"Nessuna idea è innata, tutte a mezzo dei sensi ci vengono dall'ambiente in cui viviamo. La facoltà di assimilarle varia a seconda degli individui, dell'intensità o della frequenza delle sensazioni provate. Ora, se ogni atto è la vibrazione di un'idea o di un gruppo di idee, come si può determinare la responsabilità di un individuo se non si possono conoscere le sensazioni che l'hanno mosso ad agire, le resistenze che egli poteva opporre? Non potendosi valutare le sensazioni che altri percepiscono o sentono, le influenze a cui gli individui non possono a meno di non cedere, il diritto che in nome della legge si arroga una categoria di individui, un ordine della società, di giudicarne di propri simili, non ha ombra di fondamento alcuno.
ogni giudizio degli uomini sugli uomini è impossibile, ogni ricompensa come ogni punizione è ingiusta, per minima che sia o per quanto grandi possano essere il beneficio ed il misfatto.
Non si possono giudicare né gli uomini né gli atti degli uomini senza un criterio adeguato, e questo criterio non v'é, e, vi fosse pure, non nelle leggi dovremmo andarlo a cercare giacché la vera giustizia sia immanente, immutabile, le leggi mutevoli e caduche. Perché delle leggi avviene quel che è di tutte le cose: se le leggi sono buone perché tanti deputati e senatori a mutarle? E se le leggi sono cattive perché tanti magistrati ad applicarle?"
(Dichiarazione di Georges Etiévant alle Assise di Versailles il 27 luglio 1892)
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