Un vento solare simulato attraverso il soffio degli amplificatori introduce il tema e crea lo spazio per l’ascolto di One Of These Days, uno strumentale costruito intorno ad un'unica nota di basso, una sorta di pedale doppiato e pesantemente riverberato al quale si aggiungono gli altri
strumenti della band. Caratterizzano il brano gli effetti su nastro di Nick Mason, che al centro della composizione pronuncia, con una voce resa artificialmente tetra, le uniche parole del pezzo, che resteranno nella storia del gruppo: “one of these days I’m going to cut you into little pieces” (uno di questi giorni ti taglio in piccoli pezzi) i suoni del sintetizzatore e soprattutto la magnifica prova di Gilmour alla chitarra elettrica e alla lap steel nell'indiavolato finale che improvvisamente viene interrotto dal soffio del vento, dal quale giungono ora le note di A Pillow Of Winds, una dolce ballata struggente sulla quale si staglia la forte e chiara voce di Gilmour, accompagnata da
Il pezzo successivo, firmato Gilmour-Waters così come il precedente, è intitolato Fearless e si distingue per le orecchiabili melodie di chitarra e voce, oltre che per le prime grandi liriche di Waters che darà in questo senso il meglio di sé in seguito. A conclusione del brano il famosissimo coro dei tifosi del Liverpool “You’ll never walk alone” registrato in un derby tra i Reds e l’Everton, tanto che subito dopo i tifosi della seconda squadra intonano un “Everton! Everton!” e vengono sommersi dai sonori fischi dei supporter dei loro rivali cittadini.
Particolare lo stile fortemente jazzato di San Tropez, pane per i denti di Richard Wright amante del free-jazz. Al pianoforte, il tastierista inventa interessanti melodie sul semplice giro di accordi della canzone, nel complesso allegra e piacevole.
Degna di nota è invece la quinta traccia Seamus, perché è un raro blues nella storia del gruppo e perché alla voce non vi è il solo Gilmour ma anche e soprattutto il cane Seamus, di proprietà di Steve Marriott (Small Faces, Humble Pie), che dà il nome al brano. I suoi ululati accompagnano raffinatissime note blues che emergono dalla chitarra acustica di Gilmour e dal magistrale piano di Wright.
Echoes, brano di 23 minuti che occupa l’intera facciata B. Come Athom Heart Mother, anche Echoes prende spunto dall’esposizione della sonata classica ma se ne distacca per la liquida confluenza di temi, che ha avuto lunghi tempi a disposizione per sviluppare le idee portanti. L’iniziale nota acuta di piano amplificata con il Leslie sembra provenire da fondali marini, gli effetti di vento e gabbiani creano un clima autunnale in cui le linee vocali e strumentali hanno ampi spazi per emergere e dissolversi. Mai come questa volta, il chitarrismo di Gilmour è protagonista. Ancora una volta la grafica Hipgnosis incarna l’ambientazione sonora: in copertina gli anelli d’acqua sovrapposti a un orecchio simboleggiano la liquidità psichedelica della musica dei Pink Floyd.
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