giovedì 13 maggio 2021

FIRE – Arthur Brown

Mentre i chitarristi inglesi gareggiano nelle interpretazioni di blues, un bizzarro cantante dello Yorkshire, che ha  appreso l'arte teatrale a Parigi, è primo in classifica (12° in Italia). Si tratta di Arthur Brown che, già da  tempo, negli spettacoli presenta il suo Crazy World mascherato, con il fuoco che esce dall'elmo. Quindi un brano che inizia: "I'm the God of hell fire and I bring you fire!" (Sono il Dio del fuoco infernale e ti porto fuoco) è appropriatissimo. Soprattutto se all'organo c'è Vincent Crane, futuro Atomic Rooster e Carl Palmer futuro Emerson Lake & Palmer. Fire sarà l’unico successo per Brown, anche se per un'intera estate fa ballare i ragazzi di tutto il mondo.
Io sono il Dio del fuoco infernale! Ti porto:
fuoco, ti porterò a bruciare,
fuoco, ti porterò a imparare
Ti vedrò bruciare
 
Hai lottato duramente, hai risparmiato e hai guadagnato
ma andrà tutto in fiamme
E la tua mente, la tua piccola mente
Sai, sei stato veramente cieco
Ora è il tuo momento, brucia la tua mente
Stai rimanendo troppo, troppo indietro
Oh no, oh no, oh no!
Brucerai
 
Fuoco, per distruggere tutto quello che hai fatto
Fuoco, per porre fine a ciò che sei diventato
Ti sentirò bruciare!
 
Hai vissuto come una piccola ragazzina
nel mezzo del tuo piccolo mondo
E la tua mente, la tua piccola mente
Sai, sei stata veramente cieca
Ora è il tuo momento, brucia la tua mente
Stai rimanendo troppo, troppo indietro
Ooooh!
 
Fuoco, ti porterò a bruciare,
Fuoco, ti porterò a imparare
Brucerai,
Brucerai
Stai per bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare, bruciare!
 
Fuoco, ti porterò a bruciare,
Fuoco, ti porterò a imparare,
Fuoco, ti porterò a letto,
Fuoco, ti porterò, fuoco...
Arthur Brown è lo stravagante giullare della generazione psichedelica inglese; nel corso del 1967 con il tastierista Vincent Crane e il batterista Carl Palmer fonda il Crazy World Of Arthur Brown, formazione tra le più singolari della scena britannica. Il gruppo ha subito modo di farsi notare davanti a una folla di hippies al 14th Hour Technicolour Dream, il leggendario festival psichedelico  londinese, e da quel palcoscenico attira l'attenzione di Kit Lambert e Pete Townshend. I due, in veste di produttori e consiglieri, procurano un contratto per la Track e suggeriscono le mosse più adatte a destare sensazione: abiti fluorescenti, viso dipinto, ghigno satanico e capelli in fiamme fanno apparire Brown una grottesca creatura demoniaca. Nell'estate 1968 il Crazy World balza al primo posto delle classifiche e agli onori della cronaca con Fire, uno dei pezzi  forse più  rappresentativi di  tutto il periodo psichedelico inglese. Quel brano trova posto su The Crazy World  Of Arthur Brown (Track 1968) un album che, al di là dello stupore iniziale, rivela ispirazioni  nel R&B americano più selvaggio, da James Brown a Screamin' Jay Hawkins (significativa la cover di I Put A Spell On You). Il complesso passa tuttavia come una rapida meteora, travolto dalla stessa fugace sensazione che lo aveva portato sugli altari, e finisce per sciogliersi nel giugno 1969, a metà della lavorazione del secondo album, The Trials Of The Magician



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