Tom Corbett, al disperato richiamo d'un vecchio amico di famiglia, Carradine, torna nel paese che lasciò fin da piccolo e trova il fratello Slim abbrutito dall'alcool, la fattoria della sua famiglia ed ogni attività commerciale nelle mani di Scott, un brutale signorotto circondato da un esercito di sicari. Appena giunto Tom tenta invano di avere spiegazioni su quel che è accaduto da Slim, che tace ostinatamente, poi da Carradine, che viene sterminato con la famiglia, e infine dalla vecchia nutrice, che è uccisa sotto i suoi occhi. Presentatosi audacemente nel ranch di Scott, nel pieno di una festa, è brutalmente percosso e frustato dal sanguinario figlio di lui, Junior. Irato per la sequela incredibile di efferatezze, Slim si scuote dalla sua apatia e si pone decisamente al fianco di Tom, rivelandogli che egli è, in realtà, figlio della prima moglie di Scott il quale, tra l'altro, ha assassinato il loro padre. L'inattesa rivelazione non distoglie Tom dai suoi propositi di vendetta. Morto Scott per mano di suo figlio Junior, i due fratellastri, uniti, compiono una totale strage degli uomini al soldo degli Scott. L'ultimo a morire sarà il sadico Junior.
Il tempo degli avvoltoi di Nando Cicero
Kitosh, giovane cowboy alle dipendenze di Don Jaime Mendoza, viene fatto picchiare a sangue dal suo padrone, poiché aveva osato corteggiare sua moglie. Pieno di rancore e di odio, Kitosh lascia il ranch e inizia la vita del fuorilegge, unendosi a un famigerato bandito, Tracy il Nero. Quando Tracy propone di compiere un'azione criminosa ai danni di Don Jaime, Kitosh, desideroso di vendicarsi sul suo ex padrone, accetta senza esitare. I due rapiscono la moglie di Don Jaime e chiedono una forte somma per il riscatto. Pur di riavere sana e salva la moglie, Don Jaime accetta di sacrificare tutto il denaro di cui è in possesso e si reca personalmente a consegnarlo ai due fuorilegge. A questo punto Tracy, approfittando della buona fede di Kitosh lo disarma e si accinge ad ucciderlo, insieme a Don Jaime e alla moglie, per fuggirsene indisturbato con tutto il denaro. Kitosh affronta Tracy e benché ferito riesce ad avere la meglio sul rivale uccidendolo. Restituito a Don Jaime il denaro del riscatto, il giovane si allontana, deciso a ricostruirsi una nuova vita.
Vado… l’ammazzo e torno di Enzo G. Castellari
Il convoglio ferroviario addetto al trasporto dell'oro della "Southern Bank" è attaccato dalla banda del celebre fuorilegge Monetero. Lo Straniero, un cacciatore di taglie da tempo all'inseguimento di Monetero, assiste non visto all'assalto senza intervenire e può così notare che, mentre il capobanda tiene a bada la scorta del convoglio, Pajondo, suo luogotenente, si è impadronito del bottino. Evidentemente esiste un appuntamento tra i due fuorilegge per spartirsi il ricavato del colpo. Terminata l'azione banditesca, infatti, Monetero si lancia sulle tracce di Pajondo, sempre pedinato dallo Straniero. Pajondo, inseguito dalle guardie, viene ucciso prima di poter rivelare a Monetero il nascondiglio dell'oro: unica indicazione del nascondiglio è un medaglione che Pajondo ha lasciato, prima di morire, al suo capo. Quando Monetero cade prigioniero delle guardie, lo Straniero riesce a liberarlo, ricevendo in cambio del suo aiuto la metà del medaglione. Durante la fuga, Monetero perde però la propria metà del medaglione che cade nelle mani di Clayton, un funzionario della "Southern Bank", anch'egli desideroso di impossessarsi dell'oro rubato.
Il dolce corpo di Deborah di Romolo Guerrieri
Marcel e Deborah sono in viaggio di nozze a Ginevra: tutto sembra andare per il meglio, ma un giorno incontrano il loro vecchio amico Philip, che attribuisce loro la colpa del suicidio della fidanzata Susan. Da quel momento in poi, i due sposini sono perseguitati da Philip, che li incalza con messaggi di vendetta. Per affrontare il terrore, Deborah inizia ad assumere barbiturici. Una sera, l'ex amico penetra nella stanza da letto e tenta di uccidere la donna nel sonno: Marcel interviene, innescando una spirale di eventi drammatici che trascinano la coppia nel baratro
La battaglia di El Alamein, di Giorgio Ferroni
Nell'estate del 1942, le truppe di Rommel avanzano in Africa, costringendo alla ritirata l'ottava armata britannica. Il generale Montgomery decide di attendere il momento favorevole per la controffensiva. Giunta l'ora, gli inglesi sferrano l'attacco. Il generale Rommel, tornato alla testa dell'"Africa Korps", dopo un assurdo ordine di abbandonare il comando impartitogli da Hitler, giudica miglior partito ritirarsi, ordinando alla divisione italiana Folgore di ritardare ad ogni costo l'avanzata britannica. Il tenente Giorgio Borri posto alla difesa di un importante caposaldo, è imbevuto di retorica fascista e crede ciecamente nella guerra. L'avventatezza con cui durante un'azione del nemico ha provocato la morte di alcuni dei suoi uomini, ha generato verso di lui tra i soldati un astio profondo, appena temperato dalla simpatia che suscita invece suo fratello Claudio, maresciallo dei bersaglieri.
Testa t'ammazzo, croce... sei morto. Mi chiamano Alleluja di Giuliano Carnimeo
In Messico, durante l'impero di Massimiliano, il pistolero Alleluja riceve l'incarico dal generale rivoluzionario Ramirez di impadronirsi di una borsa di gioielli che l'imperatore sta inviando negli Stati Uniti per ottenere in cambio delle armi. Alleluja si prepara ad agire non tanto per la ricompensa, quanto perché ha intenzione di tenere per sé l'oro. Sulla sua strada incontra, però, numerosi concorrenti: Krantz, un losco trafficante di armi, un sedicente principe russo, e una suora, che in realtà è un agente del servizio segreto degli Stati Uniti. Le circostanze inducono Alleluja ad allearsi con il russo e la suora per fronteggiare le iniziative di Krantz. Dopo un violento scontro con questi, Alleluja e il russo si spartiscono equamente i gioielli, mentre la suora, la cui missione consisteva nell'individuare e stroncare i canali del traffico di armi, riceve dal governo degli Stati Uniti un'importante decorazione.
Tutti i colori del buio di Sergio Martino
Londra. Jane è perseguitata da incubi in cui rivive un suo violento trauma dell’infanzia. Reduce da un recente incidente automobilistico che le ha provocato un aborto, la donna è accudita dal compagno Richard ma non riesce a ritrovare un vero equilibrio. Su consiglio di sua sorella Barbara tenta la strada della psicoterapia, ma intanto uno sconosciuto dagli occhi di ghiaccio inizia a perseguitarla negli incubi e nella realtà. Dopo aver partecipato a una messa nera su consiglio di una vicina di casa, Jane si illude di aver risolto i propri problemi, ma presto incubi e ossessioni riprendono il sopravvento e a poco a poco per la donna diventa sempre più difficile distinguere realtà, sogno e delirio a occhi aperti…
Lo chiamavano Tresette… giocava sempre con il morto di Giuliano Carnimeo
Tresette, fenomenale quanto pacifico pistolero, arriva a "Mela Bacata" dove viene a sapere che cercano un uomo coraggioso per trasportare un milione di dollari in oro attraverso una valle infestata dai banditi. Insieme al falso sceriffo Bamby, una sua vecchia conoscenza, accetta di trasportare lui l'oro a Dallas. Camuffando la diligenza come un carrozzone da venditore ambulante riesce sempre a sfuggire agli agguati dei banditi, anche se non sempre senza sporcarsi le mani...
Torino violenta di Carlo Ausino
Delinquenti francesi e mafiosi nostrani irretiscono modelle e studentesse, le drogano, le violentano, poi, ricattandole con foto scottanti, le avviano alla prostituzione. Contro l'infame traffico combattono il commissario Moretti e un misterioso "giustiziere" notturno dalla pistola infallibile, le cui "esecuzioni" provocano una sanguinosa lotta tra il clan dei francesi e i mafiosi. In realtà, Moretti e il "giustiziere" sono la stessa persona. Quando si vedrà scoperto da un collega, il commissario tenterà di eliminare il pericoloso testimone, ma sarà lui, invece, ad essere colpito a morte.
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