Da una tasca bucata,
Sotto gli occhi l'ha messa
L'ha guardata ben bene
Dicendo: «Infelice! »
L'ha soffiata
Con la bocca umettata;
Aveva quasi paura
Di un tremendo pensiero
Che lo colse nel cuore.
L'ha bagnata:
Una lacrima ghiacciata
Che per caso sgelò;
La sua stanza è tarlata
Ancor Oli di un bazar.
L'ha strofinata,
Ma non l'ha riscaldata;
Non sentendola quasi
Ché, contratta dal freddo,
Gli voltava la schiena.
L'ha pesata
Sull'aria appoggiata,
Come si pesa un'idea;
Con del filo di ferro
L'ha poi misurata.
L'ha sfiorata
Con la bocca aggrottata.
Con terrore improvviso
Essa allora gridò:
Baciami, addio!
L'ha baciata,
E poi l'ha incrociata
Sull'orologio del corpo,
Che mal caricato
suonava cupo e sordo.
L'ha palpata
Con mano ostinata
A farla morire.
-Si questo boccone
Nutrire mi può
L'ha tagliata
Lavata
Portata
Rosolata,
L'ha mangiata.
Quando non era ancora grande, gli avevano detto: "Se hai fame, mangiati una mano".
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