Pianta arbustiva alta 30-80 cm; fiorisce da agosto a settembre.
L'assenzio è citato in alcuni testi cuneiformi assiri, in cui è considerato come dotato di poteri magici. il nome deriva dalla dea della caccia Artemis (Diana), a cui era sacro, divinità collegata anche alla crescita delle piante e alla fertilità, simbolo della divisione tra mondo civilizzato e mondo selvaggio. Originariamente era venerata in modo orgiastico,successivamente, in tempi cristiani, divenne la dea delle streghe. Probabilmente l'assenzio era usato nel culto di Artemis per preparare bevande psicoattive e afrodisiache (forse addizionato al vino), consumate per unirsi estaticamente con la dea in forma umana. Secondo Plinio il Vecchio, l'assenzio annusato o posto sotto la testa concilia il sonno; si preparava anche un vino all'assenzio, noto come absintite.
L'assenzio è soprattutto noto per essere il componente principale della bevanda alcolica conosciuta con lo stesso nome, diffusa nel XIX secolo e reputata psicoattiva. L'assenzio era di moda tra intellettuali e artisti, soprattutto francesi. Un uso continuo ed eccessivo porta a una sindrome neurotossica nota come absintismo e per tale motivo la bevanda fu bandita. l'assenzio è noto fin dalla antichità come pianta medicinale, soprattutto nell'antica medicina greca, indiana e araba.
L'assenzio può dare effetti stimolanti ed inebrianti in alcuni casi anche allucinogeno, accompagnato da mal di testa. Sono stati registrati anche crampi e attacchi epilettici.
Oggi tornato di moda come liquore, viene servito facendolo percolare attraverso una zolletta di zucchero su un cucchiaio forato per attenuarne il sapore amaro.
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