lunedì 25 novembre 2013

I BAULS

I menestrelli folli di Dio, I seguaci della Via dell'amore, i mistici trovatori che vagano per le campagne dell'India orientale diffondendo il messaggio che l'unione col divino può essere compiuta all'interno stesso del nostro corpo. Con canti e danze esaltano l'armeggio amoroso tra Radha e Krishna. Liberi dai dogmi, nemici di ogni integralismo, profondamente spirituali, seguaci del tantrismo, non seguono alcuna dottrina stabilita, il loro sentiero verso l'estasi passa attraverso la sacra ironia, la musica, l'anarchia sociale, le pratiche di yoga sessuale. In una società profondamente maschilista, le donne bauls hanno gli stessi diritti degli uomini. L'adorazione del principio femminile, della Dea (Vergine, Seduttrice, Puttana, Madre Benevolente, Distruttrice Terrifica) è parte delle loro pratiche. Portano felicemente alla gente dei villaggi le loro conoscenze esoteriche, una sintesi di sufismo, tradizioni tantriche e induismo, mascherandole da canzoni piene di doppi sensi sessuali, giochi di parole e satira sociale. Malvisti dai bramini per la loro libertà, dagli indiani occidentalizzati per la loro bizzarria sono molto rispettati dalla gente delle campagne. E' rassicurante sapere che oggi continuino a vagabondare per le strade dell'India come hanno fatto da secoli. Le loro liriche hanno ispirato il grande poeta Rabidranath Tagore, Bob Dylan (che li ha celebrati nella copertina del suo album John Wesley Harding) e soprattutto Allen Ginsberg (il desiderio di incontrarli è stato il propellente nel 63 per il suo primo viaggio in India)  

giovedì 21 novembre 2013

Roux Jacques

Rivoluzionario francese, precursore degli anarchici moderni. Vicario della parrocchia di Saint Nicolas des Champs a Parigi, soprannominato il predicatore dei sanculotti, membro del consiglio generale della Comune nel 1791 (e redattore del suo Bollettino Ufficiale), anima il movimento degli arrabbiati. Commissario al Tempio, condurrà lui stesso Luigi XVI al patibolo. Nel 1792 e 1793 si batte, con le parole e con gli atti, contro la miseria del popolo e la speculazione, attaccando frontalmente la borghesia commerciante, approfittatrice della carestia e accaparratrice della rivoluzione. Qualifica delle semplici restituzioni i saccheggi delle merci nei negozi e nei magazzini (nello stesso ordine di idee, un secolo dopo, i fautori dell'illegalità parleranno di ripresa individuale). Partecipa alle giornate del 31 maggio e del 2 giugno e pronuncia il 25 giugno 1793, un violento discorso alla Convenzione, attaccando deliberatamente, attraverso la borghesia commerciante intesa come classe (senza che evidentemente la parola sia pronunciata), la direzione montagnarda e il suo autoritarismo giacobino. Dopo la morte di Marat, il 13 luglio 1793, continua egli stesso le pubblicazioni dell'Ami du peuple fino al 5 settembre, data in cui la Montagna riesce a farlo accusare e arrestare. Dalla sua prigione di Bicetre (in cui si pugnalerà il 10 febbraio 1794, per non essere condotto al patibolo), riesce ancora a far pubblicare un giornale, Le Publiciste. 

domenica 17 novembre 2013

Nessuna autorità

Noi (anarchici) ci rappresentiamo una società in cui le relazioni fra i suoi membri sono regolate non più dalle leggi, eredità di un passato di oppressione e di barbarie; ma da impegni reciproci, liberamente conclusi e sempre revocabili. Questi costumi però non devono essere pietrificati e cristallizzati dalla legge e dalla superstizione, ma conviene abbiano uno sviluppo continuo, adattandosi ai bisogni nuovi, ai progressi del sapere e delle invenzioni, e al crescere di un ideale sociale sempre più razionale e sempre più elevato. Quindi, nessuna autorità che imponga agli altri la propria volontà. Nessun governo d'uomo per l'uomo. Nessuna immobilità nella vita: una evoluzione continua come nella vita della natura.

mercoledì 13 novembre 2013

Il Vino

Possiamo constatare come il vino determina ogni sorta di comportamento, qualora si osservi come gradualmente muta i bevitori: se li coglie freddi di sobrietà e silenziosi, bevuto in quantità modesta li rende più ciarlieri, ma parlatori abili e arditi se la dose aumenta; conferisce baldanza nelle opere a chi continua a bere, ma se la quantità è eccessiva rende sfrenati ed esaltati, e quando è decisamente troppa toglie ogni inibizione e fa impazzire, come se si fosse epilettici dall'infanzia.
L'indole di individui diversi corrisponde così a quei mutamenti di carattere provocati nel singolo dal bere e dall'ingerire una data quantità di vino. Si può essere dunque ciarlieri, agitati, facili al pianto, per natura o per un passeggero stato di ebbrezza: tali infatti, alcuni vengono resi dal vino, come secondo la rappresentazione omerica:"e dice che, appesantito dal vino, versò lacrime copiose."
C'è chi diviene compassionevole e selvaggio e taciturno: quest'ultima, in particolare è la caratteristica precipua del "melanconici", che finiscono con l'uscire di senno. Il vino rende anche espansivi: ne è indizio che chi ha bevuto è indotto anche a baciare chi, per l'aspetto e per l'età, nessuno bacerebbe da sobrio.
Il vino, tuttavia, non rende eccezionali per molto, ma per poco tempo: la natura, sempre, finché si viva; arditi, taciturni, compassionevoli, vili, lo si è, infatti, pure per natura; è allora evidente che il vino e la natura determinano il carattere di ognuno con lo stesso procedimento, che consiste nel regolare con il caldo ogni funzione dell'organismo.

domenica 10 novembre 2013

Graves Robert

Complessa ed eclettica figura, scrittore geniale e prolifico (ha scritto oltre 130 opere, spaziando dalla narrativa alla poesia, dalla mitologia alla filosofia). Graves fu soprattutto un Poeta, l'erede dei menestrelli e dei bardi celtici, uno straordinario interprete del linguaggio poetico del mito, anticamente usato nel Mediterraneo e nell'Europa settentrionale. A lui si deve la raccolta dei miti greci e la loro strutturazione in un corpus coerente e lineare, come mai nessuno prima di lui era riuscito a fare.
Ma fu anche attento psiconauta e un vero e proprio pioniere della ricerca psichedelica. Pochi sanno infatti che fu Graves a indirizzare le ricerche messicane di Wasson e ipotizzare, forse per primo, che la maggior parte delle religioni fosse nata grazie all'uso di piane allucinogene. Ad esempio fu il primo a sostenere che molti elementi della mitologia greca suggerirebbero metafore fungine e riporterebbero a un antichissimo culto basato sull'assunzione rituale di funghi allucinogeni presente anche nell'area mediterranea. Arditamene Graves suggerì che la ricetta dell'ambrosia, "il cibo degli dei", nascondesse un ingrediente segreto, celato all'interno della ricetta stessa, quasi una sorta di "codice segreto" analogo all' ogham irlandese.
Prese così le iniziali greche degli ingredienti dell'ambrosia: Meli, Udor, Karpos, Elaios, Turos e Alphita, ottenendo una nuova parola: muketa.
Altrettanto fece con la ricetta del nettare, "la bevanda degli dei": Meli (miele), Udor (acqua) e Karpos (frutta), ottenendo muk.
Infine lo stesso procedimento lo applicò con la ricetta del kikeon eleusino: Minthaion, Udor, Kukumenon, Alphita. La parola che ottenne fu mika. Tutti questi vocaboli hanno come radice il termine greco arcaico di fungo, mukes.
Personaggio schivo e modesto, Robert Graves non amò mai la luce dei riflettori, per cui il suo ruolo nella comprensione delle religioni primitive e dell'etnobotanica è ancora oggi misconosciuto o sottovalutato. 
   

giovedì 7 novembre 2013

NORWEGIAN WOOD the Beatles

Presunibilmente ispirata a una relazione che Lennon stava in quel periodo coltivando con una giornalista, la canzone attira l'attenzione in parte all'ambiguità del suo testo, e in parte grazie al suo inusuale timbro strumentale, fornito da Harrison che raddoppia col sitar la frase principale discendente: un suono che probabilmente Lennon aveva immaginato fin dall'inizio. Nel corso del loro tour americano del 1965, i Beatles avevano preso in affitto una villa sulla Mulholland Drive di Los Angeles: e fu qui il 24 agosto, che incontrarono due dei byrds, Roger McGuinn e David Crosby. Nel corso di una giornata trascorsa viaggiando in acido, Lennon e Harrison sedettero con McGuinn e Crosby, suonando la chitarra a dodici corde e discutendo della musica del suonatore di sitar indiano Ravi Shankar. Harrison aveva provato interesse per questo strumento fin da quando l'aveva sentito impiegare per insaporire la musica della colonna sonora di Help!, ma il sitar era una novità per Lennon: il quale, reso particolarmente ricettivo dall'LSD, fu affascinato dalle esotiche frasi musicali raga che Crosby gli faceva ascoltare.

Una volta avevo una ragazza
o forse sarebbe più esatto dire che lei aveva me.
Mi mostrò la sua camera:
"Non è bella?
Legno norvegese"
Mi chiese di restare e mi disse di sedermi da qualche parte,
così io mi guardai attorno e mi accorsi che non c'erano seggiole.
Allora mi sedetti su un tappeto ve mi misi a bere il suo vino
per passare il tempo.
Parlammo fino alle due,
e alla fine mi disse:
"E' ora di andare a dormire."
L'indomani mattina doveva lavorare e cominciò a ridere,
io dissi che non lavoravo, mi trascinai fuori e andai a dormire nel bagno.
E quando mi svegliai ero solo,
l'uccellino aveva preso il volo,
allora detti fuoco a tutto quanto.
"Non è bello? 
Legno norvegese."

lunedì 4 novembre 2013

La vendetta

Possiamo dire che la vendetta non è un fine in sé? Certo che non lo è. Ma è umana, e tutte le rivolte hanno avuto e conserveranno a lungo questo carattere. In realtà, noi, che non abbiamo sofferto delle persecuzioni di cui essi, gli operai, sono stati vittime; noi che ci isoliamo in casa nostra dal grido e dalla vista delle sofferenze umane, non siamo giudici di chi vive in mezzo a quest'inferno ... Personalmente odio le esplosioni dinamitarde, ma non posso impancarmi a giudice di uomini che sono spinti alla disperazione ... C'è una sola cosa: non bisogna erigere la vendetta a teoria. Nessuno ha il diritto di istigarla in altri; ma chi sente in tutte le sue fibre quest'inferno, e compie un atto disperato, abbia come giudici i suoi affini, i suoi eguali che hanno subito sofferenze da paria.

sabato 2 novembre 2013

IPOMEA PURPUREA

Conosciuta anche come Bella di giorno, è un pianta erbacea annuale alta fino a 3 metri, fusto rampicante, ramificato alla base, peloso, fiori a forma di tromba per lo più blu, fino a porpora o bianco, frutto come capsula incospicua, non vistoso; semi neri o bianchi. Fiorisce da giugno a ottobre. Cresce in discariche, incolti e ai bordi delle strade. Spesso inselvatichita, coltivata.
In alcuni ambienti alternativi italiani, si è registrato l'utilizzo di semi a scopo psicoattivo. Infatti stando a diverse sperimentazioni avrebbe proprietà psicoattive. Con 100-150 semi, l'effetto è simile a quello di una dose media di LSD, con distorsioni spaziali, allucinazioni visive e uditive e sinestesie, per una durata dell'esperienza di 1-4 ore. A dosi 200.500 semi, compare narcosi, nausea e torpore.
Tra le altre specie di Ipomea presenti in Italia, ricordiamo Ipomea acuminata (campanella perenne), Ipomea batatas (patata americana), Ipomea stolonifera (campanella marina). La campanella marina potrebbe contenere derivati dell'acido lisergico.