lunedì 28 settembre 2015

BEGGARS BANQUET il '68 dei Rolling Stones

Per questo Banchetto dei mendicanti i Rolling recuperano tutte le energie migliori del bagaglio rock: L'impegno del gruppo è totale ed i risultati consistono in un sound che, seppure diversificato ed aperto a nuove evoluzioni, si mostra estremamente rifinito e suggestivo. Gli spazi sonori sono coperti con precisione da tutti i componenti della band, ma dal compattissimo ensamble emergono, ancora una volta le finezze chitarristiche di Jones e Richard e l'inebriante interpretazione di Jagger. Se diversificate sono le scelte della sonorità, per i contenuti dei testi si naviga nel contraddittorio. Ma è il 1968; quale data migliore per rispecchiare le contraddizioni della vita sociale e delle spinte culturali che in essa si agitano? E infatti l'LP contiene due brani dal contenuto diametralmente opposo: l'una, Sympathy for the devil, canta di untorbido patto con le forze diaboliche del male, l'altra, Street fighting man, si fa carico dell'esplosiva tensione politica circolante nei paesi dell'occidente industriale. Jean-Luc Godard, coglie meglio di ogni altro, con il film One plus one / Sympathy for the devil, questi aspetti contrastanti presenti negli Stones e nell'universo culturale che li circonda.
Gli echi rumorosi delle rivolte di piazza rimbalzano da Parigi alla sonnolenta Londra, dove la carica ribelle può contare anche sulle forze entusiaste della musica rock.



Ehi ragazzo, dappertutto sento il rumore dei passi di dimostranti che caricano
perché, ragazzo, l'estate è arrivata ed è il momento adatto per lottare nelle strade.
Ma che può fare un povero ragazzo
se non suonare in un gruppo rock'n'roll,
visto che nella sonnolenta Londra
non c'è proprio posto per chi lotta nelle strade,
proprio no.

martedì 22 settembre 2015

LIBERARE LO SPAZIO

Liberare lo spazio da questa innaturale sovrapposizione è il compito di una geografia che voglia essere anarchica. Natura contro storia significa spazio contro Stato, armonia tra uomo e natura significa, invece, spazio riconciliato con la storia. E questa è esattamente, per Reclus, la società anarchica: la riorganizzazione. senza autorità, dello spazio. La disarticolazione della logica gerarchica che irregimenta il territorio statale deve avvenire individuando i gangli politici, militari ed economici che costituiscono le basi stesse del "sistema nervoso" del dominio. Liberato lo spazio dalla sovrapposizione autoritaria dello Stato, e quindi dai suoi rapporti di forza del tutto innaturali, gli uomini dovranno organizzare la società secondo quella unica "legge" che legittima un'osservanza universale: la legge di natura.
Ma poiché. come abbiamo visto, la natura si modifica nel tempo a causa dell' azione umana (è, appunto, la Storia che interviene sullo spazio), allora occorre trovare una sintesi tra queste due istanze, sintesi capace di riportare il sociale all' interno del naturale. La via indicata da Reclus parte dall' idea federalistica della aggregazione spontanea delle comunità umane. In altri termini, lo spazio viene riorganizzato senza l'intervento dell' autorità perché gli uomini che vi abitano non hanno bisogno di coercizioni per vivere, visto che, «ad onta della violenza, la natura tende a rimettere ciascun popolo dentro i confini naturali». Confini, beninteso, che non hanno nulla a che fare con quelli rivendicati dalle varie culture nazionalistiche e patriottiche; questi confini, infatti non esistono in natura, come invece pretendono tali ideologie.



lunedì 14 settembre 2015

MA RAINEY

Gertrude Ma Rainey fu una delle più grandi e delle più amate cantanti di blues di tutti i tempi. Il suo blues era rude e senza fronzoli, pieno di profondità e con un calore che andava ben al di là delle semplici parole. Poteva mugolare hmmmmmm, e il pubblico mugolava con lei. Era una donna dall'aspetto straordinario, di una bruttezza attraente, piccola di statura, tozza, dai lineamenti molto marcati e una bocca dipinta senza risparmio, pieni di denti d'oro; era sempre carica di diamanti alle orecchie, al collo, in una tiara che portava in testa, alle dita, dappertutto. Perline e braccialetti si mescolavano tintinnando ai fronzoli dei suoi costosissimi costumi di scena. In scena aveva un enorme fondale con un'aquila, e faceva la sua apparizione uscendo da uno scatolone a forma di fonografo, mandando baci. 
Ma aveva una voce di contralto profonda e ricca, a volte leggermente lamentosa, a volte come un urlo, un ruggito, ma sempre con un fondo di severità e di malinconia.
Ma Rainey veniva dalla Georgia (era nata a Columbus nel 1886) e nonostante lavorasse nei ministrel shows e nei tent shows fin dall'inizio del secolo, conosceva profondamente la realtà di vita del suo pubblico. Chain Gang Blues rispecchia il suo impegno sui temi più comprensibili per il suo pubblico: le chain gang (squadre di forzati), che comprendevano anche donne e bambini, si potevano vedere al lavoro persino per le strade di città come Atlanta.

It was early this mornin' that I had my trial 
It was early this mornin' that I had my trial 
Ninety days on the country road, and the judge didn't even smile 

(Proprio stamattina presto mi hanno fatto il processo, /  Proprio stamattina presto mi hanno fatto il processo, / mi hanno dato 90 giorni sulla strada provinciale, / e il giudice non ha fatto nemmeno un sorriso) 

lunedì 7 settembre 2015

L'eguaglianza sociale

Dal punto di vista anarchico si realizza veramente la libertà individuale solo attraverso il completo dispiegamento dell’uguaglianza sociale e si realizza veramente l’uguaglianza sociale solo attraverso il completo dispiegamento della libertà individuale. Insomma, si afferma che per realizzare l’uguaglianza bisogna far leva sulla libertà, per realizzare la libertà bisogna far leva sull’uguaglianza. Per attuare l’una far leva sull’altra, vuol dire portare fino in fondo i loro presupposti, ma per attuare i presupposti di entrambe occorre accettarne del tutto le conseguenze. L’anarchismo, in altri termini, rinfaccia al liberalismo di essere una dottrina parziale della libertà e al socialismo di essere una dottrina parziale dell’uguaglianza. La parzialità consisterebbe nel fatto che tutte due queste dottrine intendono realizzare i loro principi facendo dipendere temporalmente i due valori, nel senso che prima si dà corso all’uno poi all’altro, laddove l’anarchismo ritiene che solo nell’attuazione della loro contemporaneità stia proprio il segreto della loro riuscita.

martedì 1 settembre 2015

LA TERRA di Aleksandr Dovzenko

In un villaggio dell'Ucraina il giovane contadino Vasyl tenta di organizzare una cooperativa agricola; i kulak, che temono per le loro proprietà, lo assassinano nel tentativo di impedire la collettivizzazione della terra. Gli altri giovani del komsomol del villaggio decidono di continuare l'opera di Vasyl cancellando i confini dei campi e seminando la terra della fattoria collettiva.

"Realizzai La Terra nello stabilimento cinematografico di Kiev. La gioia del buon risultato creativo fu brutalmente soffocata dal mostruoso infimo articolo di Demjan Bednyj, intitolato Filosofi, comparso sul giornale Izvestia. Ero così sconvolto da quel articolo, mi vergognavo talmente a passeggiare per le strade di Mosca, che letteralmente incanutii e invecchiai in pochi giorni. Per me fu un autentico trauma psichico"
(Aleksandr Dovzenko, (1939) in "Iskusstvo Kino", maggio 1958)

Nel film di Aleksandr Dovzenko la chiave del mordente sta in massima parte nella morte. Prorio questa, la più semplice di tutte. La morte mai considerata come un fine, un termine, polvere che torna polvere. Un sacrificio, ed essenziale, una parte del processo senza fine della vita sempre rinnovantesi... Panteismo? No. Adorazione della natura? Niente affatto. Chiara dialettica marxista: l'unione degli opposti. I film di Dovzenko sono pieni di morti. Nessun artista in nessun campo ha lacerato i cuori con maggior decisione. Ma nessuna morte in Dovzenko è stata mai futile.
(Slegfried Kracauer, "Film: ritorno alla realtà fisica", Il Saggiatore, Milano 1962)