Si può comprendere che alle sue origini, quando ancora faceva fatica a formarsi, la società condannasse e perseguitasse gli individui ribelli, tanto più che il ruolo delle individualità forti nella costituzione del gruppo primitivo era allora potente e dominante. Ma una volta costituita la comunità, quali ragioni poteva avere la società per perseguitare ancora gli spiriti liberi, i temperamenti di valore?
La società vuole per natura l'uniformità, mira alla fusione in un gruppo omogeneo che inghiotte gli individui, se ne nutre, li digerisce e rigurgita una totalità rivestita di nuove virtù; dalla tribù del villaggio primitivo alle masse delle nazioni industriali, passando per l'aristocrazia feudale medievale.
L'individuo deve essere totalmente libero, nei limiti in cui la sua libertà non costituisce un elemento nocivo per gli altri.
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