giovedì 27 giugno 2013

LA MEMORIA

Il potere sulla memoria ha dato origine ad aspre lotte sociali e politiche e a continui sforzi da parte dello Stato per accaparrare la memoria collettiva.
Così la produzione di documenti che devono fornire lo stock e la base della memoria collettiva e il risultato di scelte e manipolazioni destinate ad imporre al futuro una visione orientata dal passato. Il documento non è innocente, esso serve ad avvertire, esso deforma quanto informa, impone un punto di vista durevole, è un documento/monumento.
Da ultimo, gli psicologi e gli psicanalisti hanno insistito, sia a proposito del ricordo, sia a proposito dell'oblio, sulle manipolazioni, conscie o inconscie, esercitate sulla memoria individuale dall'interesse, dall'affettività, dall'inibizione, dalla censura.
Analogamente, la memoria collettiva ha costituito un'importante posta in gioco nella lotta per il potere condotta dalle forze sociali. Impadronirsi della memoria e dell'oblio è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi, degli individui che hanno dominato e dominano le società storiche. Gli oblii, i silenzi della storia sono rivelatori di questi meccanismi di manipolazione della memoria collettiva.  

lunedì 24 giugno 2013

Morte virtuale: Lo Zombi

"Vivi, ma senza vita. Morti, ma senza morte"
La tradizione popolare haitiana, vede nello zombi il più potente, raffinato, sconcertante e tragico risultato delle arti occulte. Lo stregone con l'aiuto dei signori della morte, i Loa Guedè, è in grado di ridare un guizzo di vita ad un morto, può far vivere un corpo privo d'anima guidato da un'altra psiche, un cadavere in grado di parlare, lavorare, nutrirsi, che avrà il vantaggio di essere di una docilità unica, poiché privo di volontà. Lo zombi, una volta riportato alla vita vegetativa attraverso i sinistri poteri dello stregone, viene utilizzato per i lavori più pesanti, per compiere azioni rischiose o illecite in quanto ubbidisce in tutto e per tutto al suo signore e padrone, di cui è lo strumento ed il mezzo. Lo stregone è in grado di trasferire sullo zombi anche particolari caratteristiche come quella di renderlo temporaneamente invisibile o invulnerabile: del resto un morto non si può uccidere. Il suo aspetto lugubre, cadaverico, scheletrico, il suono nasale della voce, che viene tipicamente attribuito ai Guedè, sparge il terrore e panico alla sola vista.
Nel vecchio codice penale di Haiti, all'articolo 246 è scritto: "Verrà anche qualificato come attentato di assassinio mediante avvelenamento, l'uso di sostanze, che senza causare la morte, potranno produrre un coma letargico, più o meno prolungato sulle persone. In qualsiasi modo dette sostanze siano state somministrate e qualsiasi siano le conseguenze se la persona a seguito di tale catalettico verrà inumato, l'atteggiamento verrà qualificato come omicidio, qualsiasi sia il risultato".

venerdì 21 giugno 2013

L'uomo-macchina

L'uomo è una macchina composta in maniera tale che è impossibile farsene subito un'idea chiara, e di conseguenza definirla. Per questo motivo tutte le indagini condotte a priori dai più grandi filosofi, i quali hanno in qualche modo voluto servirsi delle ali dello spirito, sono state vane. L'uomo non è altro che un animale, o un complesso di energie, che si caricano le une mediante le altre, senza che sia possibile dire a quale punto del circolo la natura abbia cominciato. Se queste energie differiscono tra di loro, è soltanto per la loro sede e per il grado della loro forza, e mai per la loro natura. Di conseguenza l'anima non è altro che un principio di movimento, o una parte materiale sensibile del cervello, che si può considerare senza timore come l'energia principale di tutta la macchina, la quale esercita su tutte le altre un'influenza visibile, e sembra anzi essere stata prodotta per prima, di modo che tutte le altre sarebbero un'emanazione da essa.

martedì 18 giugno 2013

Georges Etiévant complice di Ravachol

"Nessuna idea è innata, tutte a mezzo dei sensi ci vengono dall'ambiente in cui viviamo. La facoltà di assimilarle varia a seconda degli individui, dell'intensità o della frequenza delle sensazioni provate. Ora, se ogni atto è la vibrazione di un'idea o di un gruppo di idee, come si può determinare la responsabilità di un individuo se non si possono conoscere le sensazioni che l'hanno mosso ad agire, le resistenze che egli poteva opporre? Non potendosi valutare le sensazioni che altri percepiscono o sentono, le influenze a cui gli individui non possono a meno di non cedere, il diritto che in nome della legge si arroga una categoria di individui, un ordine della società, di giudicarne di propri simili, non ha ombra di fondamento alcuno.
ogni giudizio degli uomini sugli uomini è impossibile, ogni ricompensa come ogni punizione è ingiusta, per minima che sia o per quanto grandi possano essere il beneficio ed il misfatto.
Non si possono giudicare né gli uomini né gli atti degli uomini senza un criterio adeguato, e questo criterio non v'é, e, vi fosse pure, non nelle leggi dovremmo andarlo a cercare giacché la vera giustizia sia immanente, immutabile, le leggi mutevoli e caduche. Perché delle leggi avviene quel che è di tutte le cose: se le leggi sono buone perché tanti deputati e senatori a mutarle? E se le leggi sono cattive perché tanti magistrati ad applicarle?" 
(Dichiarazione di Georges Etiévant alle Assise di Versailles il 27 luglio 1892)  

sabato 15 giugno 2013

Il Dottor Robert The Beatles

Benché sia un brano minore, Doctor Robert è uno dei più penetranti dei Beatles. La canzone, che riguarda un medico di New York che aveva assuefatto i suoi clienti dell'alta società ai narcotici mescolando metedrina alle loro pillole di vitamine, cambia ambiguamente di tonalità, stabilizzandosi solo nel middle eight: un evangelico predicozzo propagandistico/commerciale al quale fanno da coro un armonium religioso e coristi trillanti. La caustica esecuzione vocale di Lennon, registrata con l'automatic double-tracking e separata lungo lo spetro stereofonico, è accompagnata da McCartney con un'armonia in quarte che ricorda gli slogan dei venditori ambulanti (He's a man you must believe) e dalla chitarra raddoppiata di Harrison, con la sua singloare miscela di sitar e country-and-western. Tonalmente inconcludente, la canzone può essere intesa come un messaggio di ribellione dal subconscio di Lennon, riguardante la credibilità del "dottor" Timothy Leary.

"Telefonagli, amico mio, ho detto al dottor Robert che lo avresti chiamato,
giorno e notte, a qualsiasi ora, il dottor Robert verrà.
Tu sei un uomo nuovo e migliore, dottor Robert,
tu aiuti gli altri a capire,
tu ti prodighi come nessun altro, dottor Robert.
Se ti senti giù, il dottor Robert ti rimette a posto,
bevi un sorso dalla tazza speciale del dottor Robert,
il dottor Robert è l'uomo in cui devi credere,
che aiuta chiunque ha bisogno,
nessuno cura meglio del dottor Robert.
Bene, bene, bene, tu ti senti bene,
bene, bene, il dottor Robert ti fa star bene.
Il mio amico dottor Robert lavora alla Sanità Nazionale,
non devi pagare per farti visitare dal dottor Robert.
Tu sei un uomo nuovo e migliore, dottor Robert,
tu aiuti gli altri a capire,
tu ti prodighi come nessun altro, dottor Robert.
Bene, bene, bene, tu ti senti bene,
bene, bene, il dottor Robert ti fa star bene.
Telefonagli, amico mio, ho detto al dottor Robert che lo avresti chiamato."

giovedì 13 giugno 2013

Teoria dei molti mondi

"Forse": la parola è come quel piccolo bivio nella realtà che si apre quando viene eseguita una misurazione di tipo quantistico. Ogni volta che misuriamo la posizione o la velocità di una particella elementare, l'altro specifico diventa, per il principio di indeterminazione di Heisenberg, inconoscibile. La "funzione d'onda" della particella collassa. Il nostro universo è quello che contiene la nostra osservazione. Ma, sostengono alcuni teorici del cosmo, il sistema - che contiene la particella, l'apparato per la misurazione, e l'osservatore - continua a esistere in altri possibili stati, in universi paralleli biforcatisi al momento della misurazione. E' la cosiddetta "teoria dei molti mondi". Intellettualmente ripugnante, certo, ma non per questo necessariamente falsa. La verità può essere intellettualmente ripugnante. Dalle medesime teorie quantistiche, tutte da verificare, deriva la possibilità che il nostro universo, nato dal niente, sia stato spinto istantaneamente, dalle proprietà di revisione gravitazionale di un vuoto "falso", verso un espansione così mostruosa che i veri limiti dell'Universo sono molto oltre la materia di cui oggi possiamo accertare l'esistenza con i nostri telescopi più potenti.

L'ipotesi degli eventi e delle linee di vita parallele rimette in discussione la concezione della storia lineare e progressiva.

lunedì 10 giugno 2013

Stolaroff Myron

"Prima e dopo LSD", così si potrebbe sintetizzre la vita di Stolaroff. Ingeniere, originario del Nuovo Messico e laureato a Stanford, ha lavorato a lungo per l'Ampex Corporation, e fu addirittura uno degli inventori della registrazione magnetica; nel 1956 dopo un'esperienza con l'LSD diventa uno dei principali sostenitori dell'uso terapeutico dell'acido.
Nel 1961 fonda l'International Foundation for Advanced Study in Merlo Park, California, occupandosi di ricerche su LSD e mescalina con Savage, Fadiman, Harman e altri, coinvolgendo circa 350 soggetti, fino al 1965 quando la Food and Drug Administration revocò i permessi per la sperimentazione psichedelica e l'Associazione cessò la sua attività.
Dal 1970 al 1986 condusse ricerche con sostanze proibite (MDMA e altri empatogeni), ma anche in questo caso dovette interrompere gli studi perché gli empatogeni finirono nel Controlled Substance Analogue Act.

Grande amico di Hofmann, ex direttore e segretario della Albert Hofmann Foundation e consulente dell' Heffter Research Institute, è autore di un libro di straordinaria importanza, The Secret Chief: Conversations with a Pioneer of the Underground Therapy Movement, in cui intervista uno psicologo che con lo pseudonimo di Jacob ha praticato per vent'anni psicoterapie con LSD in assoluta clandestinità.
Nonostante l'età ormai avanzata, continua a partecipare a conferenze e seminari, spaziando dagli psichedelici alle nuove dimensioni della coscienza. E' giustamente considerato un caposcuola dalla comunità psichedelica. 

sabato 8 giugno 2013

PENSIERO

Inizialmente potremmo essere tentati di dire che il pensiero consiste nella formulazione di parole mentali. Potremmo quindi dividere la mente tra una regione in cui fluiscono immagini oscure, e un altra occupata dal pensiero verbale chiaro, il cui significato è determinato in accordo con criteri semplici ed evidenti. Ma di fatto non è così: Le parole non occorrono in quanto contenuto del pensiero, come se fossero proiettate su uno schermo per essere lette dal soggetto pensante. se immaginiamo di formulare un messaggio verbale diretto a noi stessi, vediamo che ciò contrasta col modo confuso in cui le parole compaiono nella nostra mente. Tanto che se potessimo sentire e vedere le parole pronunciate interiormente ci chiederemmo con stupore cosa significano.
La condizione di significato di un discorso pronunciato richiede di solito consapevolezza del gesto, e del tono, nonché del contesto, perché esso sia pienamente compreso. Ciò vale chiaramente, mutatis mutandis, anche per il discorso interiore. Il pensiero non coincide con le parole (se ve ne sono), ma le parole occorrono in un certo modo, per così dire, con una certa forza e colore.  

giovedì 6 giugno 2013

Procurare vertigine

Più la vita quotidiana si erode, si banalizza, si fa interattiva e più occorre contrastare questo movimento attraverso regole del gioco complesse e iniziatiche.
Più la realtà si riconcilia con il suo concetto in una generalità senza oggetto e più occorre cercare la rottura iniziatica e la potenza dell'illusione.
Se non possiamo fare del mondo l'oggetto dei nostri desideri, possiamo almeno farne l'oggetto di una convenzione superiore che appunto sfugge al nostro desiderio.
Ogni illusione, ogni forma iniziatica passa attraverso una regola severa.
Ogni oggetto creato, visivo o analitico che sia, concettuale o fotografico, deve ritrovare tutte le dimensioni del gioco in una sola: l'allegorico, il rappresentativo, l'agonistico, l'aleatorio e il vertiginoso.
Ricomporre lo spettro.
Un opera, un oggetto, un'architettura, una foto, ma anche un delitto, un evento, tutto ciò deve essere: l'allegoria, di qualche cosa, una sfida a qualcuno, mettere in gioco il caso, e procurare vertigine.

martedì 4 giugno 2013

ASSENZIO

Pianta arbustiva alta 30-80 cm; fiorisce da agosto a settembre.
L'assenzio è citato in alcuni testi cuneiformi assiri, in cui è considerato come dotato di poteri magici. il nome deriva dalla dea della caccia Artemis (Diana), a cui era sacro, divinità collegata anche alla crescita delle piante e alla fertilità, simbolo della divisione tra mondo civilizzato e mondo selvaggio. Originariamente era venerata in modo orgiastico,successivamente, in tempi cristiani, divenne la dea delle streghe. Probabilmente l'assenzio era usato nel culto di Artemis per preparare bevande psicoattive e afrodisiache (forse addizionato al vino), consumate per unirsi estaticamente con la dea in forma umana. Secondo Plinio il Vecchio, l'assenzio annusato o posto sotto la testa concilia il sonno; si preparava anche un vino all'assenzio, noto come absintite.
L'assenzio è soprattutto noto per essere il componente principale della bevanda alcolica conosciuta con lo stesso nome, diffusa nel XIX secolo e reputata psicoattiva. L'assenzio era di moda tra intellettuali e artisti, soprattutto francesi. Un uso continuo ed eccessivo porta a una sindrome neurotossica nota come absintismo e per tale motivo la bevanda fu bandita. l'assenzio è noto fin dalla antichità come pianta medicinale, soprattutto nell'antica medicina greca, indiana e araba.
L'assenzio può dare effetti stimolanti ed inebrianti in alcuni casi anche allucinogeno, accompagnato da mal di testa. Sono stati registrati anche crampi e attacchi epilettici.
Oggi tornato di moda come liquore, viene servito facendolo percolare attraverso una zolletta di zucchero su un cucchiaio forato per attenuarne il sapore amaro.

sabato 1 giugno 2013

LA RAGIONE

"La ragione è l'utilizzazione di una grande documentazione generale con la creazione di nuove vie che prolungano la realtà al di là del presente, costruendo mentalmente dall'esperienza vissuta per conoscere il termine finale e modificare così l'azione presente per ottenere di modificare questo fine. Il sapere si divide nettamente in due parti: da una parte le conoscenze obiettive, suscettibili di dimostrazioni sensibili e che possano determinare una mutua comprensione degli umani davanti all'evidenza dei fatti; dall'altra le conoscenze soggettive, strettamente limitate al sapere individuale. Le divergenze provengono, invariabilmente, dal miscuglio o dalla sostituzione, più o meno cosciente, di una delle due conoscenze con l'altra. Quanti ragionano male o sono in malafede, operano questa sostituzione e, credendo o facendo finta di credere di essere sempre sul terreno obiettivo e impersonale, argomentano al contrario soddisfacendo abbondantemente la loro logica personale, fonte di dispute senza limiti. Le persone non possono avvicinarsi gli uni agli altri che quando si tratta di punti in comune che interessano a tutti, e la ragione non può esercitarsi che su questi punti". Questa citazione, tratta dall'Enciclopedia Anarchica, definisce benissimo il razionalismo scientifico comune a tutte le famiglie socialiste, nella loro cura di eliminare la metafisica della ragione, di cui la borghesia ha usato a suo vantaggio.