sabato 1 settembre 2018

ZUIDERZEE di Joris Ivens

Film documentario muto sulle grandi dighe di sbarramento olandesi (più tardi rimaneggiato e sonorizzato). Nella prima parte, immagini relative alla costruzione delle dighe; nella seconda, immagini relative al prosciugamento dello Zuiderzee.

Il documentario è l'espressione della realtà nel suo aspetto causale e inevitabile. Constato innanzitutto che il film documentario è il solo mezzo che resta al cineasta d'avanguardia per lottare contro la Grande Industria. Il cinema d'avanguardia è un cinema che tende a provocare l'interesse e la reazione dello spettatore. E chiamo cinema d'avanguardia il cinema che prende l'iniziativa del progresso e la mantiene alfiere della sincerità cinematografica. Il film documentario è il mezzo positivo lasciato al cineasta d'avanguardia per lavorare ed esprimere al meglio di se stesso in quanto portavoce dell'espressione della massa, dell'espressione popolare nella sua opera. 
(Joris Ivens, in Robert Grelier, "Joris Ivens", Les Editeurs Francais Réunis, Parigi 1965)

Noi non abbiamo definito il formalismo letterario neanche dal punto di vista politico, il che vuol dire che non l'abbiamo definito affatto. Gli scrittori dell'avanguardia letteraria sono borghesi decadenti, punto e basta. Bisogna quindi lasciarli da parte e andare a scuola dai classici. Mai che si accenni al formalismo delle democrazie e dei fascismi. La disgregazione del racconto viene giudicata come pura e semplice disgregazione. Il montaggio, per esempio è considerato un contrassegno della décadence. Perché con esso si spezza l'unità e viene meno l'organicità! Naturalmente il montaggio sarebbe possibile studiarlo anche in concreto (per esdempio il film  Zuiderzee di Ivens che mostra la conquista del suolo fertile e poi la contemporanea distruzione dei prodotti del suolo in altre regioni.
( Bertold Brecht, "Diario di lavoro", Einaudi, Torino 1976)


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