Non conosciamo altra bellezza, altra festa che quella che distrugge l'abuso delle banalità quotidiane e dei sentimenti truccati, basterebbe un colpo di vento per trasformare questo delirio permesso nel più grande incendio che la storia conosca.
giovedì 10 novembre 2016
L'Anarchia di Carlo Cafiero
Anarchia, oggi vuol dire l’attacco, la guerra ad ogni autorità, ad ogni potere, ad ogni Stato. Nella società futura l’anarchia sarà difesa, l’impedimento innalzato contro la restaurazione di ogni autorità, potere e Stato: piena ed intera libertà dell’individuo che, liberamente e spinto soltanto dai suoi bisogni, gusti e simpatie, si unisce ad altri individui nel gruppo o nell’associazione; libero sviluppo dell’associazione che si collega in federazione con altre nella comune o nel quartiere; libero sviluppo delle comuni che si federano nella regione e così via; le regioni nella nazione; le nazioni nell’umanità. Il comunismo, cioè la questione che ci interessa in modo particolare, rappresenta il secondo puinto del nostro ideale rivoluzionario. Esso è attualmente ancora l’attacco; non è la distruzione dell’autorità, ma è la presa di possesso, a nome di tutta l’umanità, della ricchezza esistente nel globo. Bisogna sottolineare, soprattutto nei confronti dei nostri avversari, i comunisti autoritari o statalisti, che la presa di possesso e il godimento di tutta la ricchezza esistente spettano al popolo stesso. Niente intermediari o rappresentanti che finiscono sempre col rappresentare solo se stessi, no ai moderatori dell’eguaglianza e tanto più ai moderatori della libertà, no ad un nuovo governo e ad un nuovo Stato, sia che si dica popolare o democratico, rivoluzionario o provvisorio. In effetti, la minima idea di un limite qualsiasi contiene già in sé i germi dell’autoritarismo. Non potrebbe manifestarsi senza comportare immediatamente la legge, il giudice, il gendarme.
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