lunedì 24 giugno 2013

Morte virtuale: Lo Zombi

"Vivi, ma senza vita. Morti, ma senza morte"
La tradizione popolare haitiana, vede nello zombi il più potente, raffinato, sconcertante e tragico risultato delle arti occulte. Lo stregone con l'aiuto dei signori della morte, i Loa Guedè, è in grado di ridare un guizzo di vita ad un morto, può far vivere un corpo privo d'anima guidato da un'altra psiche, un cadavere in grado di parlare, lavorare, nutrirsi, che avrà il vantaggio di essere di una docilità unica, poiché privo di volontà. Lo zombi, una volta riportato alla vita vegetativa attraverso i sinistri poteri dello stregone, viene utilizzato per i lavori più pesanti, per compiere azioni rischiose o illecite in quanto ubbidisce in tutto e per tutto al suo signore e padrone, di cui è lo strumento ed il mezzo. Lo stregone è in grado di trasferire sullo zombi anche particolari caratteristiche come quella di renderlo temporaneamente invisibile o invulnerabile: del resto un morto non si può uccidere. Il suo aspetto lugubre, cadaverico, scheletrico, il suono nasale della voce, che viene tipicamente attribuito ai Guedè, sparge il terrore e panico alla sola vista.
Nel vecchio codice penale di Haiti, all'articolo 246 è scritto: "Verrà anche qualificato come attentato di assassinio mediante avvelenamento, l'uso di sostanze, che senza causare la morte, potranno produrre un coma letargico, più o meno prolungato sulle persone. In qualsiasi modo dette sostanze siano state somministrate e qualsiasi siano le conseguenze se la persona a seguito di tale catalettico verrà inumato, l'atteggiamento verrà qualificato come omicidio, qualsiasi sia il risultato".

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