Il dominio dell' alcool sull' umanità è indubbiamente dovuto al suo potere di stimolare le facoltà mistiche insite nella natura umana, normalmente schiacciate dai freddi fatti e dall' arido criticismo dell'ora sobria. La sobrietà diminuisce, discrimina e dice no.
L'ubriachezza espande, unisce e dice sì. E' di fatto il più grande stimolatore della funzione del SI' nell'uomo. Porta il fedele dalla gelida periferia delle cose al radiante nucleo. Lo rende per un istante una cosa sola con la verità. Non e' solo per pura perversità che gli uomini lo inseguono. Per il povero e l'illetterato l' alcool sta al posto dei concerti sinfonici e della letteratura ed è parte del più profondo mistero e della tragedia della vita che soffia e balugina di qualcosa che immediatamente riconosciamo come eccellente e che dovrebbe essere concesso a così tanti di noi nelle prime fasi di ciò che, nella sua totalità, è un veleno così degradante. La coscienza ebbra e' una parte della coscienza mistica, e la nostra opinione globale di ciò deve trovare posto all' interno di quel piu' grande tutto.