Partendo dal giuramento fatto da Stalin sulla salma di Lenin, il film narra, attraverso la cronaca della vita della famiglia operaia dei Petrov, la storia dello Stato sovietico nei successivi vent'anni (lotta ai kulaki, primo e secondo piano quinquennale, entrata in guerra, vittoria finale sul nazismo), per concludersi con l'immagine emblematica di una semplice donna sovietica, Varvara Mikhajlovna, ricevuta da Stalin al Cremlino.
In relazione al film Il Giuramento vorrei fare una osservazione. In questo film si parlava della storia, delle imprese di un popolo che, insieme al suo capo e sotto la sua guida, ha assolto al giuramento fatto a Lenin. Ma in questo film si raccontava anche la storia di una semplice famiglia operaia, la storia della grandiosa costruzione e della grande battaglia del popolo contro le forze del fascismo. Il film conteneva anche momenti tragici (la morte di Petrov e di sua figlia)e l'episodio satirico del ministro francese Bonnet che balla in un bar. Ciascuno di questi temi naturalmente venne risolto secondo diversi generi, con altri mezzi espressivi. E tuttavia ciò non impoverì l'opera, perché tutto in essa era rivolto a un unico fine, subordinato al predominante stile epico.
(Michajl Caurelij, in AA. VV., " Il mestiere di regista", Bocca, Milano-Roma 1954)
Si vede in questo film il capo nazionale nelle steppe battute dal vento, presso le acque gaiamente scintillanti dei canali profondi, nei giardini fioriti, come lo vedono gli occhi amorosi e intelligenti del popolo sovietico. Il primo trattore arriva nella Piazza Rossa e si vede Stalin al volante, poi una massa di trattori nei campi: è un canto cinematograficamente montato dell'attuazione del sogno di un popolo.
(Grigorij Rosal, in AA.VV., "Nascita del cinema", Il Saggiatore, Milano 1961)
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