Scivoliamo sul fiume indolenti,
Mentre i remi, in mani inesperte,
Da braccia di bimbi sospinti,
Fingono invano di tracciare un corso
Tra i nostri sobbalzi esitanti
Di bracciata in bracciata. Ah le crudeli
Tre! Nel sognante dondolio
Dell'acqua, in un tempo cosí magico,
Richiedere il flebile brusio
Di una storia. Ma resistere non riesce
La voce sola al triplice ronzio
Delle bimbe. L'editto è: — Si incominci!
Cosí l'imperiosa Prima propone.
— Ma che ci sia nonsenso nella storia!
In tono fermo Seconda già dispone,
Mentre Terza con voce impudente
Interrompe ad ogni occasione.
Poi, trascinata dalla fantasia,
Ecco, la loro voce s'assottiglia,
Mentre seguon la bimba nel paese
Di nuova straordinaria meraviglia,
Dove parla cordiale con uccelli
Ed animali. Ed al vero si assomiglia,
E ci credono un poco; ma la favola
Già si esaurisce. Finisce la scorta
Delle idee. L'aedo stanco cerca invano
Di rimandar la storia ad altra volta.
— Il resto alla prossima puntata.
— Cioè adesso — Già si stringe la ritorta!
Bisogna andare avanti! Cosf crebbe
La mirabile storia di Alice,
Ogni episodio estorto col ricatto
E poi inserito nella sua cornice.
L'approdo serale della lieta ciurma
Coincide con la storia che finisce.
Ecco, Alice! Con gesto gentile
Ricevi questa bambinesca storia
Ed offrila all'altare dell'infanzia
Nel cerchio mistico della memoria
Come fiori che il pellegrino ha colto
Nella remota terra della gloria.
Nessun commento:
Posta un commento