"A leggere certi giornali in cui lavoravano i semi-assoldati della polizia e della stampa, si evidenzia che i sostegni della società temono, più della violenza, la semplice esposizione dei fatti" (Zo d'Axa).
Non conosciamo altra bellezza, altra festa che quella che distrugge l'abuso delle banalità quotidiane e dei sentimenti truccati, basterebbe un colpo di vento per trasformare questo delirio permesso nel più grande incendio che la storia conosca.
venerdì 17 maggio 2013
ZO D'AXA
Nato nel 1864, morto nel 1930. Fondatore di En-Dehors, rivista che come scrive Jean Maitron: "è talmente nichilista da andare perfino oltre l'anarchia, difendendone però le idee e gli uomini". Ecco la definizione del personaggio, data dallo stesso Zo d'Axa: "Colui che nessuno governa e che è guidato esclusivamente da una natura impulsiva, un passionale pieno di complessi, un fuorilegge, estraneo a ogni scuola, un isolato che cerca l'aldilà". Jean Maitron precisa inoltre: " L'En-Dehors di Zo d'Axa, ha totalizzato, per i primi sei mesi di pubblicazione del 1892, sette anni e quattro mesi di prigione, e 13.150 franchi di multa, ha come collaboratori: Emile Verhaeren, Saint-Pol Roux, Octave Mirbeau, Camille Mauclair, Victor Barrucand, Georges Lecomte, Lucien Descavers, Tristan Bernard, Paul Adam, Jean Ajalbert".Il vero nome di Zo d'Axa era Alphonse Galland de la PPèrouse, discendente del celebre navigatore. Sua nipote era l'attrice e cantante Bèatrice Arnac, figlia dello scrittore Marcel Arnac. Alla morte di Zo d'Axa, Emile Armand continuò a far uscire En-Dehors, fino al 1940, facendone uno degli organi dall'anarchismo individualista.
"A leggere certi giornali in cui lavoravano i semi-assoldati della polizia e della stampa, si evidenzia che i sostegni della società temono, più della violenza, la semplice esposizione dei fatti" (Zo d'Axa).
"A leggere certi giornali in cui lavoravano i semi-assoldati della polizia e della stampa, si evidenzia che i sostegni della società temono, più della violenza, la semplice esposizione dei fatti" (Zo d'Axa).
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