giovedì 2 febbraio 2023

LA “SANT’ANNA” Leonardo da Vinci

Il cartone con Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino, eseguito a carboncino con lumi di biacca e chiaroscuro  a lieve sfumato pittorico, è l'unico rimastoci di Leonardo e per l'alta liricità dei suoi accenti può considerarsi un'opera compiuta. Il tema simbolico e compositivo della sacra conversazione a quattro già svolto nella Vergine delle rocce è qui ripreso in modo più dinamico; il gruppo appare avvolto a spirale su se stesso e insieme totalmente sciolto nell'atmosfera magica e vaporosa che lo circonda. La “Sant'Anna” ovvero «la forza spirituale incorporea e impalpabile» dell'universo. 

Nel 1499, allorché Luigi XII di Francia occupa la  Lombardia, Leonardo si allontana da Milano con l'amico Luca Pacioli. Dopo un soggiorno a Vaprio d'Adda, dove è ospite di Francesco  Melzi, va a Mantova, a  Venezia e nell'agosto del 1500 è di nuovo a Firenze. Vi porta con sé il cartone di Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino. Lo aveva  eseguito a  Milano, come alcuni sostengono? O piuttosto lo esegue a Firenze per la tavola richiestagli dai Serviti, già commessa a Filippino Lippi ed ora al Louvre? La diatriba sembra insolubile: basti qui circostanziare l'opera in quel giro di anni che separano l'Ultima Cena dalla Gioconda. Nel cartone  realizzato a carboncino con lumi di biacca, Leonardo  perviene ad un'alta liricità di accenti che ne fanno un'opera compiuta, non inferiore alla posteriore tavola del Louvre. 


Nessun commento:

Posta un commento