Durante gli ultimi mesi di vita, Sir Arthur Conan Doyle, ricordandosi di essere figlio e nipote di celebri disegnatori, ha voluto raccogliere in una simbolica vignetta la storia della sua vita: dalla culla che figura sotto il nome di "Edimburgo", al letto d'ammalato disegnato sotto l'anno 1930. La didascalia, di pugno dello scrittore, dice fra l'altro: "Il vecchio cavallo i:a trascinato un pesante carico in questa lunga strada, ma è ancora capace di lavorare, e con sei settimane di riposo e sei mesi di biada sarà in grado di riprendere ancora la strada". Ma il cavallo del disegno si sta pericolosamente avvicinando ai becchini che lo aspettano, e non riprenderà più la sua strada. Sul carro, tutti gli episodi di una vita, dallo sport (box, sci, golf...) ai viaggi in America e nei più lontani paesi; dai lavori storici a quelli medici ; dalle esperienze di guerra a quelle di difensore civico di persone ingiustamente condannate (Slater e Edalji); dalle oltre 500 conferenze sulla guerra e la letteratura alle prediche e ai libri sullo spiritismo. In mezzo, quasi nascosto tra i mille interessi e le mille attività dello scrittore, un piccolo "Sherlock Holmes". Eppure, sarà proprio quel personaggio amato/odiato ad assicurare ad Arthur Conan Doyle gloria imperitura.
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