mercoledì 22 maggio 2019

La Perfezione

Perfetto significa privo di difetti.
Sperduti in un universo in cui la nostra collocazione su questo pianeta e in questo sistema solare si rivela, ogni giorno di più, alla luce delle teorie cosmologiche, sempre più irrilevante, esploriamo attivamente il mondo che in questo senso soltanto ruota intorno a noi.
Dove c'è perfezione non c'è storia.
Siamo imperfetti, e per questo liberi. La pretesa della perfezione, specie se imposta, cela al contrario, come insegna la storia del Novecento, il vizio subdolo dell'oppressione.
Nel mondo umano, poi, non c'è libertà senza libertà di cambiamento.
La consapevolezza della nostra imperfezione, è la base della nostra libertà.
L'errore lotta per la verità.
Condizione della vita, infatti, è l'imperfezione.   

venerdì 17 maggio 2019

Esposizione sintetica del sistema di Böhme

Il cerchio più esterno «è il grande mistero dell'Abgrund (abisso), perché l'Essere divino si è autogenerato nelle profondità (Byss) riflettendosi nello  specchio della sapienza (Sophia)». Questo parto divino mediante autoriflessione del nulla originario è la pietra angolare della triade dialettica della Creazione. 
Il nome  divino di ADONAI  (sfera superiore) «allude all'apertura o al movimento  spontaneo   dell'Unità eterna». Comprende  sei forze seminali in potenza. Nella S situata al centro si nasconde il mistero dell'androginia divina, ma essa simboleggia  anche Sophia  e il Figlio della vergine. 
Nell'inspirazione ed espirazione divine  il trisillabo del Tetragramma  JE-HO-VA,   come eterno  susseguirsi di diastole e sistole, solve e coagula, genera, a mo' di primo contraccolpo, il principio pneumatico  del Padre in collera: il mondo delle tenebre. Quest'ultimo è caratterizzato da tre qualità: 
1. Forza centripeta, d'attrazione (Saturno). Da essa sgorgano asprezza, durezza e  freddo. 
2. La forza di repulsione della «pungente amarezza», detta anche «pungiglione  della sensibilità». Da essa nasce la mobilità mercuriale e la vita dei sensi. 
3. Dalla contrapposizione di attrazione e repulsione (1 e 2) ha origine il movimento  rotatorio della «ruota della paura» (Marte). 
4. A causa dell'attrito e della rotazione si genera, come quarta qualità, al duplice fuoco di luce e tenebre, un lampo o «schrack». Da quest'ultimo  sorge, come terzo principio, la natura bipolare formata dai quattro elementi  e da tutte le creature viventi. L'espirante  secondo principio del Figlio, che nasce dal chiaro fuoco dello Spirito, si fonda sulle seguenti qualità: 
5. Luce o amore, il vero spirito (Venere). 
6. Suono, tono,  timbro: il gioioso ribollire dei cinque sensi (Giove). 
7. II carattere di realtà, il «Mysterium magnum», o la sostanza propria del mondo  visibile (Luna-Sophia).

«Secondo Böhme, gli antichi saggi avevano dato il nome ai pianeti sulla base di queste sette qualità della natura, “hanno compreso ben altro non solo le sette stelle, bensì anche le sette qualità presenti nella generazione di tutti gli esseri. Non v’è cosa nell’essere di tutto ciò che è che non sia dotato di sette qualità, perché esse sono la ruota centrale, la causa dello zolfo, in cui Mercurio prepara la pozione per il supplizio della paura”. Tutte le sette qualità “si generano reciprocamente e contemporaneamente, nessuna è la prima, nessuna è l’ultima».
(D.A. Freher, in Works of J. Behmen, edizioni Law, 1764)

venerdì 3 maggio 2019

ON THE ROAD AGAIN – The Canned Heat

Una nota continua che percorre tutto il brano, un ritmo lento, ma incalzante e ripetitivo, la voce particolare di Alan Wilson, l’armonica di Bob Hite, che gli sussurra accanto come se miagolasse. Realizzato da Floyd Jones all’inizio degli anni ’50, col titolo On the road è solo con l’arrangiamento di Wilson e dei Canned Heat che questo pezzo diventa ipnotico.
Sono talmente stufo di piangere
ma sono di nuovo per strada
sono di nuovo per strada. 
sono talmente stufo di piangere
ma sono di nuovo per strada.
sono di nuovo per strada.
non ho una donna
da poter chiamare la mia amica speciale
la prima volta che ho viaggiato
fuori con pioggia e neve 
fuori con pioggia e neve,
la prima volta che ho viaggiato
fuori con pioggia e neve
fuori con pioggia e neve
non avevo neanche un salario
e nemmeno un posto dove andare
e la mia amata madre mi lasciò
quando ero ancora giovane
quando ero ancora giovane
e la mia amata madre mi lasciò
quando ero ancora giovane
quando ero ancora giovane
disse “Signore, abbi misericordia
di questo mio figlio cattivo.”
Accetta il mio consiglio, mama,
non piangere più ti prego
non piangere più. 
Accetta il mio consiglio, mama,
non piangere più ti prego
non piangere più.
perché presto una mattina
andrò giù per strada 
ma non me ne andrò 
per questa lunga strada solitaria
tutto solo.
Ma non me ne andrò 
per questa lunga strada solitaria
tutto solo.
Non ti posso portare, Baby,
porterò qualcun altro.
I Canned Heat nascono nell’autunno 1965 a Los Angeles e prendono la sigla da un vecchio blues di Tommy Johnson. Leader da subito sono due grandi esperti e collezionisti di blues classico, i cantante chitarrista e armonicista Alan Wilson, detto “Blind Owl”, gufo cieco, per la sua miopia, e il cantante e armonicista Bob Hite detto “The Bear”, l’orso, per la sua stazza imponente: a loro si aggregano il chitarrista Henry Vestine, il bassista Larry Taylor e il batterista Frank Cook che abbandonerà dopo poco, sostituito da Adolfo “Fito” De La Parra.


IL GIURAMENTO di Michajl Caurelij

Partendo dal giuramento fatto da Stalin sulla salma di Lenin, il film narra, attraverso la cronaca della vita della famiglia operaia dei Petrov, la storia dello Stato sovietico nei successivi vent'anni (lotta ai kulaki, primo e secondo piano quinquennale, entrata in guerra, vittoria finale sul nazismo), per concludersi con l'immagine emblematica di una semplice donna sovietica, Varvara Mikhajlovna, ricevuta da Stalin al Cremlino.
In relazione al film Il Giuramento vorrei fare una osservazione. In questo film si parlava della storia, delle imprese di un popolo che, insieme al suo capo e sotto la sua guida, ha assolto al giuramento fatto a Lenin. Ma in questo film si raccontava anche la storia di una semplice famiglia operaia, la storia della grandiosa costruzione e della grande battaglia del popolo contro le forze del fascismo. Il film conteneva anche momenti tragici (la morte di Petrov e di sua figlia)e l'episodio satirico del ministro francese Bonnet che balla in un bar. Ciascuno di questi temi naturalmente venne risolto secondo diversi generi, con altri mezzi espressivi. E tuttavia ciò non impoverì l'opera, perché tutto in essa era rivolto a un unico fine, subordinato al predominante stile epico.
(Michajl Caurelij, in AA. VV., " Il mestiere di regista", Bocca, Milano-Roma 1954)
Si vede in questo film il capo nazionale nelle steppe battute dal vento, presso le acque gaiamente scintillanti dei canali profondi, nei giardini fioriti, come lo vedono gli occhi amorosi e intelligenti del popolo sovietico. Il primo trattore arriva nella Piazza Rossa e si vede Stalin al volante, poi una massa di trattori nei campi: è un canto cinematograficamente montato dell'attuazione del sogno di un popolo.
(Grigorij Rosal, in AA.VV., "Nascita del cinema", Il Saggiatore, Milano 1961)