Non conosciamo altra bellezza, altra festa che quella che distrugge l'abuso delle banalità quotidiane e dei sentimenti truccati, basterebbe un colpo di vento per trasformare questo delirio permesso nel più grande incendio che la storia conosca.
domenica 11 ottobre 2015
L'origine del dramma
L'origine del dramma (della tragedia greca come dei canovacci drammatici del Medio Oriente e dell'Europa) è stata ritrovata in alcuni rituali stagionali che sviluppavano, per sommi capi, la seguente sequenza: combattimento tra due principi antagonisti (Vita e Morte, Dio e Dragone, ecc.), passione del Dio, lamento della sua morte gioia che saluta la sua resurrezione. Se è vero che il dramma deriva da questi soggetti rituali e che si è costituito come fenomeno autonomo utilizzando gli elementi del rito stagionale, a ragione si parla quindi di origini sacre del teatro profano. Ma la differenza qualitativa fra le due categorie di fatti non è per questo meno evidente; lo scenario rituale apparteneva all'economia del sacro, esprimeva esperienze religiose, riguardava la salvezza della comunità considerata come un tutto; il dramma profano, quando si definì il suo proprio universo spirituale e il proprio sistema di valori, provocava delle esperienze di tutt'altra natura (le emozioni estetiche) e perseguiva un ideale di perfezione formale perfettamente estranea ai valori dell'esperienza religiosa. Vi è dunque una soluzione di continuità fra i due piani, anche se, lungo i secoli, il teatro si è mantenuto in una atmosfera sacra. Esiste un divario incommensurabile tra chi partecipa religiosamente al sacro mistero di una liturgia e chi ne gode da esteta la bellezza spettacolare e la musica che l'accompagna,
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