domenica 16 marzo 2014

IL TATTO

"Guardami, sentimi, toccami, guariscimi" (The Who)
Il tatto è il senso più antico ed il più pressante. Se un cammello accaldato ti appoggia le narici su un orecchio devi accorgertene immediatamente. Ogni nuova sensazione tattile, o cambiamento nel tatto (dal delicato al pungente per esempio), spinge il cervello ad una attività convulsa. Quando tocchiamo qualcosa di proposito: un amante, una sfera di cristallo, la lingua di un pinguino, mettiamo in moto la nostra complessa ragnatela di recettori tattili, esponendoli in successione alle diverse sensazioni. Il cervello legge lo scaricare e il non scaricare come una specie di codice Morse e registra: soffice, freddo, ruvido. La ricerca suggerisce che, benché ci siano quattro tipi principali di recettori, ce ne sono molti altri lungo un ampio spettro di reazione. Dopo tutto, la tavolozza di sensazioni che proviamo grazie al tatto è più elaborata di caldo, freddo, dolore e pressione. Molti recettori tattili si combinano per produrre quel che chiamiamo una fitta acuta. Consideriamo tutte le varietà del dolore, irritazione, abrasione; tutte le sensazioni di superficie percepite leccando, tamburellando, strofinando, accarezzando, massaggiando; il formicolio, l'illividirsi, il pizzicare, lo siorare, il graffiare, lo sbattere, il brancolare, il baciare, il toccare leggermente. 

Nessun commento:

Posta un commento