martedì 1 marzo 2022

John Osborne il drammaturgo

John Osborne (1929-94) è diventato il simbolo della nuova drammaturgia inglese degli anni cinquanta legato al successo del suo primo lavoro Look Back in Anger, l’opera, ambientata in una squallida mansarda presenta un forte punto di cambio rispetto alle abitudini teatrali dell’epoca che si sviluppavano normalmente in ambienti altamente borghesi, e racconta la storia di un triangolo amoroso tra Jimmy Porter; un giovane di estrazione popolare ma intellettuale e ribelle, la sua moglie Alison; appartenente alla borghesia militare medio-alta, e la sua migliore amica Helena Charles. Il dramma appartiene al genere del Kitchen Sink Realism che utilizza il realismo sociale per mostrare scene della vita domestica. La produzione drammaturgica posteriore dell’autore rimane ancorata nei principi del realismo psicologico e anche se rimane centrale la figura del ribelle e la sua rabbia contro le convenzioni e privilegi presenti nella società, dimostra una graduale involuzione e l’impostazione di uno stile ancorato che non cercava più di sconvolgere le strutture teatrali e sociali imperanti. Innanzitutto davanti agli altri drammaturghi dell’epoca che hanno continuato con un percorso d’innovazione non solo nelle tematiche ma nelle forme di scrivere i drammi. 

La sua critica alla società borghese della fine degli anni cinquanta che aveva tanto scosso il pubblico venti anni fa, tradisce molte pieghe nostalgiche, e rivela in realtà i caratteri di una effettiva integrazione nella stessa società allora presa di mira. I suoi drammi più recenti risultano quindi privi di mordente e di spunti innovativi, malgrado il tentativo di seguire certe mode correnti.

Durante l’autunno del 1956 Osborne recita nella scandalosa produzione dell’English Stage Company dell’opera di Brecht l’Anima buona del Sezuan, in questo periodo l’autore stava scrivendo The Entertainer che è andato in scena nel 1957, l’opera in grande parte è frutto dell’entusiasmo che regnava per Brecht nel Royal Court. Il riferimento all’autore tedesco sta nell’uso di una serie di numeri di musical, realizzati dal protagonista Archie, che cercano di coincidere con l’effetto di straniamento di Brecht interrompendo lo svolgimento dell’azione scenica. «Ma contrariamente alle canzoni di Brecht, che sono intervalli nello sviluppo della vicenda dettati dalla volontà di limitare l’illusione del pubblico, i numeri di Archie restano all’interno dell’illusione.» La seguente opera Luther del 1961 presenta anche un’inspirazione del teatro brechtiano, nella storia di un ribelle combatte da solo contro la società in cui vive, però che a differenza di Brecht non tiene in considerazione le ragioni storiche, sociali e ideologiche della sua ribellione. Con il passare del tempo le sue opere dimostrano che la rabbia che aveva caratterizzato i primi lavori scompariva lentamente, in Inadmissibile Evidence del 1964 il protagonista Bill Maitland «[…] si scaglia preferibilmente contro i giovani, i progressisti, i neri, la ‘massa brutta’. Ma l’interesse del dramma non sta nelle sue rabbiose opinioni, bensì nella sua costruzione, oscillante tra naturalismo e stilizzazione.» L’ultima opera di Osborne Déjavu messa in scena nel 1992, due anni prima della morte dell’autore è un remake di Look Back in Anger dove il protagonista, Jimmy Porter è diventato un anziano che non ha mai perso la arrabbiatura davanti al mondo. Il testo rinchiude in se stesso la carriera del drammaturgo che ha dato la prima spinta alla nuova ondata di drammaturghi inglesi.

 

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