sabato 8 giugno 2013

PENSIERO

Inizialmente potremmo essere tentati di dire che il pensiero consiste nella formulazione di parole mentali. Potremmo quindi dividere la mente tra una regione in cui fluiscono immagini oscure, e un altra occupata dal pensiero verbale chiaro, il cui significato è determinato in accordo con criteri semplici ed evidenti. Ma di fatto non è così: Le parole non occorrono in quanto contenuto del pensiero, come se fossero proiettate su uno schermo per essere lette dal soggetto pensante. se immaginiamo di formulare un messaggio verbale diretto a noi stessi, vediamo che ciò contrasta col modo confuso in cui le parole compaiono nella nostra mente. Tanto che se potessimo sentire e vedere le parole pronunciate interiormente ci chiederemmo con stupore cosa significano.
La condizione di significato di un discorso pronunciato richiede di solito consapevolezza del gesto, e del tono, nonché del contesto, perché esso sia pienamente compreso. Ciò vale chiaramente, mutatis mutandis, anche per il discorso interiore. Il pensiero non coincide con le parole (se ve ne sono), ma le parole occorrono in un certo modo, per così dire, con una certa forza e colore.  

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