venerdì 13 febbraio 2015

Il colore della rivolta

Voci e rumori in una città dove tutto sta stretto dove l'antagonismo e la sovversione si muovono nei sotterranei di una metropolitana inesistente, dove il colore della rivolta rimane polverizzato dai nomi dei cadaveri che ricoprono vie e piazze.
Città labirinto, sporca ed infernale, stracarica di insegne colorate, architetture barocco/fascio/moderne, lampadine intermittenti, cartelloni pubblicitari, intellettuali che fanno politica, politici che fanno i mafiosi, polizia e carabinieri che sempre cercano chi mai non trovano.
I miei passi striscianti e trasgressivi, sperduti fra mille piedi e mille vie, con in testa ogni giorno un solo obiettivo, la sopravvivenza.
Nessuno di noi ha la verità in tasca, ma forse nelle nostre tasche, nelle nostre borse abbiamo lame di parole, dove ciò che non ci piace, tagliamo.
Di notte nel buio delle piccole vie del centro, nei palazzi della provincia che crollano, sotto i portici umidi di piscio di cane/umani, in riva al fiume o nei parchi tra danze di neri e scritte razziste: io provo a fermare il mondo, a graffiare muri e spargere sorrisi taglienti come gocce colorate di desiderio di rivolta.

(Tatto da ROMANZO IN POLVERE di Gepy Goodtime, edizioni La Paz , Caracas 1977)

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