Vsvolod Pudovkin |
Questo film ci permise di sperimentare una nuova e grande possibilità del cinema: quella di raffigurare visivamente il nesso tra i fenomeni reali non solo per darne una descrizione poetica, ma soprattutto per rivelare il significato più riposto di tale nesso. Sullo schermo viveva ed agiva un uomo concreto, che si occupava dei suoi fatti personali. Egli non era un rappresentate del popolo e non pronunciava una sola frase che risonasse come una parola d'ordine; tutti i suoi atti erano legati a interessi individuali, privati. E, persino nel finale, il protagonista non entrava nel Palazzo d'Inverno come un simbolico vincitore, perché la macchina da presa lo coglieva quasi per caso tra i soldati e gli operai feriti.
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