giovedì 30 maggio 2013

L'egemonia del cemento armato

Le opere umane rispecchiano in larga misura, la cultura del tempo in cui sono realizzate.
Oggi ciò è oltremodo lampante pur limitandosi ad osservare, nello specifico, l'architettura e l'edilizia che ci circonda. che ci si ritrovi in pianura, in zone collinari o all'imbocco stesso di valli montane si è destinati ad imbattersi, sempre più spesso, in aree industriali-commerciali indistinguibili tanto si somigliano le une con le altre. Campagne, frutteti e pascoli vengono quotidianamente sostituiti da capannoni grigiastri prefabbricati che prendono forma nel giro di pochi giorni. Nel momento in cui l'area interessata viene circondata dall'onnipresente nastro arancione di plastica, le ruspe iniziano a circolare e cemento ferro e acciaio in poco tempo colonizzano un nuovo lembo di terra rendendolo improduttivo per i decenni a venire.
in tal modo, mentre le fabbriche delle metropoli, ormai dismesse ed inutilizzate da anni, si trasformano in club alla moda, il territorio extraurbano si popola di lugubri parallelepipedi in cemento armato in cui per lo più non si  produce nulla: si espone, si sostituisce e si commercializza. Al tempo stesso, le periferie di piccole e medie città, nonché di molti paesi, vengono inesorabilmente incatenate da condomini ed infrastrutture costruiti con gli stessi tempi e la stessa logica delle aree commerciali. Verosimilmente, vista la qualità dei materiali e della tecnica costruttiva, subiscono anche la medesima sorte, diventando fatiscenti nel giro di pochi anni.
Coloro che non sono completamente assuefatti dalle nocività delle metropoli sapranno cogliere un ulteriore denominatore comune nell'urbanistica e nell'architettura del nostro tempo. una sensazione sempre più diffusa e soffocante di invivibilità legata alla natura degli edifici e alla loro disposizione. Tra pochi anni, probabilmente, faremo fatica a distinguere un quartiere residenziale da una zona industriale. Annullato ogni possibile spazio destinato alla socialità, queste nuove aree sono concepite per vendere, consumare e spostarsi nelle poche direzioni obbligate, insomma sconfinati quartieri dormitorio.

lunedì 27 maggio 2013

QUESTO MONDO

Questo mondo è un mostro di forza, senza principio, senza fine, una quantità di energia fissa e bronzea, che non diventa né grande né più piccola, che non si consuma, ma solo si trasforma, che nella sua totalità è una grandezza invariabile, un'economia senza profitti né perdite, ma anche senza incremento, senza entrate, circondata dal nulla come dal suo limite; non svanisce né si sperpera, non è infinitamente esteso, ma inserito come un'energia determinata in uno spazio determinato, e non in uno spazio che in qualche punto sia vuoto, ma che è dappertutto pieno di forze, un gioco di forze, di onde di energia che è insieme uno e molteplice, di forze che qui si accumulano e là diminuiscono, un mare di forze che fluiscono e si agitano in se stesse, in eterna trasformazione, che scorrono in eterno a ritroso, un mondo che ritorna in anni incalcolabili, il perpetuo fluttuare delle sue forme, in evoluzione dalle più semplici alle più complesse; un mondo che da ciò che è più calmo, rigido, freddo, trapassa in ciò che è più ardente, selvaggio, contraddittorio, e poi dall'abbondanza torna di nuovo alla semplicità, dal gioco delle contraddizioni torna al gusto dell'armonia e afferma se stesso anche nell'eguaglianza delle sue vie e dei suoi anni, e benedice se stesso come ciò che deve eternamente tornare, come un divenire che non conosce né sazietà, né disgusto, né stanchezza. 

sabato 25 maggio 2013

La povertà nasce dall'abbondanza

Da una parte i ricchi se la spassano, si danno ai piaceri raffinati nei grandi ristoranti delle città, muoiono di indigestione; dall'altra i poveri soffrono la fame nelle campagne, o nei tuguri urbani e muoiono portati via dalla denutrizione o dalla carestia. In Armonia, l'abbondanza regnerà su tutto.
In Civiltà, si muore di fame pressante, in senso letterale, quando non c'è proprio nulla da mangiare; oppure di fame speculativa, in altre parole quando ci si intossica ingerendo prodotti adulterati, tossici, chimici, concepiti da commercianti disonesti per ottenere il maggior beneficio su un alimento, sul vino, spendendo il meno possibile; infine, di fame imminente, per via degli eccessi di lavoro o di fatica, all'origine di febbri, malattie, complicazioni o infermità. e tutto ciò a causa del "dispotismo del denaro". In Armonia, il più umile dei contadini mangerà quanto il suo appetito glielo permetterà.
Sotto il regno del denaro, della libera concorrenza scatenata, del libero mercato, la legge è La povertà nasce in Civiltà dalla stessa abbondanza. Fourier stabilisce una correlazione tra la ricchezza dei ricchi e la povertà dei poveri: la fortuna degli uni presuppone la povertà degli altri, l'abbondanza di denaro da una parte spiega la mancanza di denaro in un'altra. il liberale si rifiuta di esaminare la possibilità di una relazione di causalità tra questi due stati. Il socialista afferma invece l'esistenza di una relazione di causa-effetto. La capanna di terra dei contadini francesi, le loro lettiere di foglie marce infestate da insetti implicano i palazzi d'oro e di broccato, gli oggetti di lusso e i mobili raffinati dei borghesi fortunati arricchiti dalla Rivoluzione Francese. In Armonia, i più modesti operai alloggeranno in palazzi magnifici.   

mercoledì 22 maggio 2013

Surfisti sulla magia delle onde

"Alcuni indigeni si spassavano a nuotare con un legno piatto in mezzo a spaventevoli ondate. Con abilità e leggerezza con la parte anteriore di una consunta piroga, si spingevano in avanti, ad una notabile distanza di mare, vi si ponevano sopra e si facevano portare alla costa con incredibile rapidità, una scena di coraggio meraviglioso". Queste parole, scritte più di duecento anni fa dal Capitano James Cook, sono la prima testimonianza sulla gioiosa attività dei polinesiani, più tardi conosciuta come surf. Da bizzarria etnologica divenne dagli anni 30' in avanti, grazie alla caparbietà di un hawaiano messosi in testa di farla conoscere al mondo, Paoa Kahanamoku detto Duke, divenne un classico strumento della vita da spiaggia, al pari della paletta e del secchiello. Ma Duke ha speso la sua vita non per inventare un nuovo passatempo o un nuovo sport, quanto piuttosto per diffondere il verbo. Perché il surf è una vera e propria mistica. I suoi adepti, i cavalca-onde del Pacifico si sono da sempre sentiti partecipi di un culto magico. Ogni uscita in mare è vissuta come una purificazione, una preghiera, un'iniziazione. I loro discorsi non sono quelli idioti da sportivi ma vertono su argomenti esoterici. Stabilire una relazione con l'onda. Tracciare piste sul trasparente giardino del mare. Penetrare il livello di coscienza di ogni singola increspatura. Entrare in risonanza con la vibrazione del Pacifico. Cavalcare cresta come se fosse la tua mente. Non resister al flusso ma accompagnarlo. Come cavalieri alla ricerca del Santo Graal, i surfisti sono alla perenne ricerca dell'Onda Suprema. Pronti ad affrontare gli itinerari più devastanti per raggiungere i luoghi fatali per unirsi al magico schema disegnato dal ritmo delle onde. "Una scopata con Madre Natura che accorda il corpo e rafforza lo spirito". I surfisti sono tribù nomadi, semi-inselvatichite, tagliati fuori da tutto ciò che accade fuori dal loro mondo di acqua e sabbia, una confraternita stonata ed euforica coi capelli sbiancati dal salmastro. Si possono incontrare, ovunque la misteriosa tessitura delle correnti crei un giusto ritmo di onde, dove lo splendore dei raggi di sole infila le bolle della schiuma delle onde come perle in una collana, dal Brasile all'Indonesia, dall'Australia alla California. Tutti attendono l'avvento del tube l'onda che si richiude su se stessa, pronti a disegnarci sopra il loro canto. 

lunedì 20 maggio 2013

La governamentalità

Con governamentalità si intendono tre cose: 1) l'insieme costituito dalle istituzioni, procedure, analisi e riflessioni, calcoli e tattiche che permettono di esercitare questa forma molto specifica sebbene molto complessa di potere, che ha per bersaglio la popolazione, per forma principale di sapere l'economia politica, per strumenti tecnici essenziali i dispositivi di sicurezza. 2) La tendenza, che in tutto l'Occidente non ha smesso di condurre, e da molto tempo, verso la preminenza di questo tipo di potere, che si può chiamare il governo, su tutti gli altri: sovranità, disciplina ecc., il che ha condotto da una parte allo sviluppo di tutta una serie di apparati specifici di governo e dall'altra allo sviluppo di tutto un insieme di saperi. 3) Il processo o piuttosto il risultato del processo attraverso il quale lo Stato di giustizia del medioevo, diventato nel XV e XVI secolo Stato amministrativo, si è trovato a poco a poco governamentalizzato.
Lo Stato è oggi quello che è, proprio grazie a questa governamentalità, che è contemporaneamente interna ed esterna allo Stato, poiché sono le tattiche di governo che permettono di definire di volta in volta quel che compete allo Stato e quello che non gli compete, quel che è pubblico e quel che è privato, che è statale e che non lo è ecc.; dunque lo Stato nella sua sopravvivenza e nei suoi limiti, non può capirsi che a partire dalle tattiche generali di governamentalità.
Questo Stato di governo che poggia essenzialmente sulla popolazione e che si riferisce e utilizza la strumentazione del sapere economico, corrisponderebbe a una società controllata da dispositivi di sicurezza.
 

venerdì 17 maggio 2013

ZO D'AXA

Nato nel 1864, morto nel 1930. Fondatore di En-Dehors, rivista che come scrive Jean Maitron: "è talmente nichilista da andare perfino oltre l'anarchia, difendendone però le idee e gli uomini". Ecco la definizione del personaggio, data dallo stesso Zo d'Axa: "Colui che nessuno governa e che è guidato esclusivamente da una natura impulsiva, un passionale pieno di complessi, un fuorilegge, estraneo a ogni scuola, un isolato che cerca l'aldilà". Jean Maitron precisa inoltre: " L'En-Dehors di Zo d'Axa, ha totalizzato, per i primi sei mesi di pubblicazione del 1892, sette anni e quattro mesi di prigione, e 13.150 franchi di multa, ha come collaboratori: Emile Verhaeren, Saint-Pol Roux, Octave Mirbeau, Camille Mauclair, Victor Barrucand, Georges Lecomte, Lucien Descavers, Tristan Bernard, Paul Adam, Jean Ajalbert".Il vero nome di Zo d'Axa era Alphonse Galland de la PPèrouse, discendente del celebre navigatore. Sua nipote era l'attrice e cantante Bèatrice Arnac, figlia dello scrittore Marcel Arnac. Alla morte di Zo d'Axa, Emile Armand continuò a far uscire En-Dehors, fino al 1940, facendone uno degli organi dall'anarchismo individualista. 


"A leggere certi giornali in cui lavoravano i semi-assoldati della polizia e della stampa, si evidenzia che i sostegni della società temono, più della violenza, la semplice esposizione dei fatti" (Zo d'Axa).

martedì 14 maggio 2013

Lasciar fluire la mente

E' necessario troncare la catena di proiezioni della mente, che continua interrotta per tutto il giorno, imparando a fermare l'attività dell'intelletto. Questo significa fermare non solo i pensieri mondani, ma anche il pensiero religioso o filosofico. Nel momento della contemplazione anche l'analisi del sentiero diventa un ostacolo. Dobbiamo imparare a lasciare fluire la mente, "mollando la presa" del nostro io e creando in tal modo spazio e apertura mentale.
Abbiamo dei problemi perché non lasciamo mai la presa del nostro ego, nè materialmente nè spiritualmente, questo è il problema.
Ogni esperienza ogni momento di consapevolezza, non interpretateli come buono o cattivo. Se imparate a non discriminare, allora iniziate veramente ad apprendere. Dovete smettere di recitare il vostro solito mantra: "buono, cattivo, buono, cattivo, buono, cattivo".
Questa incessante conversazione mentale è ciò che si definisce visione dualistica. Se anche per alcuni minuti al giorno imparate a fermare la vostra mente, creando dello spazio al suo interno, vivrete in modo più naturale, sarete più in contatto con madre terra, e questo è già sufficiente.
Meditazione significa semplicemente essere consapevoli e mantenere tale consapevolezza, in modo continuo. 

domenica 12 maggio 2013

il rumore della parola

Con le prime voci si formarono le prime articolazioni o i primi suoni, secondo il genere di passione che dettava le une o gli altri. La collera strappa grida minacciose che la lingua e il palato articolano; la voce della tenerezza è invece più dolce, è la glottide a modificarla, e questa voce diviene un suono; solo gli accenti possono essere più frequenti o più rari, le inflessioni più o meno acute secondo il sentimento che a esse si accompagna. Così, la cadenza e i suoni nascono con le sillabe: la passione fa parlare tutti gli organi e abbellisce la voce di tutta la loro vivacità; così i versi, i canti, la parola hanno un origine comune. Intorno alle fontane, i primi discorsi furono le prime canzoni: i ritorni periodici e misurati del ritmo, le inflessioni melodiose degli accenti fecero nascere la poesia e la musica con la lingua; o meglio tutto ciò che rappresentava la lingua stessa per quei climi e tempi felici, in cui i soli bisogni impellenti che richiedessero la collaborazione degli altri erano quelli che il cuore faceva nascere.

venerdì 10 maggio 2013

L’ILLEGALITÀ

Forma d'azione, controversa, invocata da alcuni individualisti della fine dell'ottocento e che giustifica soprattutto la ripresa individuale. Nel 1894 il movimento anarchico ha rinunciato alle bombe della propaganda con i fatti. Ma il principio rimane: bisogna solo adattarlo. Non si può rinunciare a rimettere in causa, nei fatti e davanti all'opinione pubblica, la legittimità, la legalità del potere borghese basato sulla legge del profitto e l'ineguale distribuzione delle ricchezze. si tratta di batterlo in breccia con atti, o attentati, che sfidino apertamente e deliberatamente la legalità dei costumi adottati. Il furto diventa un atto di giustizia e da giustiziere individuale, come pure la prova di un rifiuto di qualsiasi compromesso con l'ingiustizia di una società cattiva. Se il ladro viene preso, il vantaggio viene aumentato, il tribunale diventa la migliore tribuna di propaganda. Se il ladro riesce a scappare, sfidando la polizia e l'apparato coercitivo della borghesia, il morale di quest'ultima ne viene scosso. In questo caso non solo si utilizza la dialettica della repressione, ma la complicità delle masse risulta acquisita al "beneamato brigante", secondo la vecchia tradizione popolare, dal Roman de Renard a Cartouche ...e a Arsenio Lupin, i cui principali caratteri, a parte le motivazioni anarchiche, furono presi, dal suo autore Maurice Leblanc, al più celebre e al più intelligente degli illegali, Marius Jacob.. La questione dell'illegalità fu iscritta nell'ordine del giorno della conferenza anarchica del 1° luglio 1879, a Parigi. Vennero presentate due tesi: la prima, sostenuta specie da Sèbastien Faure e Elisèe Reclus, vedeva nell'illegalità un atto rivoluzionario; la seconda quella di Jean Grave, rifiutava di "perpetuare il furto, la menzogna, la truffa, le gherminelle, che costituiscono l'essenza della società che vogliamo distruggere". Duval, Pini, Jacob sostennero brillantemente la causa dell'illegalità, tanto con le loro azioni (svaligiando banche, le chiese e le abitazioni di lusso, e attaccando le tre categorie di beneficiari delle ingiustizie sociali: i ricchi, il clero e i potenti) che con la pubblicità da essi fatta alle idee anarchiche durante i loro processi.

mercoledì 8 maggio 2013

PREZZEMOLO

Nell'antico Egitto, la radice era un ingrediente della birra,. Forse è citato da Dioscoride come sison, il cui seme è mangiato in Siria.
Secondo Ildegarda di Bingen, produce "serietà" nello spirito umano. Potrebbe essere un ingrediente delle composizioni delle streghe europee, soprattutto degli unguenti. Nel Rinascimento e negli ambienti dell'occultismo, si impiegava in fumigazioni. Ricordiamo la ricetta del XVI secolo per radunare i demoni inferiori. In passato, la radice si usava in Germania come ingrediente della birra. E' anche un componente dell'assenzio. In Europa, ebbe un certo ruolo nella magia popolare. I bambini erano adornati con corone di prezzemolo nel giorno del loro primo compleanno, in modo da proteggerli. La pianta proteggeva anche le vacche dall'influsso negativo delle streghe. In una regione dei Carpazi, i ragazzi che si fidanzavano portavano, nel tragitto verso la chiesa, pane e prezzemolo, per bloccare gli spiriti malvagi. Prezzemolo e aglio si legavano al lenzuolo della puerpera come protezione dagli incantesimi. In Europa e negli USA, si fuma la pianta fiorita o la radice essiccata come sostituto della canapa.
Per quanto riguarda la medicina popolare, la pianta purifica il sangue e cura le malattie delle vie urinarie. In omeopatia, si usa l'essenza o la tintura dei frutti maturi.
L'olio essenziale della razza apiolo è fortemente abortivo e può condurre al coma, mentre quello della razza miristicina ha un prevalente effetto inebriante e psicoattivo, simile a quello della noce moscata. Probabilmente, l'effetto psicoattivo si manifesta con grandi quantità e sarebbe accompagnato da uno stato di agitazione. L'aroma è considerato eccitante. 

lunedì 6 maggio 2013

L'ETERNITA'

Quello che c'è di permanente o di relativamente eterno negli uomini reali, è il fatto dell'umanità che, sviluppandosi costantemente, passa, sempre più ricca, da una generazione all'altra. Dico relativamente eterno, perché dopo distrutto il nostro pianeta e prima o poi non potrà fare a meno di perire, tutto quanto ha cominciato deve finire, dopo che il nostro pianeta sarà in decomposizione, per servire senza dubbio da elemento per qualche nuova formazione nel sistema universale, il solo veramente eterno, che cosa accadrà allora di tutto il nostro sviluppo umano? Eppure, dato che il momento di questa dissoluzione è immensamente lontano da noi, possiamo ben considerare, relativamente alla vita umana tanto breve, l'umanità come eterna. fra qualche milione di anni non vi sarà più la terra. non dobbiamo preoccuparcene, alcuni milioni di anni per noi equivalgono all'eternità. Gli idealisti ambiziosi che parlano di eternità senza trovare abbastanza in se stessi, nella maggior parte dei casi, per riempire una esistenza di sessant'anni, immaginano di solito molto meno tempo. il fatto è che un solo milione di anni supera la possibilità della nostra immaginazione. Conosciamo appena la storia degli ultimi tremila anni e ci sembra eterna, e l'umanità ci sembra tanto vecchia! Riempiamo quindi il presente nel miglior modo possibile, prepariamo l'avvenire prossimo come possiamo e come abbiamo le forze di fare, e lasciamo la preoccupazione dell'avvenire lontano agli uomini e agli esseri nuovi di questo avvenire. (Michail Bakunin)

sabato 4 maggio 2013

LA BELLEZZA

La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza. E' persino possibile che una persona percepisca una bruttezza là dove un'altra prova un senso di bellezza: ogni individuo dovrebbe accontentarsi del suo sentimento personale, senza pretendere di regolare quello degli altri. La ricerca della bellezza reale o della bruttezza reale è altrettanto feconda quanto la pretesa di determinare ciò che è realmente dolce o ciò che è realmente amaro. secondo la disposizione degli organi lo stesso oggetto può essere tanto dolce che amaro; e la sentenza ha giustamente stabilito che è inutile disputare sui gusti. E' naturalissimo, e persino necessario, l'estendere questo assioma al gusto dello spirito, oltre che al gusto corporeo. Così il senso comune, il quale così spesso è in disaccordo con la filosofia, e specialmente con la filosofia scettica, si è ritrovato, una volta tanto, in accordo con essa nel pronunciare la stessa sentenza. 

giovedì 2 maggio 2013

LEWIN LOUIS

Lewin Louis (1850 - 1929), contemporaneo di Sigmund Freud e padre della moderna psicofarmacologia, raccolse le esperienze di lunghi anni di studio nel suo famoso Fantastika (1924), il primo trattato di psicofarmacologia moderna.
La ricerca di Lewin inizia alla fine dell'Ottocento, quando in Melanesia studia la bevanda inebriante Kawa, e pubblica le sue osservazioni col titolo di Uber Piper Methysticum (kawa - kawa) Monographie (1886).
In questo stesso anno Lewin viaggia a lungo nel Nuovo Mondo, concentrando le sue ricerche sul cactus peyote di cui sapeva ancora molto poco. i risultati furono pubblicati nel 1894, col titolo Uber Anhalonium Lewinii und andere Kakteen. 
Un altro lavoro fondamentale fu quello sui funghi, Die Gifte in der Weltgeschichte (1920).
Il Fantastika rimane ancora oggi incredibilmente valido, a quasi ottant'anni dalla sua prima pubblicazione, ricchissimo di dati riferiti a ventotto piante e a una serie di composti sintetici; esso pose oggettivamente le basi per tutte le sucessive ricerche botaniche, chimiche, etnobotaniche, sociologiche e terapeutiche. L'ovvia datazione di alcuni dati e di alcune posizioni non diminuisce la qualità del contributo del farmacologo berlinese allo studio dell'etnobotanica, che rimane incalcolabile.