lunedì 18 settembre 2017

Alejandro Jodorowsky

Nato a Tocopilla (Cile) nel 1929 da famiglia ebreo-ucraina, il giovane Alejandro trova nel Surrealismo, definito da Breton «arte magica», la via per liberarsi di una realtà oppressiva all'ombra di un padre-padrone comunista che si fa i baffi alla Stalin e fanatico nel suo ateismo. Così, lascia il Cile sull'«Andrea Doria», in quarta classe e senza soldi, per raggiungere Parigi e cercare Breton (l'incontro sarebbe avvenuto sette anni dopo, con Arrabal e Topor, nelle riunioni di artisti che il maestro teneva al caffè «La promenade de Venus»). Già in patria, però, dopo che la famiglia si era stabilita a Santiago, Alejandro conosce una prima liberazione. Frequenta poeti come Nicanor Parra che lo invitano a orinare devotamente sulla statua di sant'Ignazio («orinare è come pregare»); artisti marginali come Stella, una sorta di «puttana santa» che concede tutto ma non la penetrazione poiché riserva la verginità «al dio che verrà dalla montagna»: è l'ossimoro sacro-blasfemo che esploderà fra gli scandali in film come La montagna sacra (1973), dove il cammino verso l'Assoluto è disseminato di scene iconoclaste, o come El topo (1971) , western mistico a metà via tra Buñuel e Sergio Leone.
A Parigi, Jodorowsky si tuffa nel clima fervido e iconoclasta di una cultura rinata dalle ceneri della guerra, ma comprende la ragione profonda delle sue angosce: l'orrore della morte, eredità del dogma ateista paterno. Ciò lo porta a girare il mondo in cerca di religioni, saperi magici, esoterismo.
Intanto, l'artista crea «Panico», sodalizio teatrale con Topor e Arrabal, scopre l'arte del mimo con Marceau; affianca con gesti e pantomime un Maurice Chevalier sul viale del tramonto.

Atto artistico: "L’escremento luminoso di un rospo che ha ingoiato una lucciola".
Atto volgare: "L’escremento velenoso di una lucciola che ha ingoiato un rospo".
L’universo è un meraviglioso caos dove non esistono gerarchie, dove il micro e il macro hanno uguale importanza. Nell’inconscio tutti i "valori" si dissolvono nello stesso sogno. La galera razionale stabilisce gerarchie, la libertà spirituale stabilisce fratellanze.
La "conoscenza" è la materializzazione dello spirito.
La "alchimia" è la spiritualizzazione della materia.
La "sapienza" è arrivare a essere ciò che in realtà si è: nulla.
L’essere umano realizzato, saggio, non ha bisogno di piante del potere. Tuttavia, per portar fuori i suoi discepoli dall’inganno razionale può condurli attraverso l’esperienza allucinatoria. È importante per la sopravvivenza dell’umanità che i politici ascendano verso un livello di coscienza cosmico.
Ora, più che mai, è necessario iniziare una metamorfosi mentale. Tutti dobbiamo lottare perché la nostra società cessi di funzionare a base di petrolio e ego. Dobbiamo trovare una energia primordiale non avvelenante e, lasciando da parte i riti antichi, risvegliare il Dio interiore.

Nessun commento:

Posta un commento