lunedì 8 giugno 2020

WALK ON THE WILD SIDE – Lou Reed

Walk  On The Wild Side descrive, con taglio quasi giornalistico, una New York cruda e difficile. "Take a walk on the wild side" (fai un giro sul lato selvaggio) è un invito, quello rivolto dai travestiti ai loro potenziali clienti. Ogni strofa scatta un' istantanea di un personaggio diverso, creato prendendo spunto dalla variegata "fauna" che qualche anno prima vivacizzava la famigerata Factory. “Little Joe” si riferisce a Joe Dallesandro, protagonista di molti film di Warhol, mentre "Sugar Plum Fairy" e il nomignolo dell'attore Joe Campbell. Lou Reed pone l'ascoltatore ai margini della società, all'interno di un mondo parallelo sotterraneo, eppure estremamente reale. Questo anche grazie alla forza grezza e ipnotica dell'accompagnamento musicale del brano così scarno e di grande impatto. Fantastico Herbie Flowers la doppia traccia di basso è opera sua, mentre l’assolo di sassofono è opera di  Ronnie  Ross, il musicista jazz  che aveva insegnato a David Bowie  a suonare il sax
"Holly è venuta da Miami, Florida
ha attraversato gli Stati Uniti in autostop
si è fatta le sopracciglia lungo la strada
si è depilata le gambe ed è diventata una lei
e ha detto, ehi tesoro
fatti un giro sul lato selvaggio

ha detto, ehi tesoro
fatti un giro sul lato selvaggio
Candy è arrivata da Long Island
nella stanza sul retro era carina con tutti
Ma non ha mai perso la testa
neanche quando succhiava cazzi
e ha detto, ehi tesoro
fatti un giro sul lato selvaggio
ha detto, ehi tesoro
fatti un giro sul lato selvaggio
e le ragazze di colore fanno
Doo, doo-doo, doo-doo, doo-doo-doo
doo, doo-doo, doo-doo, doo-doo-doo

Little Joe non l’ha mai dato via per niente
tutti dovevano pagare e pagare
Una botta qui e una botta là
New York City è il posto dove dicono
Ehi tesoro, fatti un giro nel lato selvaggio
ho detto, ehi Joe
fatti un giro sul lato selvaggio

Sugar Plum Fairy è venuto qui a battere
in cerca di cibo per l’anima e un posto per mangiare
è andato all’ Apollo
avresti dovuto vederlo come ci dava dentro
dicevano, ehi Sugar
fatti un giro sul lato selvaggio
ho detto, ehi tesoro
fatti un giro sul lato selvaggio
ok, huh

Jackie è strafatta di anfetamine
ha pensato di essere James Dean per un giorno
allora ho capito che le sarebbe calata la botta
il valium avrebbe potuto frenarla
disse, ehi tesoro
fatti un giro sul lato selvaggio
ho detto, ehi dolcezza
fatti un giro sul lato selvaggio
e le ragazze di colore dicono
Doo, doo-doo, doo-doo, doo-doo-doo"
Louis Alan Reed, inizia il decennio che lo consacrerà star internazionale uscendo dai Velvet Underground, nell'agosto del 1970. Dopo un periodo di riposo a casa dei genitori, a Long Island, il cantante viene ingaggiato dalla RCA e all’inizio del 1972 si reca a Londra col produttore Richard Robinson per registrare il disco d'esordio, che porta il suo nome, con musicisti locali (Steve Howe, Rick Wakeman, Caleb Quaye e altri). Ne risulta un album di transizione, che lascia indifferenti pubblico e critica. Nello stesso anno, con l'appoggio e la supervisione di David Bowie, Reed torna negli studi londinesi per preparare TRANSFORMER. Bowie, vecchio fan dei Velvet, consiglia a Lou di accentuare l'ambiguità sessuale nei testi e negli atteggiamenti pubblici, facendogli praticamente da guida nella scalata al successo. 

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