venerdì 27 luglio 2018

IL MARE

Il tempo è più complesso vicino al mare che in qualsiasi altro posto, perché oltre al transito del sole e al volgere delle stagioni, le onde battono il passare del tempo sulle rocce e le maree salgono e scendono come una grande clessidra. (John Steinbeck)



Non si può essere infelice quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento. (Irène Némirovsky)



Il mare è un immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, perché sente fremere la vita ai suoi fianchi. (Jules Verne)


Arrivederci a settembre

giovedì 19 luglio 2018

Alzare la testa con il sorriso sulle labbra

L'umorismo è una profanazione perpetua, una costante provocazione del profano al sacro. Laddove l'uomo sa ridere, sparisce l'ombra degli dei.     Ridere del dominio non basta ma è già l'inizio di una resistenza. Introducendo il dubbio nella sottomissione, l'ironia e il sarcasmo armano i rivoluzionari, aggrediscono il dispotismo e l'ingiustizia, indeboliscono la servitù volontaria. Le risate scavano in anticipo il fosso dove finiscono sepolti i tiranni che l'intelligenza sensibile stana e che gli uomini liberi combattono. La laicità ideologica della borghesia rivoluzionaria ha avuto il torto di prendersi talmente sul serio di fare della ragione una dea. In un contesto pesante dove tutto diventa stupidamente tragico, banale, ineluttabile, lo spettacolo integrato è oggi una farsa totalitaria organizzata. L'umorismo contribuisce a preservare fino all'ultimo soffio di vita la possibilità della leggerezza. Mostrare col dito, con la penna o con la matita il ridicolo del potere; ecco qualcosa che favorisce già la vita e apre un cammino al rovesciamento di prospettiva. Il potere che si esercita sugli uomini sottomessi si indebolisce quando questi alzano la testa con un sorriso sulle labbra. La loro muscolatura si rilassa, le loro smorfie da credenti, da cantanti di inni patriottici e da seguaci di liturgie idiote si disfano. La loro umanità dimenticata ritrova i sensi perduti della felicità, solo luce che continua a guidare donne e uomini in questa effimera e meravigliosa avventura che è la vita.  

lunedì 9 luglio 2018

BREVE INCONTRO di David Lean

Laura, una signora inglese di mezza età, incontra casualmente alla stazione Alec, un medico, come lei coniugato. Tra i due nasce un sentimento profondo che potrebbe modificare completamente le loro vite; ma dopo vari conflitti psicologici finisce per prevalere una scelta rispettosa delle "norme morali".

Lo scopo più importante di un film è quello di delineare un carattere e creare un'atmosfera. L'azione è cosa secondaria. A essere sincero, produttori e censori mi limitano solo in misura minima. I limiti autentici sono in me stesso.  Denaro, macchine da presa, attori e tecnici non mancano. E io ho anche una penna e un foglio di carta bianca.
(David Lean, in AA. VV., "Film 1961", Feltrinelli, Milano 1961)

E' mia impressione che la medesima storia, con fantasiose variazioni, sia raccontata una o due volte su ogni numero di ogni rivista per casalinghe - spesso con una certa dose di sincerità, quasi mai con sufficiente approfondimento, distacco, stile e coraggio morale di fare un opera non di pessima qualità-
(James Agee, "Agee on film", McDowell, Obolensky, New York 1958)