lunedì 7 febbraio 2022

I Ribelli del Rock’n’Roll – parte seconda

I teenager hanno  finalmente  un  linguaggio che li differenzia nettamente dagli adulti; nei Fifties, per la prima volta, lo slang inizia a cambiare a velocità vertiginosa: ciò che nel  1950 era «hot»,  per  definire qualcosa alla moda,  è adesso  reso col suo  opposto,  «cool». I teenager,  soprattutto, hanno  soldi da  spendere, per via d'una  insolita prosperità  postbellica, e lo  possono fare in modo   inequivocabilmente  giovane: gli 86 milioni di dollari spesi nel 1950 in strumenti  musicali diventano  149 alla fine del decennio, i 32 in libri per ragazzi diventano 88. I giovani vanno alla ricerca della propria identità preoccupandosi soprattutto di evidenziare, con il  corpo, l'atteggiamento e l'abbigliamento, la loro diversità, l'estraneità al mondo adulto. La libertà che chiedono  è  solo di pensiero, gli espliciti riferimenti sessuali nelle canzoni un pugno  in faccia a mamma e  papà, non  certo  l'invocazione di  una maggiore  tolleranza nei  costumi, non  certo i prodromi dell'amore  libero della Nazione  Utopistica di  Woodstock e  dei figli dei fiori. I teenager chiedono  soltanto di essere lasciati in pace nella loro Cittadella dell'Eterna  Adolescenza, dove l'adolescenza  non è la fase di passaggio dall'infanzia alla maturità, ma una condizione valida per se stessa. Le canzoni raccontano di school days, di sogni e malinconie tra i 13 e  i 19 anni, di amori eterni e  promesse da  non spezzare  tra i due  estremi del «forever»  e del  «never»,  di ragazze  che rimangono sempre «little girls, pretty, lovely, nice, cute, fine» e non diventano  mai  «women»,  mai «beautiful», perché  bellezza completa  e  perciò adulta. Non è un caso che il rock'n'roll sia nato in America, visti gli standard schizofrenici  della società americana: da un  lato il grande stress per farti diventare subito adulto, per convincerti che solo il lavoro e l'applicazione possono  garantirti l'ingresso nella società; dall'altro lo stress, altrettanto grande,  per prolungare   artificialmente la giovinezza: la cura ossessiva dell'immagine  e del  look spinge  uomini e  donne mature  a vestirsi come  ragazzini, a servirsi di creme, lozioni e  balsami, a sfruttare senza remore  lifting e trapianti. Gli americani perpetuano  la lotta tra Robinson Crusoe  e Peter Pan. E il rock'n'roll, dopo la morte  di Buddy  Holly (come vuole la  leggenda) o con l'inizio di un nuovo decennio  (come suggerisce la storia), è stato un po' come  l'Eden dopo la  caduta. Persa per sempre  l'innocenza  ci si è cominciati a illudere di poterla ricatturare. Finiti gli anni Cinquanta il rock'n'roll ha cessato di essere la musica di chi è  giovane per diventare la musica di chi si sente giovane  o vuole sentirsi tale, come l'Elvis degli ultimi tragici anni,  agghindato da ragazzino  e grottesca caricatura di se stesso; come Mick Jagger, che rideva all'ipotesi di cantare Satisfaction a 40 anni e oggi ride dell'ipotesi di smettere.   Gli anni Sessanta  vedranno pubblico e artisti socialmente più frustrati, la protesta assumerà  contorni letterari, contro i sistemi che si sgretolano, l'Università in crisi, le ingiustizie sociali e la guerra in Vietnam;  il rock  sarà il centro della cultura dell'alienazione, radice del pensiero politico di Hayden  e  Cleaver e  legato all'alternativa di sinistra. Negli anni Settanta la ricerca d'identità dei giovani  avverrà con la distruzione delle certezze consolidate  o con  la rincorsa a innocui feticci. Negli anni  Ottanta il rock proverà a cancellare il suo peccato originale sfruttando i media  per cambiare, in megaraduni  ed eventi vari, lo stato delle cose. Ma l'innocenza degli  anni Cinquanta  non la si riacquisterà  più. La storia  del rock è qualcosa  di più della spiegazione  di uno  stile musicale. È invece la storia che racconta e riflette la sempre  maggiore confidenza, maturità e  indipendenza economica della generazione  del secondo dopoguerra, le sue  mutevoli aspirazioni, la sua insaziabile sete di scoperta, il sorgere di una coscienza politica. È una  storia di  esplorazioni ed avventure, innovazioni  e imitazioni. 



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