Il municipalismo libertario non
esclude il potere, un potere concreto, non semplicemente quella forma alla moda
di "potere di autocontrollo", che sovente altro non è che uno stato
di esaltazione emotiva . Si tratta di una ripresa e un'estensione della tesi
aristotelica secondo la quale gli essere umani sono costituiti per vivere come
"animali politici". Il municipalismo libertario è una comunità
strutturata, che possiede una sua costituzione e una sua legislazione, fondate
su basi razionali e democratiche.. Sono il municipio e la confederazione di
municipi che, affronta problemi e questioni con il dialogo, non solo è in grado
di sostituire lo Stato, ma anche di svolgere le funzioni socialmente necessarie
di cui lo Stato si è appropriato a spese del potere degli individui.
Con il termine comunitarismo si
intendono quei movimenti e quelle ideologie che aspirano a trasformare la
società creando cosiddette alternative nel campo economico e dell'esistenza
personale, come le cooperative alimentari, le scuole, le tipografie, i centri
comunitari, le aziende agricole di quartiere, gli squat e così
via. Col termine comunitarismo si intende una forma di produzione e di scambio
che risulta attraente non solo perché richiama un senso d'amicizia e di
collettivo, ma anche perché è sotto il "controllo operaio".
Il comunitarismo non cerca di creare un centro di potere che serva ad abbattere un giorno il capitalismo, ma cerca di mettersi in concorrenza, di svalutarlo, di sopravvivergli, di fungere da barriera morale all'avidità e alla malvagità dell'economia borghese.
Il comunitarismo non cerca di creare un centro di potere che serva ad abbattere un giorno il capitalismo, ma cerca di mettersi in concorrenza, di svalutarlo, di sopravvivergli, di fungere da barriera morale all'avidità e alla malvagità dell'economia borghese.
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