"Il reggae diventerà un vero combattimento. Non lo si può capire in un giorno, è una cosa che viene poco a poco" (Bob Marley)
In principio era il mento, che con il calipso divideva le radici ma se ne differenziava per i frutti: tanto dolci e belli a vedersi erano i secondi, quelli della Giamaica da cartolina di Harry Bellafonte, quanto sporchi e amari i primi, al punto di attirarsi le ire della Chiesa. Poi venne lo ska, onomatopea del ritmo percussivo (boom-ska, boom-ska) e fusione di mento e rhythm and blues, genere andato in auge nei primi anni Sessanta e tornatovi circa due decenni dopo, dove la voce aveva funzione di strumento perché la velocità della musica impediva un testo coerente. Quindi fu il momento dello Steady rock, dove le parti cantate assumevano maggiore importanza, il ritmo era meglio definito, più spezzato e meno danzereccio.
Infine arrivò il reggae, con la tipica accentuazione dell'uso del basso e delle chitarre a contrappunto. Lingua unidimensionale, imperniata sull'iterazione di una forma fissa e semplice, il reggae è però qualcosa di più della somma di mento, ska e steady rock. Il reggae è, la prima volta nell'evoluzione della musica giamaicana, uno stile che vuole condurre a una doppia liberazione, del corpo e dello spirito, che ambisce a far muovere i piedi in direzione precisa e non solo a dimenticare la staticità del presente.
L'inconfondibile ritmo di base ha la funzione precisa di comunicazione sociale, serve a stabilire il contatto. Al pari di un "pronto chi parla?" o di un "come va?", il caratteristico tempo di 4/4 in levare sancisce l'adesione a una sottocultura, a un linguaggio che rascende il momento musicale. Per questo il reggae - contrariamente alla tendenza storica della musica nera americana di reinventare continuamente le sue forme, mescolando e agendo, diluendo e improvvisando - negli anni di Bob Marley è rimasto fedele a se stesso, a un ritmo sempre uguale perché non v'era motivo di farlo diverso. -
Il reggae - come il primo blues e il primo rock'n'roll - non ha faticato a tener lontane le tensioni sperimentative e i matrimoni tra ibridi; come ogni musica nata in strada, rimane ancorata alle sue regole e ai suoi codici fino a quando dalla strada non si toglie per visitare altri luoghi. Per questo il reggae è stata l'unica espressione musicale sopportata e applaudita dal punk, il cui nichilismo distruggeva chiunque.
Le radici del reggae affondano nella schiavitù della gente di Giamaica.
Nessun commento:
Posta un commento