Dal punto di vista storiografico, Panico non è altro che una parola, usata concordemente da Fernando Arrabal, Alejandro Jodorowsky e Roland Topor all’interno dei propri percorsi individuali a partire dall’ inizio degli anni Sessanta. Ciascuno a suo modo e secondo i propri particolari intenti e motivazioni, infatti,Jodorowsky, Arrabal e Topor hanno posto l’aggettivo o il sostantivo “panico” in calce o in apertura delle proprie azioni ed opere, per qualificare non tanto un intento comune quanto piuttosto un riferimento a un contesto, a un modo e a una concezione quanto mai generale e generalizzabile della pratica artistica e della vita.
“Proclamo fin da ora che panico non è né un gruppo né un movimento artistico o letterario; sarebbe piuttosto uno stile di vita. O meglio, ignoro cosa sia. Preferirei chiamare il panico un antimovimento piuttosto che un movimento.
Tutti possono dirsi panici, proclamarsi creatori del movimento, scrivere <La> teoria panica.
Ognuno può affermare di essere stato il primo ad avere l’idea del panico, a inventarne il nome, a creare un accademia panica o a nominarsi presidente del movimento.” (Fernando Arrabal 1963)
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