Dormi, corpo, dormi
Che a difenderti ci penso io.
Mangia il sonno a mascelle piene.
Ninna, nanna, corpo mio.
Sdraiati nel fango si sta tanto bene.
Tu ci dormi come un dio.
Quest’è un mio braccio. E questo un osso.
Questo non capisco cos’è.
Questa mano dura e nera
è d’un vicino o mia di me?
Dov’è la testa?
non è la mia questa.
Eccola qui — la bocca — il naso.
Dormi, corpo, ci sei tutto.
Ah non sapevi — prima —
com’è bello grattarsi tutto
poi lasciarsi andare giù
caro corpo mio stanco e sporco
che sbragato nel fango dormi
il più bello de’ tuoi sonni.
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