sabato 26 luglio 2014

FINOCCHIO

Pianta erbacea perenne alta 80-200 centimetri; fusto ramificato, verde, striato di bluastro, lucido, pieno, guaine della base carnose; foglie verde-blu scuro, brillanti, picciolate, guaina larga, alta sul fusto; fiori gialli, piccoli, raccolti in grandi ombrelle terminali; frutto grigio scuro, glabro, cilindrico-affusolato, striato, con 2 stili corti; semi ricurvi, scanalati, marrone-verdastro.
Fiorisce da giugno ad agosto. Cresce su terreno incolto e ruderale, su muri e rupi, ai bordi di siepi e scarpate (0-1000 metri). Spontanea, coltivata. La ssp. piperitum è selvatica.
Secondo Plinio il Vecchio, è afrodisiaco. Secondo Idelgarda di Bingen, allontana la malinconia e rende allegri, se ci si cosparge la fronte, tempie, petto e stomaco con il succo, e cura la pazzia in miscela con veratro (forse veratro bianco), timo (Thymus pulegioides) e grasso.
Il finocchio è un additivo del betel e di diverse preparazioni usate in Oriente. Rientra nella composizione di incensi per evocare gli spiriti, anche con olibano (coriandolo). La pianta fiorita è utilizzabile come sostituto della canapa.
Nella medicina popolare il thè ha proprietà calmanti.
A dosi elevate, si ha un'intossicazione con crampi, tremiti, allucinazioni e convulsioni epilettiformi, seguite da depressione e sonnolenza. 

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