giovedì 4 luglio 2013

BANDIERA NERA

"Gli anarchici hanno una bandiera. E' nera. Gli anarchici sono gli unici a vedervi, non un simbolo, bensì uno straccio che serve a riunire i compagni durante una passeggiata o una manifestazione. Potrebbero benissimo sostituirlo con un cartellone o un qualsiasi altro oggetto, ma una bandiera, portata bene in alto, è più pratica e si vede da più lontano. Accade che la difendano, ma non certo perché pensano che valga la pena di battersi per un metro di vecchia stoffa, col rischio della vita di qualunque compagno, ma perché non è con la bandiera che ce l'hanno, ma con le loro idee". (Enciclopedia anarchica)
C'è qualche contraddizione. Ma la cosa certa è che la bandiera nera dell'anarchia non è oggetto di nessuna adorazione, di nessun rituale simbolico. Una vecchia gonna nera attaccata in cima a una scopa serve egregiamente a Louise Michel durante la manifestazione degli operai falegnami nel 1883.
La bandiera nera è stata vista la prima volta in mezzo a una folla operaia nel 1831, a Reims, durante una manifestazione di terrazzieri, con la scritta Lavoro o morte. I setaioli di Lione la ripresero nel novembre dello stesso anno, con la scritta Vivere lavorando o morire combattendo. Bisogna però notare che aveva già sventolato sopra il municipio di Parigi durante le tre gloriose giornate del luglio 1830. Jules Vallés chiese che fosse adottata dalla Comune, che scelse invece il rosso. Louise Michel rimise in mostra la bandiera nera nel 1882, in segno di lutto per i fucilati della Comune di Parigi. Sventolò sull'Ucraina con Machno, dal 1917 al 1921, poi in Spagna nel 1936, brandita dalla FAI (la CNT portava la bandiera rossa e nera), infine sulle barricate e in testa alle manifestazioni dalla primavera rivoluzionaria del maggio 1968 ai nostri giorni. 

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