L'etichetta "Graffiti" è un termine obsoleto, inadeguato e irrilevante, concepito e guidato dai media in un "tentativo" di descrivere un movimento storico e culturale originato e creato nei ghetti di New York City. Esso non spiega in nessun modo l'essenza o le dinamiche interne della sua esistenza e non caratterizza nemmeno il personaggio dell'artista come un artista di per se, o lo mette in relazione con l'evoluzione dell'arte stessa, che esiste da 17 anni. Tutto ciò che ne consegue può essere considerato solo come un diretto risultato della tradizione da segire e niente più. Proprio come c'era prima il seme della pianta, c'era la causa ben determinata per l'effetto. Una rivalutazione è d0obbligo-
Se i commercianti d'arte sono i magnaccia e le gallerie sono i bordelli, allora che cosa siamo noi e che cos'è l'arte? Viva gli Ex Vandal per sempre! Dalla ciurma dei TAT - Brim, Bio, BG 183, T-Kid, Mack, Cem.
(Tratti da INTERNATIONAL GRAFFITI TIMES, volume 8, 1986, New York, USA)
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