Con governamentalità si intendono tre cose: 1) l'insieme costituito dalle istituzioni, procedure, analisi e riflessioni, calcoli e tattiche che permettono di esercitare questa forma molto specifica sebbene molto complessa di potere, che ha per bersaglio la popolazione, per forma principale di sapere l'economia politica, per strumenti tecnici essenziali i dispositivi di sicurezza. 2) La tendenza, che in tutto l'Occidente non ha smesso di condurre, e da molto tempo, verso la preminenza di questo tipo di potere, che si può chiamare il governo, su tutti gli altri: sovranità, disciplina ecc., il che ha condotto da una parte allo sviluppo di tutta una serie di apparati specifici di governo e dall'altra allo sviluppo di tutto un insieme di saperi. 3) Il processo o piuttosto il risultato del processo attraverso il quale lo Stato di giustizia del medioevo, diventato nel XV e XVI secolo Stato amministrativo, si è trovato a poco a poco governamentalizzato.
Lo Stato è oggi quello che è, proprio grazie a questa governamentalità, che è contemporaneamente interna ed esterna allo Stato, poiché sono le tattiche di governo che permettono di definire di volta in volta quel che compete allo Stato e quello che non gli compete, quel che è pubblico e quel che è privato, che è statale e che non lo è ecc.; dunque lo Stato nella sua sopravvivenza e nei suoi limiti, non può capirsi che a partire dalle tattiche generali di governamentalità.
Questo Stato di governo che poggia essenzialmente sulla popolazione e che si riferisce e utilizza la strumentazione del sapere economico, corrisponderebbe a una società controllata da dispositivi di sicurezza.
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