sabato 25 maggio 2013

La povertà nasce dall'abbondanza

Da una parte i ricchi se la spassano, si danno ai piaceri raffinati nei grandi ristoranti delle città, muoiono di indigestione; dall'altra i poveri soffrono la fame nelle campagne, o nei tuguri urbani e muoiono portati via dalla denutrizione o dalla carestia. In Armonia, l'abbondanza regnerà su tutto.
In Civiltà, si muore di fame pressante, in senso letterale, quando non c'è proprio nulla da mangiare; oppure di fame speculativa, in altre parole quando ci si intossica ingerendo prodotti adulterati, tossici, chimici, concepiti da commercianti disonesti per ottenere il maggior beneficio su un alimento, sul vino, spendendo il meno possibile; infine, di fame imminente, per via degli eccessi di lavoro o di fatica, all'origine di febbri, malattie, complicazioni o infermità. e tutto ciò a causa del "dispotismo del denaro". In Armonia, il più umile dei contadini mangerà quanto il suo appetito glielo permetterà.
Sotto il regno del denaro, della libera concorrenza scatenata, del libero mercato, la legge è La povertà nasce in Civiltà dalla stessa abbondanza. Fourier stabilisce una correlazione tra la ricchezza dei ricchi e la povertà dei poveri: la fortuna degli uni presuppone la povertà degli altri, l'abbondanza di denaro da una parte spiega la mancanza di denaro in un'altra. il liberale si rifiuta di esaminare la possibilità di una relazione di causalità tra questi due stati. Il socialista afferma invece l'esistenza di una relazione di causa-effetto. La capanna di terra dei contadini francesi, le loro lettiere di foglie marce infestate da insetti implicano i palazzi d'oro e di broccato, gli oggetti di lusso e i mobili raffinati dei borghesi fortunati arricchiti dalla Rivoluzione Francese. In Armonia, i più modesti operai alloggeranno in palazzi magnifici.   

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