lunedì 26 settembre 2022

NEL BLU DIPINTO DI BLU (Volare) - Domenico Modugno

Unico brano italiano a raggiungere la vetta delle classifiche americane; sei settimane  in testa alle  chart di «Billboard»; singolo più venduto in America nel 1958; 2 Grammy; sei versioni, nel solo anno d'uscita, di Dean Martin, Linda Ross, Umberto Marcato, Jesse Belvin, Alan  Dale  e Nelson Riddle (ma cresceranno di numero fino a raggiungere i giorni nostri, ultimi della lista i Gypsy Kings); quasi 25 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Le cifre di Volare, come fu subito ribattezzata Nel  blu, dipinto di blu, parlano da sole. Il 958 è l'anno di Domenico Modugno, Mimmo, come l'Italia intera volle chiamarlo, in segno d'affetto, subito dopo quei tre fantastici minuti. A Sanremo doveva vincere Nilla Pizzi, che mancava dal 1953 e  presentava L'edera  in coppia con Tonina Torrielli, o Claudio Villa, protagonista di un'incredibile gaffe quando  accuserà l'organizzazione  di imbrogli: «Dove sono finiti i miei voti?  Mi avevano assicurato che in sala erano stati distribuiti 350 biglietti che dovevano  essere tutti per me». Vince invece, pur  dimenticandosi una strofa, un trentenne di Polignano a Mare che scatena una mezza rivoluzione nell'asfittico panorama musicale  italiano. Volare è la storia di un uomo che in sogno si dipinge la faccia e le mani di blu e poi comincia a volare nel cielo infinito. Lo spunto, racconta Modugno, nasce «una mattina, quando mi sveglio e dico a mia moglie: "Guarda che bella giornata". E lei: "Mimmo, ma sta piovendo". Io sentivo crescere dentro di me una grande  felicità. Mi metto al pianoforte e comincio  a cantare  "...nel blu dipinto di blu". D'improvviso provo l'impulso di andare alla finestra e, spalancando  le braccia, come se stessi per spiccare il volo, grido: Voolaaree..."».    Ma l'Italia canzonettara ha ancora il complesso della cultura, così. Migliacci dichiara di essere stato ispirato, in sogno, da un quadro di Chagall.  Mimmo vincerà altri tre festival con Piove (1959), Addio, Addio (1962), Dio come ti amo (1966) e otterrà la stima anche dei detrattori di Sanremo con una serie di brani, in testa Vecchio frac, ancora oggi cantatissimi. 



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