mercoledì 30 ottobre 2019

PETIZIONE DI UN LADRO A UN RE VICINO di Pierre François Lacenaire

Sire, di grazia, statemi a sentire:
Sire, io vengo dalla prigione
Io sono ladro, voi siete re
agiamo allo stesso modo, manco fossimo fratelli
Le persone per bene mi fanno orrore
Io ho il cuore duro e l’animo vile
Sono senza pietà, senza onore
Ah, fatemi sindaco d’una città.

Bene! Già mi ci vedo, come sindaco:
ma, sire, è ben poco io penso
L’appetito mi vien mangiando
Andiamo sire, un po’ d’indulgenza
Sono astioso come un cane ringhioso.
Ho la malizia d’un vecchio scimmione
In Francia io varrei un Gisquet
Fatemi prefetto di polizia.

Grand Dio! Altro che se sono un buon prefetto!
Ogni prigione è troppo piccola
questo mestiere pertanto non è fatto
io lo sento bene, per dar merito a me.
io so ingoiare un budget
so fare imbrogli in un registro
firmerò “Suddito vostro”
Ah, fatemi ministro!

Sire, che vostra maestà
non pigli collera
io conto sulla vostra bontà
perché la mia richiesta è temeraria
io sono ipocrita e villano
la mia dolcezza non è che una gramigna
io ho fatto….impiccare mio cugino
Sire, datemi il posto vostro!

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