sesto la testa in campagna divennero una storiella fra i cinici cittadini della stampa musicale inglese.

Figlio di Madre Natura
Sono nato povero ragazzo di campagna
figlio di Madre Natura.
Me ne sto seduto tutto il giorno e canto canzoni per tutti.
Siedi presso un ruscello di montagna
 guarda le sue acque sgorgare.
Ascolta il suono dolce della musica che si leva in volo.
Ritrovami nel mio campo d'erba
figlio di Madre Natura.
Cogliendo margherite, canta una pigra canzone sotto il sole.
Figlio di Madre Natura. 

sabato 26 luglio 2014

FINOCCHIO

Pianta erbacea perenne alta 80-200 centimetri; fusto ramificato, verde, striato di bluastro, lucido, pieno, guaine della base carnose; foglie verde-blu scuro, brillanti, picciolate, guaina larga, alta sul fusto; fiori gialli, piccoli, raccolti in grandi ombrelle terminali; frutto grigio scuro, glabro, cilindrico-affusolato, striato, con 2 stili corti; semi ricurvi, scanalati, marrone-verdastro.
Fiorisce da giugno ad agosto. Cresce su terreno incolto e ruderale, su muri e rupi, ai bordi di siepi e scarpate (0-1000 metri). Spontanea, coltivata. La ssp. piperitum è selvatica.
Secondo Plinio il Vecchio, è afrodisiaco. Secondo Idelgarda di Bingen, allontana la malinconia e rende allegri, se ci si cosparge la fronte, tempie, petto e stomaco con il succo, e cura la pazzia in miscela con veratro (forse veratro bianco), timo (Thymus pulegioides) e grasso.
Il finocchio è un additivo del betel e di diverse preparazioni usate in Oriente. Rientra nella composizione di incensi per evocare gli spiriti, anche con olibano (coriandolo). La pianta fiorita è utilizzabile come sostituto della canapa.
Nella medicina popolare il thè ha proprietà calmanti.
A dosi elevate, si ha un'intossicazione con crampi, tremiti, allucinazioni e convulsioni epilettiformi, seguite da depressione e sonnolenza. 

domenica 20 luglio 2014

LSD inferno per pochi dollari di Mike Middleton

LSD inferno per pochi dollari o Una atomica nel cervello è il primo film psichedelico italiano e uno dei primi a puntare sugli acidi per catturare un po’ di pubblico. Lo dirige sotto falso nome, Massimo Mida Puccini classe 1917. La storia punta decisamente sul filone agenti segreti alla 007 di serie Z, con l’agente segreto Rex Miller (Guy Madison), che si introduce in una banda di spacciatori di LSD che hanno intenzione di dominare il mondo con la droga. Il capo dell’organizzazione segreta criminaloide, la ECCO è un certo Mister X. Ma il loro chimico, una donna, Francesca, è in realtà un agente infiltrato.
Le cose migliori sono i numeri dei drogatoni dei bei tempi, anche se sono tutti di una certa età e non giovani hippies e le seguenze con l’agente Rex in preda ai deliri, proprio con l’atomica nel cervello come lanciava il titolo. Infatti, Il film si fa involontariamente comico quando deve rappresentare gli effetti dell’LSD. C’è per esempio un filmino propedeutico mostrato a Miller, sulle sperimentazioni della droga sui Marines. Nel filmino vediamo prima i Marines marciare ben intruppati, e dopo una decina di secondi saltare a destra e sinistra, piangere, ballare, pregare in quella che è davvero una scena di delirio collettivo. Stesso discorso quando ci viene mostrata la visuale soggettiva di chi ha assunto LSD. Immagini tremanti e fotogrammi sovrapposti, chi è sotto LSD vede il viso del suo interlocutore trasformarsi e diventare simile alle maschere africane o ai dipinti di Modigliani.
A concludere il tutto Nicola Di Bari, in veste psichedelica, che canta Un fiore rosso. Il fiore rosso ci rimanda all’immagine che vede Rex quando osserva la faccia di Francesca sotto acido. Lei, invece, lo vede come una tigre.

martedì 15 luglio 2014

LA RAGIONE

La ragione è l'utilizzazione di una grande documentazione generale con la creazione di nuove vie che prolungano la realtà al di là del presente, costruendo mentalmente dall'esperienza vissuta per conoscere il termine finale e modificare così l'azione presente per ottenere di modificare questo fine. Il sapere si divide nettamente in due parti: da una parte le conoscenze obiettive, suscettibili di dimostrazioni sensibili e che possano determinare una mutua comprensione degli umani davanti all'evidenza dei fatti; dall'altra le conoscenze soggettive, strettamente limitate al sapere individuale. Le divergenze provengono, invariabilmente, dal miscuglio o dalla sostituzione, più o meno cosciente, di una delle due conoscenze con l'altra. Quanti ragionano male o sono in malafede, operano questa sostituzione e, credendo o facendo finta di credere di essere sempre sul terreno obiettivo e impersonale, argomentano al contrario soddisfacendo abbondantemente la loro logica personale, fonte di dispute senza limiti. Gli uomini non possono avvicinarsi gli uni agli altri che quando si tratta di punti comuni che interessano tutti, e la ragione non può esercitarsi che su questi punti. 
(Citazione tratta dall'Enciclopedia anarchica)

lunedì 7 luglio 2014

Il blues nel circuito dei bordelli

"Era conciato come un porcello, aveva sempre un sorrisone sulla faccia, ed era un tipo di pelle scura, sembrava belloccio, finché non gli guardavi le labbra: aveva delle labbra grasse, umide."
Così Jelly Roll Morton descriveva un pianista di bordello che si chiamava Game Kid.
Bunk Johnson un trombettista di New Orleans, ricordava Jelly Roll come uno dei migliori nel 1902: "Suonava negli honky-tonks frequentati dalla gente dei cantieri, da operai, che non si facevano un bagno più di una volta ogni sei mesi, anzi, dirò di più, erano proprio dei pidocchiosi". e c'era sempre là nella penombra, un vecchio piano scassato e qualcuno che suonava il blues.
Jelly Roll non suonava solo a New Orleans: nei primi anni del secolo e anche in seguito lavorò nelle sporting houses, negli honky-tonks e nei bordelli del Mississipi, longo la costa del Golfo del Messico fino all'Alabama, alla Louisiana, al Texas e risalendo il fiume fino a Memphis, nel Tennessee. In questi anni di viaggi incontrò moltissimi pianisti di blues, molti dei quali dimenticati senza aver mai fatto un'incisione, come Skinny Head Pete, Florida Sam o Brocky Johnny: gente che si guadagnava da vivere con la musica, o comunque non lavorava, perché si faceva mantenere dalle donne.
Era il cosidetto circuito dei bordelli, un mondo in cui i musicisti semiprofessionisti potevano impadronirsi dei motivi creati dalla gente comune, dai lavoratori, e potevano aggiungerli al loro repertorio di ragtime e di canzonette. 

martedì 1 luglio 2014

The Psychedelic Shop

Il primo head shop aperto negli Stati Uniti, quindi nel mondo. Se gli anni  '50 possono essere rappresentati dal supermarket, gli anni '80 dagli shopping center, gli anni '90 dai super discount, l'Head Shop incarna gli anni '60, è un negozio dove si possono trovare pipette, narghilè, cartine per rollare e tutte le paraphernalia per fumatori, libri esoterici, posters e comix psichedelici, cianfrusaglie esotiche, aquiloni, ponchos, incensi, cristalli, giocattoli, campanelle tibetane, mappe stellari, tarocchi, caleidoscopi ... insomma tutto l'occorrente  per viaggiare e divertirsi. Creatura dei visionari fratelli Thelin, situato nell'ombelico dell'hippedom mondiale Haight Hashbury, S.F.,è stato uno dei punti caldi della rivoluzione psichedelica. Durante la sua intensissima vita (3 gennaio 1966 - 6 ottobre 1967) è stata la base cospirativa di cui sono partiti il S.F. Oracle, l'Human be-in, e l'happening-funerale Death of the Hippie. E' stato centro terapeutico per gli abitanti del quartire, un punto d'appoggio e di riferimento per tutti coloro che si sentivano parte della scena. Usato inoltre come galleria d'arte, sala di meditazione e luogo per roventi incontri amorosi (molti bambini sono stati concepiti tra le sue mura). 


"C'era una volta un certo Psychedelic Shop che provò a salvare il mondo e ci riuscì, e quindi andò avanti con l'idea di salvare l'Universo. Come finirà lo sa Dio, e noi siamo Dio e Dio è libero e non ha impegni" (Ron Thelin).

martedì 24 giugno 2014

LA PARTECIPAZIONE

Ciò che rende così potenti i movimenti veramente popolari, è il fatto che essendo il prodotto di una grande passione unanime, essi trascinano tutti, i deboli come i forti, le donne, i vecchi, i bambini come i giovani e gli uomini maturi; è che l'assenza stessa di ogni ordine formale e di ogni regola artificiale, imposta da una autorità superiore, rende possibile questa partecipazione di tutte le età e di tutti i sessi al movimento generale; mentre la repressione definitiva delle forze popolari, che sempre scompaiono e sempre si ricreano, diventa proprio per questo motivo quasi impossibile.

giovedì 19 giugno 2014

Cicuta Acquatica

Pianta erbacea perenne, alta 60-120 centimetri; fusto eretto, sopra ramoso, glabro; foglie 2-3 pennate, segmenti finemente lanceolati, seghettati, acuminati; ombrelle con 15-25 raggi; fiori bianchi in ombrelle composte, grandi, compatte, brattee poco numerose, spesso anche del tutto assenti; frutto rotondo; semi ovali, costolati, bruno pallido.
Fiorisce da luglio a settembre. Cresce lungo gli argini dei fiumi, in fossi, riserve d'acqua e marcite (0-1000 metri). Sporadica.
Sarebbe stata usata come ingrediente dei preparati delle streghe europee, soprattutto unguenti. Il botanico P. Font Quer riporta un caso di due religiosi che mangiano la radice della cicuta acquatica; uno di essi si buttò in acqua convinto di essere un'anatra, l'altro si spogliò è cercò disperatamente l'acqua, credendo di essersi trasformato e di non poter vivere senza di essa. Inoltre, il miele prodotto dai fiori della pianta avrebbe proprietà psicoattive.
Contiene principalmente coniina, molto tossica.
La coniina rilassa i muscoli e attenua le convulsioni. L'intossicazione causa freddo, paralisi, insensibilità e morte per paralisi respiratoria; 6-8 foglie sono letali. Le proprietà psicoattive non sono ancora state compitamente dimostrate. 

venerdì 13 giugno 2014

GUERRA

La guerra: macello di animali, di uomini, d'acciao. L'aria è spazzata non dal vento ma dai vortici impazziti delle bombe-missile, da innaturali rapaci di ferro, volano paracaduti e non insetti; dio è stanco, forse muore: non ha più occhi per suo figlio, per i suoi figli. Il fiume della vita si disperde in rivoli incontrollabili. 
Sopravvivere diventa l'unico costante pensiero, l'unica azione impellente, qualcosa che sta incomprensibilmente fra l'istinto, la rassegnazione e la rabbia di doversi per forza dimenticare di fronte alla costrizione di una realtà imposta ferreamente dall'esterno.
Bisogna solo sopravvivere, adesso; è questa l'urgenza, l'imperativo più pressante: si può pensare solo a non morire, a nascondersi, a rifugiarsi ...
La vita, come diceva proprio allora Andrè Breton, è altrove.

martedì 10 giugno 2014

La necessità di una rivoluzione immensa

Si avverte la necessità di una rivoluzione immensa, implacabile, che venga non solo a sconvolgere il regime economico basato freddamente sullo sfruttamento, sulla speculazione e sulla frode, venga non solo a rovesciare la gerarchia politica basata sul dominio dei pochi, esercitato attraverso l'astuzia, l'intrigo e la menzogna, ma venga anche a smuovere la società nella sua vita intellettuale e morale, scuotere il torpore, rivoluzionare il costume, portare, fra le vili e meschine passioni del momento, il soffio vivificante delle nobili passioni, dei grandi slanci, delle generose dedizioni.

giovedì 5 giugno 2014

Sesso e Blues

Come in tutti i blues di ogni periodo e stile, anche nel blues classico il tema principale era il rapporto tra i due sessi, e tutta la gamma di sentimenti possibili in questo rapporto: dolore e rimpianto, odio e apatia, paura, nostalgia, speranza e rancore, disprezzo, amore, calore e doppiezza, passività, sottomissione e aggressività. 
Uno dei blues con i riferimenti sessuali più espliciti era Whip It To A Jolly (Montalo a gelatina) di Clara Smith. Questa canzone veniva spesso eseguita a tempo allegro, ma Clara, che eccelleva nei blues sentimentali, lenti e strascicati, con la sua voce ricca e lamentosa, trattiene il tempo, lo rallenta, sostenuta da cupe figurazioni di basso al piano, dando così il senso pungente che - purtroppo - è tutta fantasia.

There's a new game, that can't be beat,
You move most everything 'cept your feet,
Called "Whip it to a jelly, stir it in a bowl".
You just whip it to a jelly, if you like good jelly roll ...

I wear my skirt up to my knees
And whip that jelly with who I please.
Oh, whip it to a jelly, mmmmm, mmmmm
mmmmmmm, mmmmmmm, mmmmmmm, mmmmmmm...  

C'è un nuovo gioco che non ha rivali, / si fa muovendo tutto tranne i piedi, / e si chiama "Montalo a gelatina, rimescolalo in tazza", / non fai altro che montarlo a gelatina, se ti piacciono i bei jelly roll ... / Porto la gonna corta alle ginocchia / e monto la gelatina con chi mi pare. / mmmmm, mmmmm, / mmmmmmm, mmmmmmm, mmmmmmm, mmmmmmm...

(Jelly Roll letteralmente significa "rotolo di gelatina", e in gergo sta per "uomo molto dotato sessualmente".)

lunedì 2 giugno 2014

HOD PUTT di Edgar Lee Masters

Io giaccio qui accanto alla tomba
del vecchio Bill Piersol
che si arricchì trafficando con gli Indiani, e che in seguito
profittò della legge sui fallimenti
e ne uscì più ricco di prima.
Io mi stancai del lavoro e della miseria
e vedendo come il vecchio Bill e gli altri si arricchissero,
derubai un viaggiatore, una notte, al boschetto di Proctor,
e senza volere lo uccisi nell'atto.
Per questo fui processato e impiccato.
Fu il mio modo di far fallimento.
Adesso noi che ciascuno a suo modo profittammo di quella legge
dormiamo in pace a fianco a fianco. 

mercoledì 28 maggio 2014

LA TECNOLOGIA

La tecnologia è l'incarnazione della società, di ogni società in ogni epoca. Nella tecnologia si possono leggere le priorità e i valori che in una società sono dominanti. Gli odierni sistemi tecnici esprimono qualità ed efficienza, distanziamento, una certa freddezza, inflessibilità, dipendenza dagli esperti. Qualcosa di umano viene fuori, ma che è stato ridefinito da un ambiente sempre più tecnologico. Comunità? Comunità virtuale. Non ci sono più valori comuni quando la comunità reale è stata erosa fino a quasi scomparire.
Per rendere chiaro il contrasto: i semplici attrezzi esprimono qualità come vicinanza, flessibilità, autonomia, specialmente quando ognuno può costruire l'attrezzo. La dipendenza da esperti o tecnici è minima se non assente.
Un altro aspetto della NON neutralità della tecnologia è la sua origine. Da dove proviene? I marchingegni sembrano tutti puliti e lucenti, come se fossero discesi fluttuando dal cielo, mentre invece si basano - tutto in essi si basa - sulla INDUSTRIALIZZAZIONE.

venerdì 23 maggio 2014

Il voto, ciarlataneria di Stato

Il sistema della rappresentanza democratica è quello dell'ipocrisia e della menzogna eterne. Esso ha bisogno dell'ignoranza del popolo, e tutti i suoi trionfi si basano su di essa.
Tutta la menzogna del sistema rappresentativo si basa su questa finzione, che un potere ed una camera legislativa risultanti dalla elezione popolare debbano assolutamente o anche possano rappresentare la volontà reale del popolo. 
Ma, si dirà, i lavoratori, resi più saggi dall'esperienza, non manderanno più nelle assemblee legislative e costituenti dei borghesi, manderanno dei semplici operai ... Sapete quale sarà il risultato? Che gli operai deputati, trasportati in condizioni di vita borghese e in un'atmosfera di idee politiche borghesi, non essendo più dei veri lavoratori ma degli uomini di Stato, diventeranno dei borghesi, e saranno forse anche più borghesi dei borghesi stessi. Poiché non sono gli uomini che fanno le posizioni, ma le posizioni che fanno gli uomini. (Bakunin)

Che cos'è in ultima analisi, la scheda elettorale? Nient'altro che un pezzo di carta, che simboleggia la baionetta, lo sfollagente, la mitragliatrice. E' un espediente che permette di rendersi conto, senza perdere tempo, da quale parte si trovi la forza, e di sottomettersi all'inevitabile (Armand)

Bisogna aver vissuto in questo "isolatore", comunemente detto Assemblea Nazionale, per comprendere in che modo coloro che più completamente ignorano la situazione reale di un paese siano quasi sempre coloro che lo rappresentano. (Proudhon)




sabato 17 maggio 2014

SHULGIN Alexander

Alexander "Sasha" Shulgin, Ph. D. è certamente uno dei più rappresentativi e eclettici chimici e farmacologi del Novecento, padre della MDMA (Ecstasy) e di quasi 200 altri composti empatogeni, Anche se Shulgin non ha inventato la MDMA, sintetizzata già nel 1914, a lui si deve un nuovo e migliore processo di sintesi.
Conquistò il dottorato (Ph.D.) nel 1954, alla Berkeley University, e dalla fine degli anni Cinquanta all'inizio degli anni Sessanta svolse il tirocinio post dottorato in psicofarmacologia alla U.C. di San Francisco e lavorò come direttore della ricerca presso presso i Laboratori della DioRad, prima di diventare ricercatore alla Dow Chemical Co.
Nel 1960 provò per la prima volta la mescalina, e dopo l'esperienza incominciò la sperimentazione e la ricerca di molecole simili alla mescalina, tra cui il DOM (STP).
Dopo aver lasciato la Dow Chemical Co. nel 1965, Sasha si dedicò completamente alla ricerca indipendente, lavorando sia come consulente che come conferenziere. Nel 1967 contribuì a far conoscere la potenzialità terapeutiche della MDMA nell'Università di San Francisco, in un'epoca in cui il consumo della sostanza e le informazioni su di essa erano quasi zero.
Nel 1976 fece conoscere la MDMA a Leo Zeff, psicologo di Oakland che già utilizzava gli psichedelici nella sua pratica clinica. Questi, a sua volta, contribuì a far conoscere la sostanza a centinaia di psicoterapeuti e anche al di fuori della comunità scientifica, prima che venisse messa fuori legge negli Stati Uniti nel 1985.
Ancora oggi Sasha è attivissimo e partecipa a conferenze, rilascia interviste, dedicando le forze a creare nelle nuove generazioni una coscienza razionale e scientifica legata al consumo delle droghe psicoattive.      

lunedì 12 maggio 2014

Rivoluzione e Ribellione

Rivoluzione e ribellione non vanno considerate sinonimi. la prima consiste in un rovesciamento dello status quo, dell'ordine costituito ed è quindi un atto politico e sociale. La seconda ha, sì, come inevitabile conseguenza, una trasformazione dello stato di cose esistente, ma non nasce di qui bensì dall'individuale scontento degli uomini; non è una rivolta armata ma un insorgere di individui, un ribellarsi, senza alcun pensiero delle conseguenze che ne potranno derivare. La rivoluzione mira ad una organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle istituzioni. Non è una lotta contro l'ordine costituito perché, se essa ha successo, l'ordine costituito crolla da sè. Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di sopra di esso, il mio proposito e le mie azioni non sono politici e sociali ma egoistici. La rivoluzione ci comanda di creare istitituzioni nuove, la ribellione di sollevarci o di innalzarci.

martedì 6 maggio 2014

PIGGIES The Beatles

La misantropia che c'era al fondo di tanta devozione spirituale si rivela in questa minacciosa satira di Harrison sulla società normale. Iniziata nel 1966, quando gli hippies americani scelsero di estendere l'applicazione di un insulto destinato alla polizia per rivolgerlo alla società dei consumi in generale, PIGGIES fu completata, con l'aiuto per il testo di Lennon e della madre di Harrison, Louise, due anni più tardi. Arrivando negli Stati Uniti nel 1968, quando ormai Haight-Ashbury era degenerata in un ghetto, e la controcultura era in una fase di violento scontro con l'establishment, il vetriolo versato in quantità industriale dalla canzone assicurava di poter alimentare una cattiva atmosfera. L'interpretazione che ne diede Charles Manson, come di un incitamento allo sterminio di massa rivoluzionario era come avrebbero potuto dire a Harrison i suoi precettori religiosi implicita nel karma non caritatevole della canzone.

Avete visto i piccoli maialini
Strisciare nel fango?
E per tutti i piccoli maialini
La vita sta andando peggio
Avendo sempre fango
Con cui giocare

Avete visto i maialini più grandi
Nelle loro bianche camicie inamidate?
Scoprirete che i maialini più grandi
Che smuovono il fango
Hanno sempre camicie pulite
Con cui giocare

Nei loro porcili con tutto il loro seguito
Non si preoccupano di quello che succede intorno
Nei loro occhi c'è qualcosa che manca
Quello di cui hanno bisogno è una buona e sana sculacciata

Dappertutto ci sono moltissimi maialini
Che vivono vite da maiali
Li puoi vedere fuori a cena
Con le loro mogli maialine
Che agguantano forchette e coltelli per mangiare
La loro pancetta