giovedì 5 aprile 2018

Così bella, così dolce di Robert Bresson

Un ex impiegato di banca, ora antiquario, si innamora e sposa una ragazza che non gli ha mai mostrato grande tenerezza se non in rari e delicatissimi momenti, che lui ha frustrato. Teme che lei lo tradisca e per caso, un giorno, la scorge in macchina con un uomo al quale lei dice che non può ricambiare quell'amore. Il marito è roso dal dubbio che quelle parole le abbia pronunciate perché si è accorta di lui attraverso lo specchietto retrovisore. Da questo momento il matrimonio entra decisamente in crisi e quando sembra che la riappacificazione sia possibile, la ragazza si suicida.
Io non ho teorie, rifletto dopo il fatto. Faccio un lavoro e riservo alcune sorprese. Procedo senza metodo. Faccio un lavoro d'approccio.Qualche volta si precisa tutto insieme: parole, immagini, rumori. Altre volte separatamente. Procedo per ritocchi un po? come si fa quando si dipinge. Il ritmo viene dalla precisione. C'è una cosa che è questo e una cosa che non lo è. Una cosa che ha la sua misura, e un'altra che non l'ha. Alcuni passaggi del film dovrebbero procurare al pubblico il piacere che dà la precisione, che danno anche la semplicità e la chiarezza.
(Robert Bresson, in Luigi Chiarini, "Cinema e film", Bulzoni, Roma 1972)

Bresson è un caso a parte in questo mestiere terribile. Respira cinematograficamente come un poeta con la sua penna. Grande è l'abisso tra la sua nobiltà, il suo silenzio, la sua serietà, i suoi sogni, e tutto un mondo in cui queste cose passano per esitazione e mania.
(Jean Cocteau, prefazione a René Briot, "Robert Bresson", Editions du Cerf, Paris 1957) 

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