sabato 27 luglio 2013

Georges I. Gurdjieff

Un mago, un avventuriero, uno stregone, un paraculo, un commerciante di tappeti, un saggio o tutte le cose insieme. Uno dei personaggi più di successo nella pittoresca fauna dell'Internazionale Irrazionalista che batteva gli scombussolati e accoglienti salotti buoni dell'aristocrazia e della buona borghesia europea all'inizio del secolo. Lo strumento karmico per scuotere e far piegare la schiena a dei pigri occidentali benestanti con sensi di colpa o per fornire degli indizi ai sinceri ricercatori sulla via dell'auto-realizzazione. Terrorista psichico deciso a distruggere senza pietà le credenze ed i punti di vista radiati da secoli nella mente e nei sentimenti dell'uomo, originario del Caucaso, figlio di un cantastorie, curioso e instancabile viaggiatore (Fra il 1887 e il 1907 si situano i “vent’anni mancanti” nella biografia di Gurdjieff. Si sa che con altri amici forma un gruppo chiamato dei “Cercatori della verità”, compie numerosi viaggi che lo portano dal Medio Oriente all’India, dall’Asia Centrale al Tibet, visitando monasteri e centri religiosi, e cercando una misteriosa “Confraternita di Sarmoung”, di cui aveva trovato un riferimento nel 1886), mise a punto un sistema d'insegnamento esoterico mutuato in gran parte dal sufismo e dall'occultismo occidentale. Adattando dottrine tradizionali ad un linguaggio moderno il suo pensiero ha avuto un'influenza importante sull'idealismo europeo e americano, Katherine Mansfield, René Daumal, Ouspenskij, A.R. Orage, Jung, Henry Miller sono solo alcuni nomi, o come Pamela Travers, la creatrice di Mary Poppins che al maestro ha reso spesso esplicito omaggio. La sua scuola di Fontainebleau in Francia attrasse un numero notevole di studenti entusiasti, grazie ai quali le sue idee ebbero una eccezionale diffusione.

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