IL DOO-WOP di Ben E. King
"Non c'è niente al mondo come un gruppo doo-wop. Niente. Non ti fa mai sentire solo, perché con loro dividi la giornata; con il gruppo di successo dividi solo il successo. Certo, non solo quello, ma per quanto ti sforzi di tenere ben stretti l'innocenza a te, ecco che se ne va via tra un disco e l'altro. Con il doo-wop, l'unica preoccupazione era vincere le sfide con gli altri gruppi agli angoli delle strade di New York, perché così non avevi difficoltà a farti dare il numero di casa delle ragazzine che avevano assistito all'esibizione. La musica ti faceva sentire un ragazzo di New York, anche se venivi da molto lontano. I soldi non significavano nulla. Ambivi a diventare bravo come i Moonglows, perché, in quel caso, il vicinato sarebbe stato ai tuoi piedi. E in quegli anni il vicinato era tutto. La strada era la nostra vita. Sfidavamo ogni gruppo doo-wop dalla 116esima alla 109esima. Il responso finale lo dava il pubblico. La posta in palio era la felicità. Ti sentivi felice, in pace con il mondo. L'America era lì e potevi toccarla.
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