tutti in coperta,
stiamo andando alla deriva
udii il capitano gridare
frugate la nave
cercate anche il cuoco
che nessuno resti vivo
attraversammo lo stretto
circumnavigammo il picco
quanto lontano possono volare i marinai?
Un sentiero tortuoso
fu il nostro doloroso cammino
nessuno era sopravvissuto
noi navigammo verso regioni
ignote agli uomini
dove le navi vanno a morire,
nessun altro picco,
neppure un’ardita fortezza
soddisfarono l’occhio del nostro capitano.
Dopo la settima
giornata col mal di mare,
scegliemmo il nostro approdo:
una sabbia così bianca
un mare così blu
non erano di questo mondo.
Distruggemmo il cannone
e bruciato l’albero maestro
remammo dalla nave alla spiaggia.
Il capitano gridò
noi marinai piangemmo
le nostre lacrime erano lacrime di gioia!
Ora , molte lune
e molti anni
sono trascorsi da quando sbarcammo.
Un lupo di mare
e il giornale di bordo che scrissi
te ne sono testimoni!
I Procol Harum, una band che con due soli brani A Whiter Shade of Pale e Homburg e, un timbro d’organo vagamente classico, ha saputo caratterizzare una particolare epoca della musica giovane. Quei due grandi Hit arrivano però dopo lunga gavetta dei musicisti, che frequentano la scena Rock/R&B dalla fine degli anni Cinquanta, con la sigla dei Paramounts; in formazione il pianista Gary Brooker, il chitarrista Robin Trower, il bassista Chris Copping e il batterista Barrie James Wilson, tutti del Southhend londinese. Il gruppo si scioglie nel 1966, dopo sei 45 giri (tra cui la celebre Poison Ivy) e abbastanza canzoni per un album postumo che la Edsel realizzerà nel 1983. Nel 1967 nascono i Procol Harum, che dietro a una colta citazione latina, aperta a ogni interpretazione, schierano il già citato Brooker e il paroliere Keith Reid, oltre a vari musicisti e sessionmen di poca fama, tra i quali spiccano il bassista Dave Knights e organista Matthew Fisher. Sono Brooker e Reid però i veri artefici del successo della band, autori di due tra le più celebri canzoni del rock di sempre: A Whiter Shade of Pale (1967), suggestiva poesia surreale adattata da un aria di Bach, guida le classifiche inglesi per sei settimane, va al quinto posto in USA e alla fine vende oltre sei milioni di copie; pochi mesi più tardi, in ottobre, i Prcol Harum concedono la replica con Homburg, sesta in classifica, e aprono le porte del rock inglese alla grande ondata dell’art rock degli anni Settanta. Nel frattempo per soddisfare le richieste del pubblico dei concerti, la band si dà una stesura piu o meno definitiva, e a Brooker Fisher e Knight si uniscono Trower e Wilson dei Paramounts. È quella la formazione “ufficiale” della band, che realizza i primi tre album, Procol Harum e Shine On Brightly, nel 1968 e A Salty Dog nel 1969, per la Regal Zonophone inglese.
Nessun commento:
Posta un commento