POLL è vagamente basato sulle memorie della poetessa berlinese (1900-1988, una prozia del regista Chris Kraus), in cui descrive la sua visita d'infanzia nella provincia russa del Mar Baltico dell'Estonia, poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale. La storia mutevole di questo paese è poco conosciuta oggi: i crociati tedeschi avevano conquistato gran parte degli Stati baltici nel Medioevo, ma alla fine caddero sotto l'egemonia dell'impero zarista. All'inizio del XX secolo, il governo russo esercitò crescenti pressioni sui tedeschi baltici, che furono privati dei loro privilegi, della loro cultura e del loro dominio sugli estoni soggiogati. Nel 1939 gli ultimi tedeschi baltici furono inglobati nel "Terzo Reich". La ragazza si trova immersa in una regione di confine: un territorio dove russi, estoni e la vecchia aristocrazia tedesca convivono in un precario equilibrio, che proprio in quel fatidico 1914 sarebbe stato cancellato per sempre. Oda rappresenta l’anomalia, che come un teorema pasoliniano fa irruzione in questo equilibrio fragile e lo spazza via con la forza della sua umanità. Oda si scontrerà con il pre-nazismo scientifico rappresentato dal padre Ebbo Von Siering (un medico e scienziato), con l’immobilismo di una società che è restia al cambiamento (“niente cambia!” urla Ebbo) e infine incontrerà Schnaps, un ribelle anarchico ferito dall’esercito russo, accudendolo e forse innamorandosene. Imparerà a conoscerlo e con lui coltiverà la sua nascente passione per la poesia: straordinaria la sequenza di Oda che inscena un vero e proprio spettacolo teatrale per la sua famiglia, parlando semplicemente dei bacilli presenti in una goccia d’acqua: scienza e arte in lei convivono e si “illuminano” a vicenda.
Chris Kraus (Germania, 1963) ha ottenuto un notevole successo con il suo primo lungometraggio Scherbentanz (Shattered Glass, 2002), insignito di due riconoscimenti del Bayerischer Filmpreis. Il suo secondo lungometraggio Vier Minuten (Four Minutes, 2006) è stato uno dei film tedeschi di maggior successo degli ultimi anni e ha vinto più di 50 premi, in Germania e all’estero. Kraus è inoltre un rinomato regista teatrale (Premio Abbiati di Reggio Emilia per l’opera Fidelio).
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