giovedì 13 febbraio 2014

L’essere che viene

L’essere che viene: né individuale né universale, ma qualunque. Singolare, ma senza identità. Definitivo, ma solo nello spazio vuoto dell'esempio. E, tuttavia, non generico né indifferente: al contrario, tale che comunque importa, oggetto proprio dell'amore. La sua logica: i paradossi della teoria degli insiemi, l'indiscernibilità di una classe e dei suoi elementi, di una cosa e del suo nome. La sua etica: essere soltanto la propria maniera di essere, potere unicamente la propria possibilità o potenza, far esperienza del linguaggio come tale. La sua politica: fare comunità senza più presupposti né condizioni di appartenenza, esodo irrevocabile dallo Stato, costruzione di un corpo comunicabile.   

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