venerdì 5 febbraio 2016

Quarto potere di Orson Welles

Un giornalista tenta di ricostruire il passato e la personalità del miliardario e magnate Charles Foster Kane che è morto mormorando "Rosebud". Raccoglie testimonianze di persone che a Kane sono state vicine negli affari e nella vita privata, e ognuno dà una angolazione diversa ma non sa nulla di Rosebud, che solo nell'ultima inquadratura si rivela essere il nome dello slittino d'infanzia del miliardario.

Io penso che il dovere di ogni artista sia quello di criticare la propria civiltà e i contemporanei. E' un compito chiaro e netto per qualsiasi artista di qualche ambizione. D'altra parte se ammettessi di criticare il capitalismo avrei l'aria di assumere un atteggiamento critico marxista, il che non è vero. Non è un caso del resto che Citzen Kane (Quarto Potere) sia vietato in Russia: essi non lo amano per nulla allo stesso modo dei capitalisti. Io sono antimaterialista. Sono più semplicemente contro la plutocrazia. E' la plutocrazia americana che io ho criticato. Credo che Kane sia un uomo detestabile ma ho molto simpatia per lui in quanto essere umano.
(Orson Welles, in "Cahiers du cinéma", n.84, giugno 1958)

Citzien Kane è la sola immagine valida dell'uomo ricco, la cosa più indescrivibile al mondo, perché è tutta intessuta, tutta falsata in partenza dalle nostre passioni. Non ho intenzione di parlare di Quarto Potere, di commentarne la storia. Io grido, perché ne sono entusiasta, ecco tutto. Ho chiesto ad altri di mettere di mettere da parte il loro pudore, di esaltare il genio.
(Luis Aragon, in "Les lettres francaises", 26 novembre 1959)

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